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In quali casi una partita iva puņ non pagare i contributi per la pensione secondo le normative in vigore

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quando č possibile per legge non versare i contributi ai fini previdenziali: cosa prevede la normativa vigente

Il sistema previdenziale italiano prevede una serie di obblighi contributivi per i lavoratori autonomi titolari di partita IVA, con l'obiettivo di garantire una copertura pensionistica adeguata e uniforme.

Le regole contributive variano a seconda della tipologia di attività svolta e delle relative casse previdenziali di riferimento, come la Gestione Separata INPS, la Gestione Artigiani e Commercianti INPS e le casse professionali dedicate a ordini riconosciuti. 

Contributi obbligatori per partite IVA: tipologie, modalità e regole generali

I titolari di partita IVA sono tenuti a versare i contributi previdenziali alla gestione di appartenenza, individuata secondo la natura dell’attività. Esistono diverse tipologie di contribuzione:

  • Gestione Artigiani e Commercianti INPS: prevede versamenti fissi annuali, indipendentemente dal reddito prodotto, a cui si sommano aliquote proporzionali in caso di superamento del minimale stabilito. Gli importi minimi si aggirano tra i 4.460,64 euro per gli artigiani e i 4.549,70 euro annui per i commercianti.
  • Gestione Separata INPS: riservata a professionisti privi di un proprio albo o cassa di previdenza. Qui i contributi, diversamente dalle altre gestioni, sono calcolati in misura esclusivamente proporzionale rispetto al reddito effettivo prodotto.
  • Casse previdenziali di categoria: obbligatorie per i professionisti iscritti a determinati albi (ad esempio, avvocati, medici, giornalisti, commercialisti). Versamenti, aliquote e scadenze sono stabilite dalle relative casse private, e normalmente non vi sono possibilità di esonero totale in assenza di reddito, salvo regolamenti specifici.
Le modalità di versamento prevedono rate trimestrali (Gestione Artigiani e Commercianti) o in concomitanza con le scadenze fiscali di giugno e novembre (Gestione Separata). La regola generale impone il pagamento dei contributi quale requisito fondamentale per il diritto alle prestazioni previdenziali, in conformità ai principi del sistema contributivo.

I casi di esonero dal pagamento dei contributi INPS per le partite IVA

Sebbene la legislazione imponga l'obbligo contributivo alla quasi totalità dei titolari di partita IVA, esistono eccezioni specifiche e limitate in cui è possibile fruire dell’esonero dal versamento.

Ci sono, infatti, alcuni casi in cui, per legge, il lavoratore autonomo con partita Iva può non versare i contributi previdenziali e sono, nel dettaglio, i seguenti:

  • quando il lavoratore autonomo svolge un’attività commerciale o artigianale e contemporaneamente è un lavoratore dipendente full time;
  • quando si tratta un professionista senza albo iscritto alla gestione separata Inps che nel corso dell’anno non ha prodotto alcun tipo di reddito;
  • quando è un professionista che può sfruttare una serie di accordi sulla previdenza e sull’assistenza sociale con degli Stati esteri.
L'esonero dal versamento contributivo si ottiene presentando un'apposita istanza all'Inps purchè si rispettino due condizioni specifiche che sono:
  • è necessario svolgere un’attività per la quale sia prevista la contribuzione Inps per gli artigiani e i commercianti con iscrizione alla gestione Ivs Inps Artigiani e Commercianti;
  • deve essere stato sottoscritto un contratto di lavoro dipendente full time, in alcuni limitati casi l’esenzione è prevista se il lavoro part-time si articola in almeno 38 ore settimanali e spetta ai singoli uffici territoriali dell’Inps accettare o meno se concedere l’esonero.

Lavoratori dipendenti full time con attività secondaria

Con particolare riferimento ai lavoratori dipendenti a tempo pieno, i quali decidono di avviare, come attività accessoria, una posizione di impresa individuale.

