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I prestiti in Italia hanno gli interessi tra i più in alti in Europa: i motivi e chi e come può pagare meno

di Marcello Tansini pubblicato il
I prestiti in Italia

Nel contesto europeo, i prestiti in Italia presentano tassi tra i più alti. Cause, conseguenze per famiglie e imprese, strategie per risparmiare e le prospettive future del credito in Italia.

Negli ultimi anni gli importi richiesti e il volume dei prestiti in Italia hanno registrato una espansione. Il costo del denaro per le famiglie e le imprese italiane si mantiene tra i più elevati in Europa. Questo scenario riflette sia le recenti decisioni della Banca Centrale Europea sia le specificità del sistema bancario nazionale. Mentre l'Europa assiste a una lieve diminuzione dei tassi di interesse, in Italia il TAEG applicato ai finanziamenti al consumo rimane superiore rispetto agli altri principali Paesi membri. Analizzare cause, dinamiche e conseguenze di questa situazione permette di comprendere in che modo l'andamento dei tassi influenzi il tessuto economico italiano e quali opzioni abbia a disposizione chi cerca finanziamenti più accessibili.

Il mercato dei prestiti in Italia: volumi, crescita e caratteristiche dei richiedenti

L'anno 2025 ha confermato una crescita dell'1,7% nel numero di finanziamenti rispetto al trimestre precedente, secondo le rilevazioni di Fondazione Fiba su dati Bankitalia e BCE. Il mercato del credito al consumo ha superato i 171 miliardi di euro nel primo trimestre, con una crescente incidenza dei prestiti personali e della cessione del quinto dello stipendio. Nel dettaglio, l'importo medio richiesto per un prestito personale si è attestato a 13.480 euro, con una predilezione per piani di ammortamento più lunghi (circa 83 mesi in media).

  • La maggior parte dei prestiti è stata erogata nel Nord Italia (46%), mentre Centro, Sud e isole rappresentano rispettivamente il 19,4% e il 34,7%.
  • I richiedenti con cittadinanza italiana costituiscono il 72,7% della clientela, il resto si suddivide fra cittadini comunitari (11,7%) ed extra-comunitari (15,6%), con una concentrazione di questi ultimi nelle regioni settentrionali.
  • L'età media al momento della richiesta si attesta attorno ai 43 anni, e il segmento più attivo è quello sotto i 45, che rappresenta oltre la metà delle richieste.
  • I dipendenti pubblici e privati compongono il 79% dei richiedenti, i lavoratori autonomi il 10%, i pensionati l'8%.
  • Il restante 3% è riconducibile a coloro che dispongono di redditi temporanei o atipici.
I dati confermano la rilevanza del credito personale nella gestione delle esigenze finanziarie degli italiani:

Indicatore

Valore

Credito al consumo totale

171 miliardi €

Importo medio richiesto

13.480 €

Durata media

83 mesi

Crescita secondo trimestre vs primo

+1,7%

Perché i tassi dei prestiti in Italia sono tra i più alti d'Europa?

La principale ragione della posizione italiana è riconducibile a vari fattori strutturali e congiunturali del settore bancario nazionale. In primo luogo, le banche italiane tendono a non trasferire immediatamente i benefici delle riduzioni del tasso BCE al cliente finale, preferendo rafforzare la propria redditività e stabilità patrimoniale. Questo fenomeno, evidenziato anche dalla FABI, contribuisce a mantenere elevato il differenziale tra tasso ufficiale BCE e tassi ai clienti:

  • L'elevato rischio percepito su prestiti personali, aggravato dall'incidenza dei crediti deteriorati, porta gli istituti di credito ad applicare spread più ampi rispetto ai concorrenti europei.
  • I costi operativi più alti della rete bancaria nazionale, insieme a una minore competizione tra i principali attori del mercato, incidono sulla determinazione dei tassi.
  • Sono determinanti anche la maggiore proporzione di prestiti concessi a soggetti giovani o con contratti atipici, e la richiesta di garanzie aggiuntive, che aumenta il rischio per le banche.
  • La scarsità di prodotti finanziari realmente alternativi per chi cerca credito rapido alimenta la permanenza di condizioni onerose per il consumatore.
Nell'ottica della clientela, ciò si traduce in costi superiori mediamente dal 15% al 20% rispetto ai principali Paesi della zona euro.

