L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) rappresenta da anni uno degli strumenti centrali per la valutazione delle condizioni economiche delle famiglie italiane. Il Ministro per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha annunciato una profonda revisione che entrerà in vigore nel 2026, rafforzando il suo impegno per garantire equità nell’accesso ai benefit sociali. Le modifiche annunciate rispondono alle criticità emerse dall’uso dell’ISEE come parametro per l’erogazione di bonus e agevolazioni, con l’obiettivo di favorire soprattutto le famiglie con figli.
Perché è necessaria una revisione dell’ISEE: criticità attuali e obiettivi del Governo
L’ISEE, nella sua versione attuale, presenta alcune lacune che negli anni hanno sollevato perplessità sia tra gli operatori del settore che tra i cittadini beneficiari. Una delle problematiche principali riguarda la cosiddetta “cannibalizzazione” degli aiuti: somme erogate dallo Stato come sostegno finiscono per incrementare il valore complessivo dell’indicatore stesso e, paradossalmente, limitano il diritto di accesso a ulteriori bonus. La conseguenza è una minore efficacia delle misure destinate a famiglie numerose e con minori risorse, vanificando in parte la funzione redistributiva del sistema.
L’analisi delle criticità ha portato il Governo, guidato da un’attenta valutazione del Ministro Roccella, a definire nuovi obiettivi:
Le principali novità della riforma ISEE 2026: misure per un sistema più equo
La revisione dell’ISEE per il 2026 prevede una serie di misure che mirano a ridurre le storture e ad assicurare equità nell’accesso ai sostegni sociali. Le principali novità possono essere così sintetizzate:
- Esclusione di alcuni bonus dal calcolo ISEE: gli aiuti pubblici rivolti in modo diretto alle famiglie, tra cui l’assegno unico e somme una tantum per la natalità, non saranno sempre conteggiati ai fini della determinazione dell’indicatore, specialmente quando destinati a nuclei con figli a carico.
- Prima casa fuori dal calcolo: rientra tra le ipotesi più discusse quella di eliminare la prima casa dall’insieme dei beni valutati, superando così una delle principali critiche al sistema attuale. Questa misura consentirà di riflettere meglio la reale capacità economica dei nuclei, senza penalizzare le famiglie proprietarie dell’abitazione in cui risiedono.
- Nuova scala di equivalenza: si intende introdurre una revisione delle scale di equivalenza, con il riconoscimento di coefficienti maggiormente favorevoli alle famiglie numerose, valorizzando maggiormente la presenza di figli.
- Esclusioni sui patrimoni finanziari: dal 2025 già entreranno in vigore esclusioni per titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio fino a 50.000 euro, e il trend sarà confermato nell’ottica del 2026.
- Armonizzazione delle regole: sarà ridefinita la disciplina dell’ISEE in modo da garantire uniformità di trattamento, anche rispetto agli incentivi specifici previsti per contesti particolari come le aree montane.
Impatto sui bonus e sulle agevolazioni per le famiglie con figli a carico
Uno degli aspetti più attesi riguarda
l’effetto pratico che i cambiamenti all’ISEE avranno sulla fruizione dei bonus.
Le principali conseguenze possono essere così riassunte:
- Maggior accesso ai benefit: per le famiglie numerose o con figli piccoli, sarà più facile ottenere bonus nido, agevolazioni per la frequenza scolastica e altri interventi grazie a un ISEE più congruo rispetto ai reali bisogni;
- Bonus casa e detrazioni: la possibile esclusione dell’abitazione principale consentirà di non penalizzare coloro che, pur possedendo una casa di proprietà, si trovano in situazioni reddituali modeste;
- Potenziamento del pacchetto natalità: con la nuova Legge di Bilancio si punta ad ampliare e rendere strutturali incentivi alla nascita, tra cui il quoziente familiare, gli sgravi contributivi e il bonus mamme, armonizzandoli con la revisione dell’ISEE;
- Congedi parentali più estesi: tra le politiche di rafforzamento, è prevista l’estensione dei mesi indennizzati all’80% per i congedi parentali, beneficiando direttamente anche della nuova formula di calcolo ISEE.
Riconoscere chi ha davvero bisogno: criteri e nuove esclusioni dal calcolo ISEE
La nuova impostazione normativa punta a una
maggiore precisione nell’identificazione dei destinatari delle agevolazioni, distinguendo meglio tra famiglie effettivamente vulnerabili e situazioni solo apparentemente svantaggiate. Ciò si tradurrà:
- nell’applicazione di criteri selettivi che terranno conto, ad esempio, della reale disponibilità finanziaria rispetto a parametri più statici;
- nell’esclusione dal computo di specifici patrimoni o entrate, come già avviene per alcuni strumenti finanziari;
- nella revisione delle modalità di valutazione dei nuclei con figli, attraverso il rafforzamento della scala di equivalenza e l’omogeneità delle regole applicative.
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