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Lavori in casa: nuove possibilità di autocertificazione e riordino dei titoli con nuovo Codice Edilizia Governo Meloni

di Marianna Quatraro pubblicato il
Lavori casa nuovo Codice Edilizia Govern

Dalla valorizzazione delle autocertificazioni al sistema di riordino dei titoli abilitativi: quali sono le novità in tema di lavori di casa previsti dal nuovo Ddl Edilizia approvato in CdM

Una svolta normativa si appresta a ridefinire il settore edilizio italiano, grazie al disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri, che fissa nuovi criteri per i lavori in casa. Il nuovo Codice dell'Edilizia mira a superare la frammentazione vigente, snellendo le pratiche, potenziando la digitalizzazione e introducendo la possibilità di avviare interventi anche tramite autocertificazione o asseverazione tecnica da parte dei professionisti. Un’altra innovazione riguarda il riordino dei titoli abilitativi, che chiarisce procedure e tempistiche tra CILA, SCIA, permesso di costruire ed edilizia libera, semplificando notevolmente le scelte per i cittadini e aumentando la responsabilizzazione dei tecnici. 

Obiettivi e principi guida della riforma: semplificazione, digitalizzazione e trasparenza

La recente riforma dell'edilizia risponde a una chiara esigenza di superare la complessità normativa, introducendo un sistema organico e omogeneo su tutto il territorio nazionale. I punti cardine si possono sintetizzare nei seguenti principi guida:

  • Semplificazione amministrativa: le procedure saranno più snelle, con tempi certi e una notevole riduzione della burocrazia.
  • Digitalizzazione dei processi: la gestione informatizzata garantirà velocità, tracciabilità e accesso immediato alle informazioni sullo stato degli interventi e sulle autorizzazioni edilizie.
  • Trasparenza per cittadini e professionisti: una nuova chiarezza nella distinzione delle competenze tra amministrazioni semplifica il rapporto tra ente pubblico e privati.
  • Uniformità nazionale: la disciplina mira a ridurre il patchwork di regolamentazioni regionali, contrastando incertezze e contenziosi.
  • Responsabilizzazione del professionista: la riforma consente di valorizzare le dichiarazioni tecniche, aumentando l’efficacia delle autocertificazioni e delle asseverazioni.
All’interno di questo scenario normativo, vengono introdotti standard minimi essenziali validi per tutti (LEP), l’armonizzazione delle discipline con la normativa urbanistica, sanitaria e fiscale, insieme al rafforzamento della sicurezza, sostenibilità e accessibilità degli immobili.

Autocertificazione, asseverazioni tecniche e responsabilità dei professionisti

Il nuovo sistema pone particolare attenzione alle dichiarazioni dei professionisti abilitati, valorizzando autocertificazioni, asseverazioni tecniche e la responsabilità diretta degli stessi.

Le autocertificazioni e le relazioni asseverate da architetti, ingegneri o geometri consentiranno tempi più rapidi per l’esecuzione delle opere. Parallelamente, il sistema prevede:

  • piena attribuzione della responsabilità in caso di errori o dichiarazioni mendaci;
  • irrogazione di sanzioni verso i tecnici che rilasciano dichiarazioni non veritiere;
  • introduzione della "fiducia vigilata": il controllo della PA si concentra a campione, affidandosi professionalmente alle asseverazioni, ma sanzionando rigidamente eventuali abusi o omissioni.
Questa impostazione riduce drasticamente i tempi di istruttoria e le code negli uffici tecnici comunali, ma imprime anche una nuova e stringente responsabilizzazione sui professionisti, chiamati a garantire la piena conformità normativa delle opere dichiarate.

