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I diversi usi del cellulare alla guida e i rischi concreti connessi analizzati dal nuovo studio di Generali

di Chiara Compagnucci pubblicato il
rischi connessi ai vari usi cellulari in

Smartphone e sicurezza stradale: il nuovo studio Generali analizza come l'uso del cellulare alla guida influisca sulla distrazione, individuando le azioni più rischiose e mostrando quanto sia fondamentale la prevenzione per una mobilità sicura.

La diffusione capillare dei dispositivi mobili ha profondamente trasformato le abitudini di ogni guidatore, introducendo nuove opportunità ma anche rischi finora sottovalutati. Negli ultimi anni, incidenti e infortuni legati alla distrazione al volante sono aumentati in modo significativo, una tendenza aggravata dall’uso sempre più frequente dello smartphone durante la guida. 

Distraction Score: la misurazione oggettiva dei rischi connessi all'uso del cellulare in auto

Lo studio presentato da Generali jeniot in collaborazione con l’Automotive Safety Center GuidaSicura Quattroruote rappresenta un punto di svolta nell’analisi della distrazione alla guida. Attraverso la creazione di un innovativo indice, denominato Distraction Score, gli esperti hanno potuto quantificare in modo scientifico i diversi livelli di rischio associati alle varie attività svolte con il cellulare. Questo valore, espresso su una scala da 0 a 100, combina dati di tracciamento oculare e performance di guida, consentendo di valutare l’effettiva perdita di attenzione. 

L’esperimento condotto su circuito ha riprodotto fedelmente le condizioni di traffico urbano a velocità comprese tra 40 e 50 km/h, permettendo di osservare come i più comuni comportamenti legati allo smartphone abbiano ripercussioni immediate sulla capacità di controllo visivo e cognitivo. L’approccio oggettivo del Distraction Score rappresenta una novità rispetto ai metodi di valutazione precedenti, basati spesso su percezioni soggettive o su dati frammentari.

Un punto rilevante emerso dalla ricerca è la discrepanza tra la percezione individuale del rischio e la realtà oggettiva: i risultati hanno mostrato che molti conducenti tendono a sottovalutare di gran lunga il tempo effettivo passato senza controllo visivo quando interagiscono con lo smartphone, evidenziando l'importanza di strumenti di misurazione oggettiva come il Distraction Score per colmare tale gap percettivo.

Le attività più rischiose: scrivere messaggi, impostare il navigatore e telefonare alla guida

Secondo le rilevazioni ottenute tramite il Distraction Score, emergono differenze rilevanti tra le diverse tipologie di utilizzo del cellulare al volante:

  • Scrivere o inviare messaggi espone a un rischio estremamente elevato: la distrazione visiva raggiunge il 60% del tempo di percorrenza, traducendosi spesso in più di 220 metri di strada percorsi senza controllo reale. In questa frazione di tempo, il veicolo si trasforma letteralmente in un mezzo fuori controllo, con una capacità quasi nulla di reagire agli imprevisti del traffico.
  • L’impostazione del navigatore, pratica diffusissima anche su tragitti brevi, porta a una perdita di controllo visivo che arriva al 57%, con 173 metri potenzialmente affrontati "al buio". Spesso, durante questa operazione non vengono riconosciuti nemmeno ostacoli evidenti come i pedoni.
  • Rispondere a una chiamata può sembrare un’azione a basso rischio, ma i dati evidenziano comunque un’alterazione sensibile delle capacità di guida, con una distrazione del 5,7% e una maggiore propensione a commettere errori dovuti al sovraccarico cognitivo.
La seguente tabella sintetizza le evidenze più significative emerse dalle rilevazioni:
Tipologia di attività Distrazione visiva (%) Distanza coperta senza controllo (m)
Scrittura di messaggi 60 220
Impostazione navigatore 57 173
Telefonata 5,7 -

L’impatto di queste condotte richiama all'attenzione la necessità di ridefinire le priorità nella prevenzione stradale, concentrandosi sia sull’informazione che sullo sviluppo di nuove tecnologie capaci di arginare il fenomeno delle distrazioni digitali durante la guida.

Il simulatore di guida: rendere tangibili le conseguenze della distrazione

L’introduzione di postazioni di simulazione avanzate rappresenta una svolta nell’approccio educativo alla sicurezza stradale. Generali jeniot ha realizzato un simulatore in grado di replicare fedelmente le condizioni reali del traffico urbano e le principali criticità legate all’uso dello smartphone in auto. Tale strumento, simile a quelli utilizzati nelle autoscuole, consente ai partecipanti di scegliere tra cambio manuale e automatico, mettendoli alla prova in situazioni di vulnerabilità simili a quelle vissute nella realtà.

Grazie a scenari che simulano interazioni comuni con il cellulare – come la ricezione di chiamate o l’uso di un software di navigazione – gli individui possono sperimentare in prima persona il peso della distrazione sulle reazioni alla guida, sulla capacità di mantenere la corsia e sull’attenzione ai segnali stradali e agli ostacoli. Le reazioni raccolte dai partecipanti sottolineano come la percezione di breve distrazione venga drasticamente smentita dall’esperienza diretta, rivelando un’estensione della finestra temporale di rischio molto maggiore rispetto a quanto comunemente stimato.

Nella prospettiva della prevenzione, lo strumento esperienziale del simulatore si dimostra estremamente efficace nel passaggio dalla semplice informazione alla consapevolezza concreta, aiutando a interiorizzare la gravità del fenomeno e a modificare i comportamenti alla guida attraverso l’esperienza reale, non solo teorica.

La percezione errata della pericolosità e l'importanza dell'educazione alla sicurezza

Un aspetto rilevato dalle analisi di Generali jeniot riguarda la sottostima sistematica, da parte dei conducenti, dei rischi realmente associati alle distrazioni digitali. Sovente si crede di perdere il controllo solo per pochi istanti, mentre la realtà mostra una durata ben superiore e un aumento esponenziale delle probabilità di incidenti.

L’educazione alla sicurezza stradale si rivela quindi uno dei pilastri su cui devono poggiare le strategie di prevenzione:

  • È necessario correggere le percezioni distorte attraverso esperienze dirette, come con i simulatori.
  • Serve valorizzare i dati oggettivi – come quelli raccolti dal Distraction Score – per dimostrare scientificamente gli effetti delle distrazioni.
  • La sensibilizzazione non può limitarsi a campagne informative: occorre affiancare l’educazione comportamentale e la formazione continua a tutti i livelli.
Anche le normative vigenti in Italia prevedono sanzioni severe per l’utilizzo improprio di dispositivi mobili durante la guida (art. 173 Codice della Strada), ma solo un cambiamento nella coscienza collettiva, innescato dalla conoscenza e dalla responsabilizzazione individuale, può portare a una riduzione sostanziale degli incidenti.


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