Quali sono le agevolazioni per il pagamento Imu 2025 riconosciute a chi affitta una casa in regime di cedolare secca
L'Imu è l'imposta che si paga sul possesso di immobili e hanno l’obbligo di versamento i proprietari di tutti gli immobili, ad eccezione della prima casa adibita ad abitazione principale e purchè non rientri tra quelle accatastate come di lusso o di pregio.
Le uniche abitazioni principali per cui è ancora dovuta l’imposta sono, infatti, quelle accatastate nelle cosiddette categorie di lusso, A/1, A/8 e A/9. Sono esenti dal pagamento dell’Imu anche le aree fabbricabili e i terreni agricoli.
Per il calcolo dell’imposta, si parte dalla rendita catastale degli immobili, che deve essere rivalutata prima del 5% e poi moltiplicata per il singolo coefficiente dell’immobile per cui si paga.
Al risultato viene, infine, applicata la relativa aliquota ordinaria che viene decisa da ogni Comune e può oscillare dal 7,6 all'8,6 per mille. Il pagamento dell’Imu vale, dunque, su tutte le case di proprietà a partire dalle seconde e comprese quelle in affitto. Ma c’è una buona notizia: sono, infatti, previste delle agevolazioni che chi firma un canone di locazione con cedolare secca.
L’agevolazione viene riconosciuta sulla base imponibile usata per calcolare l'imposta, applicando le aliquote stabilite dal proprio Comune, che è sempre a carico del proprietario e mai dell’inquilino.
Ricordiamo che l'Imu si paga con il Modello F24 in due rate pari al 50% dell’imposta annua, o in un’unica rata unica pari al 100%, secondo scadenze precise che sono il 16 giugno di ogni anno per l’acconto e il 16 dicembre per il saldo finale.
Se si sceglie di pagare in una rata unica, il termine è sempre fissato al 16 giugno. Se le scadenze riportate coincidono con un giorno festivo o prefestivo, la scadenza slitta al primo giorno lavorativo utile.
La condizione da soddisfare per usufruire degli sconti sul pagamento dell’Imu per le case affittate con cedolare secca è quella di stipulare il contratto di locazione a canone concordato. Inoltre, chi scegliere tale opzione paga l’aliquota al 10% invece che del 21% della stessa cedolare secca.
Non sono, invece, previste agevolazioni per chi applica la cedolare secca ordinaria con aliquota al 21%. In questo caso, l’Imu deve essere pagata integralmente.
Precisiamo che per i contratti di affitto con cedolare secca al 10%, non è obbligatorio presentare la dichiarazione Imu, che serve per indicare il diritto a usufruire di eventuali esenzioni e riduzioni e che deve essere inviata entro il 30 giugno di ogni anno.
Non è obbligatoria per gli affitti a canone concordato con cedolare secca, perché in questo caso i Comuni possono direttamente accedere alle informazioni necessarie per verificare la correttezza del contratto stipulato.