Nel sistema previdenziale italiano, la riduzione dei tassi di sostituzione, l'introduzione del sistema contributivo presto esteso a tutti e prospettive di assegni molto bassi, hanno generato un crescente interesse verso strumenti integrativi, anche specificatamente rivolti ai lavoratori del comparto scolastico, da docenti, a personale ATA, ai dirigenti scolastici.
Cos'è il Fondo Pensione Espero: struttura, scopo e natura negoziale
Il Fondo Espero per la scuola si distingue da altre forme di previdenza integrativa per la sua natura negoziale. Si tratta di un’associazione senza scopo di lucro, istituita ai sensi del contratto collettivo nazionale e vigilata da COVIP, Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensioni.
L’obiettivo prioritario consiste nell’erogare una rendita aggiuntiva rispetto alla pensione obbligatoria. Il fondo opera a capitalizzazione individuale: ogni aderente ha una propria posizione previdenziale aggiornata, in cui confluiscono i versamenti personali, quelli dell’amministrazione e la quota di trattamento di fine rapporto (TFR).
Il patrimonio accumulato viene investito seguendo criteri di diversificazione, etica e trasparenza, utilizzando società di gestione selezionate mediante gara pubblica. Il fondo si articola in due comparti (Crescita e Garanzia) che rispondono a diverse esigenze di rischio/rendimento.
Gli organismi di amministrazione sono a composizione paritetica tra lavoratori e rappresentanti scolastici.
Chi può aderire: requisiti, categorie coinvolte e meccanismi di adesione (incluso silenzio-assenso)
L’accesso al Fondo è riservato a specifiche categorie lavorative del settore scolastico, tra cui:
- Docenti delle scuole pubbliche e private (statali, paritarie, legalmente riconosciute)
- Personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA)
- Dirigenti scolastici
- Personale AFAM (alta formazione artistica, musicale e coreutica).
Possono aderire sia i lavoratori con contratto di lavoro tempo indeterminato (tempo pieno o parziale), sia i lavoratori a tempo determinato di durata minima di tre mesi continuativi, ma anche:
- i dipendenti delle Organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo istitutivo del fondo compresi i dipendenti in aspettativa sindacale operanti presso le medesime organizzazioni sindacali;
- i lavoratori appartenenti al contratto di lavoro FORMA, CENFOP, British Council, F.U.L.G.I.S;
- i soggetti fiscalmente a carico dei lavoratori aderenti ad Espero e dei beneficiari (per beneficiari si intendono i percettori di prestazioni pensionistiche complementari a carico del Fondo.
L’adesione è libera e volontaria, ad eccezione dei casi introdotti dall’Accordo ARAN del 16 novembre 2023, che prevede un meccanismo di silenzio-assenso per i neoassunti a tempo indeterminato dal primo gennaio 2019.
In questi casi, il dirigente scolastico informa in forma scritta il lavoratore sulle modalità di iscrizione e sul termine di nove mesi per manifestare il diniego. Trascorso tale termine senza opposizione, l’iscrizione avviene in automatico.
Come funziona il Fondo Espero: contribuzione, versamenti e gestione individuale
Il funzionamento del Fondo Espero prevede il versamento automatico dell’1% della retribuzione utile da parte del lavoratore, a cui si aggiunge un uguale importo a carico dell’amministrazione. A ciò si affianca la quota del TFR maturata nell’anno.
I soggetti assunti dopo il 31 dicembre 2000 o a contratto determinato contribuiscono alla totalità del TFR maturato. Diversamente, chi era già in servizio a tale data conferisce una percentuale del TFR (28,94% della quota annua prevista), secondo la normativa vigente.
È possibile incrementare la propria contribuzione tramite versamenti volontari, entro il limite annuo di 5.164,57 euro deducibile fiscalmente.
Tutti i contributi, inclusi quelli volontari, risultano trattenuti direttamente in busta paga e trasferiti mensilmente al fondo. In caso di periodi di sospensione del rapporto di lavoro, la posizione continua a maturare rendimenti anche senza nuovi versamenti.
L’aderente può sospendere la contribuzione in qualsiasi momento e di riattivarla successivamente.
La posizione individuale può essere monitorata tramite la piattaforma digitale, mentre tutte le operazioni (riscatti, anticipazioni, switch di comparto) sono regolate da disposizioni interne pubblicate e aggiornate periodicamente.
Le linee di investimento del fondo: comparti, rischi, criteri e gestione dei capitali
La gestione dei versamenti si articola in comparti con caratteristiche differenziate:
- Comparto Garanzia: Dedicato ai lavoratori prossimi alla pensione o a basso profilo di rischio. Investimento prevalentemente in titoli obbligazionari e monetari di breve-medio termine. Prevede salvaguardia del capitale e garanzia della restituzione dei versamenti.
- Comparto Crescita: Strutturato per chi dispone di un orizzonte temporale più lungo e ricerca rendimenti incrementali (obiettivo +2% oltre inflazione). Include una quota significativa di azioni internazionali, obbligazioni globali, strumenti monetari e titoli a breve termine.
