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Le 3 conseguenze per l'eredità di soldi, case e beni con con la modifica della dichiarazione di successione

di Marianna Quatraro pubblicato il
Cambia dichiarazione successione

Quali sono le modifiche al via quest’anno 2025 per la dichiarazione di successione e cosa cambia per gli eredi: i chiarimenti

Quali sono le novità per la dichiarazione di successione? Cambiano le modalità di presentazione della dichiarazione di successione nei casi di ricezione di una eredità.

Dal primo gennaio 2025 si applicano, infatti, le novità del decreto legislativo numero 139 del 2024 e, inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha fornito l’aggiornamento dei codici tributo e delle istruzioni per il pagamento. Vediamo nel dettaglio quali sono le novità previste.

  • Cosa cambia per la dichiarazione di successione nel 2025
  • Quali sono le conseguenze delle novità per l’eredità

Cosa cambia per la dichiarazione di successione nel 2025

Debutta quest’anno la dichiarazione di successione precompilata online sul sito dell'Agenzia delle Entrate.

Con l’approvazione del nuovo decreto, cambiano le modalità di presentazione della dichiarazione di successione.

D’ora in poi si può inviare direttamente online, ma rispettando sempre gli stessi tempi già previsti. 

Il documento deve, infatti, essere fatta sempre entro 12 mesi dall’apertura della successione.

Viene, inoltre, introdotta l’autoliquidazione per calcolare e versare le imposte di successione. Gli eredi potranno, infatti, gestire in autonomia tutte le pratiche, senza dover necessariamente rivolgersi a commercialisti o altri professionisti. 

Quali sono le conseguenze delle novità per l’eredità

Con l’introduzione della novità dell’autoliquidazione, le conseguenze per l’eredità riguardano il pagamento delle imposte di successione che sono le seguenti:

  • si deve pagare l’imposta autoliquidata entro 90 giorni dalla dichiarazione di successione;
  • se ci sono errori o discrepanze dopo il pagamento iniziale, il Fisco può richiedere un’imposta aggiuntiva chiamata imposta complementare;
  • non si paga la tassa suppletiva e, nel caso di modifiche all’importo dovuto, saranno gestite direttamente dall’ufficio competente senza ulteriori tasse supplementari.
La risoluzione numero 2 del 10 gennaio delle Entrate riporta poi i nuovi codici tributo da inserire nel modello F24, che sono 1539- Successioni- Imposta sulle successioni- autoliquidazione e 1635- Successioni- Imposta sulle successioni- interessi pagamento rateale.

Nei casi di ravvedimento operoso, i codici tributo sono:
1549- Successioni- Tardiva presentazione della dichiarazione di successione- Sanzione da ravvedimento- imposta sulle successioni;
1535- ridenominato Successioni- Sanzione da ravvedimento- imposte e tasse ipotecarie e catastali e imposta sulle successioni;
1537- Successioni- Interessi da ravvedimento.

Cambiano anche le istruzioni per il pagamento: diventa, innanzitutto, possibile pagare a rate gli importi superiori a mille euro, con una prima tranche pari almeno al 20% (da versare entro 90 giorni) e le successive rate in un numero di otto rate trimestrali, che possono diventare 12 nel caso di importi superiori a 20mila euro.

Il pagamento rateale implica il contestuale versamento anche degli interessi, che vengono calcolati dal primo giorno successivo al pagamento del 20% dell’imposta autoliquidata.

Bisogna poi seguire le specifiche indicazioni riportate che prevedono: 

  • l’inserimento del singolo codice tributo nella sezione Erario in corrispondenza delle somme indicate nella colonna importi a debito versati;
  • l’anno di Riferimento;
  • il codice fiscale e i dati anagrafici dell’erede;
  • rateazione/Regione/Prov./mese di riferimento nel caso di versamento rateale.
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