Riordino dei titoli abilitativi: CILA, SCIA, permesso di costruire e edilizia libera

Un tema centrale della revisione normativa è il riordino dei titoli abilitativi, ora più snello e trasparente. La disciplina distingue con maggiore chiarezza le categorie di intervento edilizio, assegnando a ciascuna il relativo provvedimento abilitativo:

  • Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA): per opere di manutenzione straordinaria prive di rilevanza urbanistica;
  • Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA): destinata a interventi che comportano modifiche più rilevanti, costituendo un’alternativa più rapida rispetto al permesso tradizionale;
  • Permesso di costruire: obbligatorio per nuove costruzioni e interventi maggiormente impattanti, secondo procedure codificate e tempi garantiti;
  • Edilizia libera: elenco aggiornato delle attività che non richiedono né permessi né comunicazioni, tipicamente di minima incidenza urbanistica.
Per ciascun titolo sono definiti ex ante condizioni, termini e oneri correlati, riducendo al minimo le incertezze applicative. L’impianto normativo mira a rendere uniformi le procedure su tutto il territorio nazionale, eliminando divergenze tra enti locali e favorendo l’efficienza amministrativa. Particolare importanza viene attribuita all’attestazione dello stato legittimo dell’immobile, con criteri documentali chiari che danno sicurezza giuridica a proprietari e acquirenti.

Differenze tra nuova costruzione, ristrutturazione e trasformazione edilizia

Il nuovo quadro normativo introduce una distinzione più rigorosa fra le diverse tipologie di intervento edilizio, ponendo fine all’utilizzo disinvolto del termine "ristrutturazione", che in passato ha dato luogo a zone grigie interpretative.

Le definizioni attuali individuano:

  • Nuove costruzioni: ogni attività che incrementa volumetria, superficie o modifica in modo sostanziale l’organismo edilizio preesistente. Qui resta imprescindibile il permesso di costruire.
  • Sostituzioni edilizie: interventi che, pur sostituendo integralmente l’edificio, rientrano fra le “trasformazioni dell’organismo edilizio” e sono soggetti ai requisiti e ai titoli più stringenti.
  • Interventi di manutenzione: comprendono manutenzione ordinaria e straordinaria, destinati a rinnovare o mantenere l’efficienza funzionale senza modificare sostanzialmente gli immobili.
  • Micro-abitazioni e unità minime: per le trasformazioni su piccole unità abitative (ad esempio quelle inferiori a 20 mq), la normativa inquadra standard tecnologici e sanitari specifici, garantendo proporzionalità fra requisiti richiesti e densità abitativa.
Tale organizzazione impedisce di mascherare nuove costruzioni sotto la veste di semplici rinnovamenti, promuove la trasparenza e consentirà una gestione prevedibile e sicura, tanto per i cittadini quanto per le amministrazioni.

Sportello unico digitale, silenzio-assenso e semplificazione dei procedimenti

Un nodo cruciale della riforma è l’introduzione di uno sportello unico digitale: esso diviene il punto di accesso unificato per ogni domanda, segnalazione o comunicazione relativa agli interventi edilizi. Questo sistema favorisce celerità e trasparenza, poiché ogni fase dell’iter amministrativo sarà tracciabile telematicamente.

Ulteriore potenziamento deriva dal regime del silenzio-assenso: se l’amministrazione non risponde nei termini previsti, la pratica si intende automaticamente accolta. Inoltre, si adotta il meccanismo del silenzio devolutivo, trasferendo la competenza in caso di inerzia della PA.

L’obbligo per l’ente pubblico di non richiedere più documentazione già presente nelle proprie banche dati elimina duplicazioni, riduce tempi e errori. L’intero impianto semplifica e velocizza drasticamente ogni interazione amministrativa riguardante i lavori in casa.

Classificazione e gestione delle difformità edilizie: criteri di proporzionalità e nuove procedure

La riforma introduce una classificazione nazionale e uniforme delle difformità edilizie, mettendo fine a incertezze interpretative e disparità regionali. I criteri adottati puntano al riconoscimento della proporzionalità: l’entità dell’irregolarità determina la tipologia e complessità della procedura necessaria per regolarizzare.

I principali indirizzi sono:

  • tipizzazione dettagliata delle difformità (parziali, totali, essenziali, marginali), con soglie quantitative chiare per distinguere tra situazioni lievi e rilevanti;
  • introduzione di tolleranze costruttive precise, eliminando margini di ambiguità;
  • linee guida per il rilascio delle sanatorie, che indicano limiti, criteri di priorità e documenti indispensabili;
  • rafforzamento dei controlli su immobili soggetti a vincoli paesaggistici, antisismici ed energetici;
  • sistema sanzionatorio graduato in base alla gra


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