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Imu 2025, perchč conviene pagare subito l'acconto quest'anno, ma non l'intero importo in una unica soluzione

di Marianna Quatraro pubblicato il
imu 2025 acconto

Quali sono i motivi per cui conviene pagare l’Imu a giugno solo per la rata di acconto e non per l’intero anno in un’unica soluzione

Ci si prepara al primo pagamento dell'Imu 2025 in programma il 16 giugno: gli italiani, proprietari di immobili, ad esclusione della prima casa adibita ad abitazione principale (a meno che non si tratti di un’unità abitativa classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9), di aree fabbricabili e terreni agricoli, devono, infatti, pagare l’acconto dell’imposta.

Il suo importo è pari all'imposta dovuta per il primo semestre applicando l'aliquota e la detrazione dei dodici mesi dell'anno precedente. Il pagamento del saldo per l’intero anno è, invece, come ormai di consueto fissato al prossimo 16 dicembre con eventuale conguaglio sulla prima rata e calcolato sulla base della delibera di approvazione delle aliquote da parte dei singoli Comuni, che deve essere resta nota entro il 28 ottobre dell’anno di riferimento. 

Precisiamo che la per mancata pubblicazione entro il termine del 28 ottobre, si applicano per il versamento del saldo le aliquote calcolate l’anno precedente. In alternativa alla doppia rata, l’Imu si può pagare anche in un’unica soluzione entro il 16 giugno dell’anno di riferimento. Ma per quest’anno forse non conviene. Vediamo di seguito i motivi.

  • Perché conviene pagare l’Imu 2025 a giugno solo per l’acconto e non in un’unica soluzione per l’intero anno
  • Le modalità di pagamento dell’imposta 


Perché conviene pagare l’Imu 2025 a giugno solo per l’acconto e non in un’unica soluzione per l’intero anno

Il motivo per cui conviene pagare l’Imu 2025 a giugno solo per l’acconto e non in un’unica soluzione per l’intero anno dipende dal nuovo sistema di delibera delle aliquote di calcolo che possono essere decise dai singoli Comuni e dai relativi nuovi termini di pubblicazione.

Da quest’anno è, infatti, in vigore il nuovo obbligo di compilare il prospetto ministeriale delle aliquote Imu, dove riportare le delibere comunali relative alle aliquote di calcolo dell’imposta locale.

Se il singolo Comune non invia il prospetto alle Finanze entro la scadenza perentoria del 14 ottobre 2025, non si applicano più le aliquote deliberate l’anno precedente, ma quelle base dell’imposta, di solito più basse.

Dunque, la mancata trasmissione nei termini del prospetto prevede l'applicazione delle aliquote base dell’Imu per il calcolo del saldo di dicembre.

Per i contribuenti che pagano l’acconto il 16 giugno, il calcolo dell’Imu avviene in base alle aliquote dell’anno precedente e poi si deve attendere il prossimo ottobre per capire se il Comune conferma le aliquote in vigore, le aumenta o non invia le nuove delibere.

In questo caso, dovendo calcolare l’imposta sulle aliquote base e non più sulle vecchie già decise, l'importo da versare per il saldo risulterebbe decisamente più basso.

Ed è proprio questo possibile scenario che scoraggia il pagamento dell’imposta in un’unica soluzione a giugno, perché si potrebbe pagare di più, mentre aspettando fine anno si avrebbe conferma dell’importo certo da versare.

Le modalità di pagamento dell’imposta 

Le modalità di pagamento dell’Imu 2025 restano sempre tre.

Il versamento si deve, infatti, effettuare o tramite modello F24, o tramite la piattaforma PagoPa o compilando l’apposito bollettino di conto corrente postale.
 

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