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Le 2 novità riguardo le tasse su case di proprietà e appartamenti nel 2025. Ecco cosa cambia, per chi e gli effetti sui costi

di Marianna Quatraro pubblicato il
due novita case

Quali sono le due novità per le tasse sulle case pronte ad entrare in vigore il prossimo anno, sia per appartamenti in condominio che per villette singole

Quali sono le due novità al via nel 2025 per le tasse sulle case di proprietà in condominio e singole private? Si preparano ad entrare in vigore il prossimo anno diverse novità per il pagamento delle tasse sia sugli appartamenti in condominio e che sulle villette singole private. Vediamo nel dettaglio cosa cambia.

  • Cosa cambia per le rendite catastali di case di proprietà sia in condominio che single private
  • La riforma dell’Imu al via nel 2025, cosa prevede 

Cosa cambia per le rendite catastali di case di proprietà sia in condominio che singole private

La prima importante novità al via è l’aggiornamento obbligatorio delle rendite catastali per chi ha effettuato lavori in casa, sia che si tratti di proprietari di case singole indipendenti, sia che si tratti di proprietari di appartamenti in condominio.

La revisione delle rendite catastali deve essere effettuata in specifici casi previsti dalla legge, e non solo per coloro che hanno fatto lavori usufruendo del superbonus. E aggiornando le rendite catastali, per cui aumentano generalmente i valori, salgono anche i costi per il pagamento di Imu e Tari sui rifiuti. 

Precisiamo che gli aggiornamenti al catasto devono essere comunicati al termine di tutte le ristrutturazioni, entro di 30 giorni dalla fine dei lavori, nei casi in cui cambia, aumentando, il numero dei vani o la volumetria della casa. 

Se la rendita catastale cambia quando si effettuano lavori che comportano una variazione della pianta dell'immobile, aumenta se, per esempio, in casa:

  • o si ricava una nuova stanza;
  • o si realizza anche una semplice cabina armadio;
  • o si recupera la soffitta per trasformarla in una mansarda che di fatto amplia l’abitazione;
  • o si ricava un secondo bagno, implicando l’aumento di un terzo di vano della rendita catastale.

La riforma dell’Imu al via nel 2025, cosa prevede 

Cambia anche l'Imu nel 2025 con la nuova riforma al via che introduce alcune semplificazioni sul sistema di tassazione degli immobili. I Comuni dovranno, infatti, adeguarsi ad un nuovo meccanismo di definizione delle aliquote, ridotte, su un diverso numero di immobili (diminuiti a 128 categorie). 

L’obiettivo è quello di semplificare la gestione dell’imposta, ma soprattutto gli oneri burocratici di amministrazioni e contribuenti.

Le 128 categorie di immobili sono state suddivise in base alla destinazione d’uso e comprendono:

  • gli immobili residenziali, in cui rientrano prime case, seconde case, case vacanze, immobili di lusso;
  • immobili commerciali, che comprendono negozi, uffici, capannoni;
  • immobili per la produzione di energia, che includono centrali elettriche, impianti fotovoltaici;
  • immobili destinati a scopi pubblici e sociali, tra i quali figurano ospedali, scuole, edifici comunali.
Spetterà a ogni singolo Comune decidere le aliquote da applicare alle singole fattispecie di immobili e pubblicarle in un prospetto, che deve essere periodicamente trasmesso in via telematica al Dipartimento delle Finanze.

Il termine l’approvazione dei bilanci preventivi e la delibera sulle aliquote dei tributi locali è fissato al 31 dicembre.

La riforma dell'Imu non avrà effetti sui costi da pagare per la revisione delle categorie catastali, ma per la possibilità che i Comuni avranno di aumentare l'imposta anche fino al massimo. E si tratta di una possibilità molto plausibile e che verosimilmente diventerà realtà, considerando i tagli per i Comuni e le Regioni previsti dalla nuova Manovra.

Per recuperare le risorse necessarie, allora le realtà locali potranno aumentare l’Imu, che peserà di più, dunque, nelle tasche degli italiani.

Alcune però, come le regioni di Veneto e Piemonte, hanno deciso di non aumentare l’imposta sugli immobili ma l'Irap.

Si tratta di un aumento che, comunque, inciderà sui costi generali dei cittadini, considerando che aumentando tale imposta, ci saranno certamente conseguenze sui prezzi della spesa dei cittadini.

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