Quali sono i casi in cui scattano modifiche al catasto per le case che hanno usufruito del superbonus: i chiarimenti e cosa cambia
Quali sono i casi in cui scatta l’aumento al catasto per le case con il superbonus? Aver effettuato in casa propria lavori con il superbonus ha determinato nella maggior parte dei casi delle variazioni che, per legge, devono essere comunicate al catasto e che hanno una serie di conseguenze.
Chi ha, dunque, potuto effettuare lavori di ristrutturazione di casa per un migliore efficientamento energetico deve rivedere i valori catastali. Si tratta di una norma in realtà già in vigore e che non viene rispettata ma che, all’indomani dei lavori permessi con il superbonus, deve essere rispettata perché prevede implica ora molti cambiamenti al catasto.
Le variazioni al catasto devono essere comunicate al termine di tutte le ristrutturazioni, come stabilito già dal Testo unico dell’edilizia, entro di 30 giorni dalla fine dei lavori.
Per molti lavori con il superbonus, però, attualmente non sussiste l’obbligo di effettuare la variazione della rendita. Questo obbligo sussiste, infatti, solo nei casi in cui aumenta il numero di vani o la volumetria della casa.
Le variazioni che consistono in un aumento dei vani o della volumetria di casa possono comportare aumenti delle rendite catastali del 16-18% nel caso del passaggio di una classe e di oltre il 30% per il passaggio di due classi.
Per esempio, considerando un’abitazione popolare A4 a Roma della classe più bassa con 6 vani catastali in zona censuaria 2 con una rendita di livello base di 759 euro, con determinati lavori arriverebbe a 883 euro con passaggio di una classe (+16%) e a 1.038 euro con il passaggio di due classi (+36%).
Prendendo il caso di un’abitazione popolare A4 a Milano, di classe intermedia con 6 vani catastali in zona censuaria 2 passerebbe da una rendita di 604 euro a 712 euro con il passaggio di una classe (+18%) e fino a 836 euro con il passaggio di due classi.
Precisiamo, infine, che l’aumento della rendita catastale interesserà sia chi ha usufruito del superbonus 110% e, che ha ottenuto un miglioramento in termini anche di efficientamento energetico, e sia i proprietari di immobili fantasma, cioè di case o edifici non registrati al catasto.