Quali sono i casi e per chi cambieranno le rendite catastali di casa e quali sono le conseguenze attese da un punto di vista fiscale: tutti i chiarimenti
Cosa succede se aumenta la rendita catastale della mia casa? La rendita catastale rappresenta un indice importante riferito ad una casa che serve per determinarne il valore delle imposte e deve, per legge, essere obbligatoriamente sempre aggiornata quando si verifica una importante variazione catastale, cioè quando si effettuano modifiche o lavori che modificano sostanzialmente la casa e, di conseguenza, incidono sul calcolo delle tasse. Vediamo a chi aumenteranno le rendite catastali e con quali conseguenze.
L'obbligo di aggiornare le rendite catastali dopo i lavori del superbonus, attestando un incremento del valore dell’immobile grazie ai lavori di efficientamento energetico e miglioramento antisismico, era, infatti, già previsto dalla Legge di Bilancio 2024, ma non tutti lo hanno rispettato.
L’aggiornamento della rendita catastale prevede un cambio di classe per una casa che ha usufruito del superbonus, passandolo ad esempio dalla categoria A/4 (abitazioni di tipo popolare) alla A/3 (abitazioni di tipo economico).
Tale modifica comporterà un aumento della rendita che, secondo alcune simulazioni, potrebbe attestarsi tra il 17% e il 38% circa, che implica, a sua volta, un maggior pagamento delle imposte fiscali, a partire dall’Imu.
In realtà, le conseguenze dell'aumento della rendita catastale di una casa sono diverse a seconda che si tratti di prima o seconda casa. Nel primo caso, infatti, i proprietari non pagheranno nulla in più, considerando anche l’esenzione dal pagamento dell’Imu per le prime case adibite ad abitazione principale, ma potrebbero subire conseguenze indirette sull'Isee e sul reddito lordo ai fini Irpef.
Per le seconde case, invece, si prospetterebbe un aumento dell’Imu e delle imposte immobiliari proporzionale all'aumento della rendita.
Inoltre, se l’immobile viene rivenduto entro dieci anni dalla fine dei lavori di ristrutturazione, si dovrà pagare anche l’imposta sulle plusvalenze, cioè la tassa sui guadagni derivanti dalla differenza tra il prezzo di vendita e quello di acquisto.
L’aumento della rendita catastale e, quindi, delle eventuali tasse in più da pagare, non interesserà solo chi ha usufruito del superbonus 110% e, che ha ottenuto un miglioramento in termini anche di efficientamento energetico, ma anche i proprietari di immobili fantasma, cioè di case o edifici non registrati al catasto.
E con la prossima riforma del catasto, quando si metterà effettivamente a punto e sarà ufficiale, potrebbe rientrare nella revisione davvero tanti proprietari nei prossimi anni.