L’aderente può scegliere il comparto più adatto alle proprie esigenze e decidere anche di cambiare la scelta annualmente (operazione di switch). Tutti gli investimenti sono comunque sempre gestiti da soggetti specializzati selezionati dal Consiglio di Amministrazione del fondo nel rispetto di principi di diversificazione, contenimento dei costi, etica e trasparenza.
Costi e oneri dell'adesione: spese d'iscrizione, gestione, movimentazione e impatto sulla rendita
Per quanto riguarda i costi di adesione e gestione del Fondo, sono nel dettaglio i seguenti:
- Quota di iscrizione: 2,58 euro a carico dell’aderente; 2,58 euro a carico dell’amministrazione
- Spese a carico del lavoratore: 6,50% annui sul contributo datoriale
- Spese annuali fiscalmente a carico: 10 euro per gli iscritti a carico fiscale
- Commissioni di gestione annue: 0,30% per comparto Garanzia, 0,14% Crescita (oltre 0,02% per banca depositaria)
- Altri oneri: traslazioni tra comparti, riscatti e anticipazioni oscillano tra 5,5 euro e 10,5 euro a operazione
I costi sono direttamente collegati alla posizione individuale e incidono proporzionalmente sul capitale maturando.
Prestazioni, riscatto e anticipazioni: modalità di erogazione e casi particolari
Una volta raggiungo il momento del riscatto dei versamenti, le modalità e le regole da rispettare sono le seguenti:
- Prestazioni finali: Alla maturazione dei requisiti pensionistici, l’iscritto può optare per una rendita vitalizia, il ritiro integrale del capitale o formule miste. Le opzioni includono reversibilità, rendite certe, restituzione del capitale residuo e copertura per perdita di autosufficienza.
- Anticipazioni: Possibili dopo 8 anni di partecipazione, per esigenze specifiche (es. acquisto prima casa, spese sanitarie gravi, formazione). Entità, tempistiche e tassazione variano a seconda dei casi e sono disciplinati dal fondo in osservanza della normativa vigente.
- Riscatto: Permesso in casi particolari (cessazione rapporto di lavoro senza diritto a pensione, invalidità permanente, morte). La normativa distingue le causali e prevede specifici regimi fiscali.
- Portabilità: La posizione può essere trasferita verso altra forma pensionistica. Dopo il periodo minimo di iscrizione, il trasferimento non comporta perdita di benefici fiscali né penalità.
In caso di mobilità all’interno dello stesso settore, l’aderente mantiene tutele e continuità del patrimonio previdenziale accumulato.
Vantaggi e svantaggi dell'adesione al Fondo Espero: aspetti fiscali, contributivi e limiti
La scelta di adesione al Fondo Espero per la scuola implica vantaggi e svantaggi:
- I Vantaggi sono:
- Integrazione previdenziale finalizzata a colmare il gap pensionistico determinato dal sistema contributivo
- Contributo aggiuntivo da parte dell’amministrazione scolastica
- Deducibilità fiscale fino a 5.164,57 € annui (con risparmio IRPEF variabile)
- Tassazione delle prestazioni tra il 9% e il 15% (in relazione agli anni di partecipazione) più favorevole rispetto a TFR lasciato in azienda
- Gestione professionale e trasparente degli investimenti
- Flessibilità nelle modalità di erogazione delle prestazioni e opzioni di anticipazione
- Costi contenuti rispetto a strumenti assicurativi/privati
- Gli Svantaggi invece:
- Vincolo di medio-lungo periodo: non sono consentiti riscatti liberi (eccetto casi codificati)
- Rischi legati all’andamento dei mercati finanziari, sebbene mitigati dall’impianto collettivo e dalla diversificazione
- Contribuzione standardizzata e possibilità di personalizzazione limitata rispetto a investimenti individuali
- Possibile insoddisfazione in caso di necessità improvvise di liquidità, data la non immediata disponibilità del capitale
Messa a confronto tra Fondo Espero, TFR e altri strumenti previdenziali
Il Fondo Espero specificatamente per la scuola si può mettere anche a confronto con altri strumenti come Tfr e
Fondi pensione e ciò che emerge è quanto segue:
- TFR (Trattamento di Fine Rapporto): Accantonamento annuale pari al 6,91% della retribuzione, rivalutato annualmente sull’1,5% fisso più il 75% dell’inflazione. Non beneficia del contributo del datore di lavoro. Rimane presso INPS salvo diversa destinazione.
- Fondo Espero: Oltre al trasferimento del TFR, prevede la contribuzione aggiuntiva dell’1% della retribuzione da parte sia del lavoratore che dell’amministrazione. I rendimenti storici tendono a essere competitivi rispetto alla sola rivalutazione del TFR.
- Fondi pensione aperti/PIP: Prodotti assicurativi o bancari accessibili a tutti i lavoratori. Spesso presentano costi superiori e prestazioni più standardizzate rispetto ai fondi negoziali. Mancano di contributo datoriale integrativo.
Strumento |
Destinatari |
Contributi aggiuntivi |
Rischio |
Agevolazioni fiscali |
TFR |
Tutti i lavoratori |
No |
Basso |
Limitate |
Fondo Espero |
Scuola/AFAM |
Sì (azienda + lavoratore) |
Variabile per linea scelta |
Più estese |
Fondo aperto/PIP |
Pubblico e privato |
No |
Medio-alto per alcuni PIP |
Sì |
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