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Nuova Dacia Spring, uscita confermata nel 2026 e trapelano le prime novità su come sarà

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Nuova Dacia Spring

La casa romena si prepara a lanciare la nuova generazione della Spring 2025-2026, completamente rivista sia nelle forme che nella sostanza.

Dacia Spring ha saputo imporsi come la prima vera city car elettrica popolare in Europa. Il suo successo commerciale è stato alimentato da un posizionamento chiaro: prezzo competitivo, semplicità meccanica, dimensioni compatte e costi di gestione ridottissimi. Ma nel 2026 la musica cambierà. La casa romena, parte integrante dell'universo Renault Group, si prepara a lanciare la nuova generazione della Spring 2025-2026, completamente rivista sia nelle forme che nella sostanza.

Iil nuovo modello sarà presentato tra la fine del 2025 e la primavera del 2026. A differenza dell'attuale versione, assemblata in Cina, la futura Spring sarà prodotta in Europa. La scelta di localizzare la produzione all'interno dell'Unione europea permetterà anche di evitare dazi e semplificare la logistica. Non meno importante è la volontà da parte di Dacia di rinforzare la percezione del marchio in termini di affidabilità e impegno verso la sostenibilità. La nuova generazione sarà costruita su una piattaforma evoluta, denominata AmpR Small, la stessa che darà vita anche alla futura Renault Twingo elettrica e ad altri modelli urbani del gruppo. Vediamo allora:

  • Dalla semplicità all'efficienza, come cambierà la Spring 2025-2026
  • Perché resterà l'elettrica più popolare d'Europa

Dalla semplicità all'efficienza, come cambierà la Spring 2025-2026

Dal punto di vista tecnico, la nuova Dacia Spring 2025-2026 si annuncia come un passo avanti netto rispetto all'attuale generazione. Non si tratterà di un restyling, ma di un veicolo progettato da zero con una filosofia progettuale più evoluta. La piattaforma AmpR Small permetterà di installare batterie più performanti, garantendo una maggiore autonomia reale, che potrebbe raggiungere i 250-300 chilometri nel ciclo Wltp, un valore fino a oggi impensabile per un'auto in questa fascia di prezzo. I consumi saranno ottimizzati grazie a una progettazione più efficiente e a un sistema di gestione energetica di ultima generazione.

Dal punto di vista estetico, le linee della nuova Spring saranno più moderne, pulite e coerenti con il nuovo linguaggio stilistico Dacia, già introdotto sulla Sandero e sul suv Duster. È plausibile aspettarsi un design più aerodinamico, con dettagli che richiamano la funzionalità urbana, ma senza rinunciare a un certo dinamismo. L'abitacolo farà un vero salto di qualità. Se la prima generazione era stata pensata all'insegna dell'essenzialità assoluta, la nuova Spring offrirà un abitacolo più spazioso, materiali più curati e, soprattutto, una dotazione tecnologica al passo con i tempi. Si parla già di un display centrale per l'infotainment, strumentazione digitale e integrazione completa con gli smartphone.

Anche la dotazione in termini di sicurezza attiva e passiva sarà rafforzata, con la probabile introduzione di sistemi come la frenata automatica d'emergenza, il mantenimento della corsia e il rilevamento della stanchezza del conducente. Elementi ormai indispensabili anche nel segmento delle city car, soprattutto alla luce dei nuovi standard europei in materia di sicurezza stradale. A livello di motorizzazione è attesa una nuova unità elettrica più efficiente, con prestazioni migliorate soprattutto nell'accelerazione e nella guida extraurbana.

Perché resterà l'elettrica più popolare d'Europa

Nonostante i miglioramenti tecnologici e stilistici, la nuova Dacia Spring non rinuncerà al suo DNA pragmatico. La filosofia di fondo resterà quella dell'essenzialità intelligente: offrire tutto ciò che serve per una mobilità urbana efficiente, sicura e sostenibile, senza superflui orpelli di stile o dotazioni da segmento premium. Il prezzo, per quanto soggetto a possibili aumenti rispetto alla versione attuale, rimarrà comunque tra i più bassi del mercato elettrico europeo. Le prime indiscrezioni parlano di un listino di partenza sotto i 18.000 euro, che con gli incentivi scende fino a 12.000-13.000 euro netti.

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