Confronto dei tassi: Italia e principali Paesi europei

Per un finanziamento di 10.000 euro in cinque anni, in Italia i costi totali (tra interessi e spese accessorie) superano di oltre 500 euro quelli sostenuti da un consumatore tedesco o spagnolo e quasi 1.000 euro rispetto a un cittadino francese:

Paese

Tasso medio (TAEG) prestiti personali 2024 (%)

Italia

10,24

Media Ue

8,41

Germania

8,49

Irlanda

8,08

Spagna

7,79

Francia

6,72

L'alta incidenza dei tassi italiani sui prestiti personali ha effetti misurabili tanto sulle famiglie quanto sul tessuto produttivo. Per una famiglia media ottenere liquidità per la casa o il consumo implica sopportare oneri più alti annualmente, anche superiori a 100 euro ogni mille euro di credito richiesto. Come risultato:

  • Molti nuclei riducono la propensione alla spesa rateale e valutano con maggiore attenzione la sostenibilità delle rate in rapporto al proprio reddito mensile.
  • La durata dell'indebitamento si allunga, con conseguente esborso totale più elevato rispetto ai corrispettivi europei.
  • Nel settore delle imprese, soprattutto PMI, l'accesso al credito resta più oneroso, condizionando progetti di investimento e crescita.
  • L'adozione massiccia di soluzioni come la cessione del quinto regola parzialmente il rischio ma determina ulteriori costi accessori.
Il quadro evidenzia criticità per le fasce meno solide dal punto di vista patrimoniale e di reddito, con effetti su consumi e inclusione finanziaria.

Come ottenere prestiti più convenienti: strategie, confronto e consigli pratici

Ridurre il costo effettivo di un prestito è possibile adottando strategie e accorgimenti attenti. È raccomandato:

  • Esaminare sia il TAN (tasso annuo nominale) sia il TAEG, che include anche le spese accessorie, prima di sottoscrivere qualsiasi finanziamento;
  • Effettuare un confronto online tra diversi istituti di credito, dato che i tassi offerti possono variare anche di oltre cinque punti percentuali;
  • Valutare attentamente i costi nascosti: spese di istruttoria, imposte, assicurazione obbligatoria (nei casi di cessione del quinto) e costi di gestione pratica;
  • Scelta della durata: una rata sostenibile si ottiene mantenendo l'impegno mensile inferiore al 30% del proprio reddito netto;
  • Considerare la presenza di un garante, che può ridurre il rischio agli occhi della banca e favorire condizioni migliori;
  • Preferire, quando possibile, prodotti con assicurazione facoltativa solo se realmente necessaria;
  • Utilizzare simulatori, che consentono di calcolare il costo reale considerando tutte le voci di spesa.
A seconda della situazione personale, può risultare vantaggioso optare per operatori online che offrono spesso tassi più competitivi rispetto alle banche tradizionali. Altra soluzione è rivolgersi a piattaforme di comparazione o a mediatori creditizi esperti, in grado di valutare le proposte più convenienti in base al profilo del richiedente.

In un contesto di difficoltà economiche nonostante il lavoro, il nuovo prestito CEI fino a 8.000 euro offre un sostegno concreto grazie al microcredito sociale e puntando su solidarietà e responsabilità collettiva. Il microcredito rappresenta quindi una concreta opportunità per persone fisiche e microimprese escluse dal credito tradizionale.

Ci sono poi le nuove tipologie di prestiti NoiPa 2025 disponibili per i lavoratori pubblici, le condizioni previste e gli importi possibili da avere. Ed è infine interessante capire cosa conviene tra prestito personale: meglio banca o finanziaria grazie al confronto tra offerte, tassi d'interesse e recensioni di chi ha già fatto richiesta

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