Uno degli effetti più attesi della nomina di Filosa riguarda la gestione del portafoglio marchi, in particolare quelli che vivono oggi una fase di transizione.
Antonio Filosa, nuovo amministratore delegato di Stellantis, con oltre 25 anni di carriera alle spalle tra Fiat, Jeep e altri brand del gruppo, assume il timone in un momento carico di tensioni geopolitiche, cambiamenti regolatori, scosse nel mercato elettrico e nuovi equilibri industriali tra Europa e America. Le sue esperienze e il suo approccio potrebbero imprimere una svolta nella gestione dei marchi del colosso automobilistico, così come nella vita quotidiana di migliaia di dipendenti e milioni di clienti. Facciamo il punto
La sua crescita è andata di pari passo con la trasformazione del gruppo Fiat in FCA prima e Stellantis poi, un percorso che lo ha visto protagonista diretto nei processi di internazionalizzazione, nel rilancio di brand come Jeep in America Latina, e nella pianificazione della transizione elettrica. La sua esperienza combinata nei due mondi FCA e PSA lo rende il primo amministratore delegato ibrido della holding, in grado di comprendere fino in fondo tanto l'eredità torinese quanto le radici francesi del gruppo.
Con lui, la governance di Stellantis potrebbe orientarsi verso una maggiore integrazione tra i marchi senza duplicazioni e verso un bilanciamento tra le esigenze industriali europee e le spinte finanziarie globali.
Uno degli effetti della nomina di Filosa riguarda la gestione del portafoglio marchi. Fiat, ad esempio, torna sotto i riflettori con il progetto della nuova Panda elettrica, destinata a diventare un'auto-simbolo della mobilità popolare a zero emissioni. Filosa conosce la realtà sudamericana del marchio e potrebbe spingere per una Panda globale, economica e modulare, capace di coniugare design italiano e tecnologia condivisa.
Anche Citroen e DS Automobiles dovranno ridefinire il loro spazio all'interno del gruppo. Il primo marchio, legato a un'immagine di comfort e sperimentazione, potrebbe accentuare la sua vocazione urbana e sostenibile; il secondo, che aspira a diventare un marchio premium capace di competere con Audi e Mercedes, ha bisogno di una strategia più coerente, con modelli differenziati rispetto agli altri brand del gruppo.
Jeep, che Filosa ha diretto in Nord America e in Europa, continuerà sulla strada dell'elettrificazione. Dopo il lancio dell'Avenger EV e l'annuncio di una gamma elettrica in Europa entro il 2030, il marchio ha bisogno di rafforzare la sua identità tra off-road e tecnologia green.
Per Lancia, il destino appare ancora più delicato. Il rilancio è stato avviato con la nuova Ypsilon elettrica, ma i prossimi modelli - la Gamma e la nuova Delta - saranno il banco di prova per capire se il marchio potrà davvero tornare a giocare un ruolo centrale nel panorama europeo del design automobilistico. Filosa, forte della sua cultura industriale e della sensibilità estetica italiana, potrebbe spingere per una Lancia più emozionale e meno derivativa.
Nel caso di Peugeot e Opel, il focus resta sull'elettrificazione delle piattaforme e sull'efficienza industriale. La nuova Peugeot E-3008 e la futura Opel Manta sono esempi di una strategia che unisce stile, autonomia e prezzo accessibile.
In tutte le aree in cui ha operato ha lasciato un'impronta caratterizzata dalla valorizzazione del capitale umano e dalla capacità di coinvolgere i collaboratori nei processi decisionali. Questo tratto distintivo potrebbe portare, all'interno di Stellantis, a una maggiore attenzione verso la cultura aziendale, il benessere dei dipendenti, la formazione nelle competenze green e digitali e una rinnovata apertura al confronto con sindacati e stakeholder locali.
Anche per i clienti, il cambio di leadership potrebbe tradursi in una proposta commerciale più coerente, con una maggiore attenzione all'esperienza d'acquisto, al supporto post-vendita, alla connettività dei veicoli e alla sostenibilità dei processi produttivi.