In tal caso la normativa, finalizzata ad evitare la doppia imposizione previdenziale, prevede che siano tenuti al versamento dei contributi unicamente per l’attività principale da dipendente e:

  • La prestazione secondaria deve rientrare nelle categorie per cui è prevista l’iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS.
  • Il contratto di lavoro subordinato richiede un orario non inferiore alle 38 ore settimanali.
  • La posizione previdenziale deve essere valutata dagli uffici territoriali di riferimento, i quali determinano la concessione dell’esonero sulla base della documentazione presentata.
È escluso l’esonero per chi esercita attività soggette a Gestione Separata o a casse professionali. Consente di evitare la sovrapposizione di oneri contributivi che risulterebbero penalizzanti per la stessa base reddituale, preservando la contribuzione INPS già versata tramite il datore di lavoro.

Professionisti senza albo con reddito pari a zero

Per i lavoratori autonomi privi di albo tenuti alla sola iscrizione alla Gestione Separata, sussiste la particolarità legata alla struttura dei versamenti. In questa gestione, i contributi sono correlati esclusivamente ai compensi percepiti durante l’anno:

  • Qualora il reddito prodotto sia pari a zero, non sono previsti contributi minimi da versare.
  • Questo meccanismo si applica tipicamente a figure come amministratori di condominio, consulenti, copywriter e altre categorie prive di cassa previdenziale dedicata.
  • L’assenza di reddito effettivamente incassato esonera dall’obbligo di contribuzione Inps alla Gestione Separata per l’annualità considerata.

Contribuenti con contribuzione all’estero e accordi bilaterali

Il terzo caso riguarda chi svolge o ha svolto attività lavorative in Paesi stranieri. Grazie a specifici accordi bilaterali tra Italia e altri Stati, è prevista la possibilità di continuare a versare i contributi previdenziali nel Paese estero, evitando la doppia fiscalità:
  • L’esonero è concesso se si dimostra di essere già soggetti all’obbligo previdenziale all’estero e se gli anni assicurativi sono riconosciuti reciprocamente dagli ordinamenti coinvolti.
  • In presenza di una convenzione, l’Italia consente una deroga all’iscrizione obbligatoria alle proprie gestioni, consentendo la contribuzione solo all’ente previdenziale del paese di residenza o lavoro estero.
  • Questi accordi non sono universalmente applicabili: occorre verificarne l’esistenza per ciascun paese (ad esempio, UE/SEE/paesi con convenzioni specifiche).

Esoneri e contributi minimi nella Gestione Separata e nella Gestione Artigiani e Commercianti

Il funzionamento dei contributi nelle gestioni INPS differisce sensibilmente e ciò incide sulla reale possibilità di accedere all’esonero dall’obbligo di versamento contributivo:
  • Gestione Separata: Prevede esclusivamente contributi rapportati al reddito effettivo. L’assenza di fatturato o compensi determina la non esigibilità di contributi a carico del contribuente per l’annualità di riferimento. Non sono pertanto previsti importi minimi obbligatori.
  • Gestione Artigiani e Commercianti: Il regime fissa obblighi contributivi minimi annui, indipendentemente dal reddito conseguito. Anche chi non produce fatturato deve versare il contributo annuale previsto. Unica eccezione: sospensione temporanea dell’attività debitamente comunicata all’INPS, che consente l’interruzione dell’obbligo contributivo per il periodo di inattività.
  • Riduzioni agevolate: Il regime forfettario consente alcune agevolazioni, quali la riduzione del 35% dei contributi IVS nei primi anni di attività o fino a specifiche soglie di reddito, ma non prevede esoneri totali salvo nelle precise condizioni sopra indicate.
Gestione Minimo da versare Possibilità esonero
Gestione Separata Solo su reddito prodotto Sì, se reddito pari a zero
Artigiani e Commercianti Importo fisso annuo Solo sospensione attività/posizione secondaria

 

 

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