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Nuove regole università online e telematiche 2025-2026 al via. Cosa cambia per lezioni, esami. E valgono per chi già iscritto?

di Marcello Tansini pubblicato il
Cosa cambia per lezioni, esami

Dal 2025-2026 le università telematiche italiane cambiano volto: didattica sincrona obbligatoria, più esami in presenza, nuovi standard qualitativi e regole per studenti e docenti, anche per chi è già iscritto.

Il settore dell'istruzione universitaria online in Italia si prepara a importanti cambiamenti normativi che entreranno in vigore dall'anno accademico 2025-2026. Queste nuove disposizioni mirano a garantire elevati standard qualitativi, promuovendo un sistema formativo più omogeneo tra università telematiche e tradizionali. L'obiettivo principale delle nuove regole università telematiche, fissate dal decreto ministeriale guidato dal Ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, è una maggiore qualità formativa e una migliore integrazione delle modalità digitali nel panorama accademico nazionale.

Il nuovo quadro interesserà direttamente sia gli studenti già iscritti sia coloro che avranno intenzione di avviare il loro percorso formativo a distanza nei prossimi anni, incidendo sulle modalità di erogazione delle lezioni, di svolgimento degli esami e sui criteri di accreditamento degli atenei.

Le principali novità del Decreto Bernini: didattica, esami e classificazione dei corsi

La riforma della disciplina in materia di formazione universitaria digitale si basa su alcune direttrici fondamentali. Tra queste spiccano l'introduzione di un obbligo di lezioni sincrone (non registrate), il ritorno alla presenza fisica per le sessioni d'esame e una nuova classificazione dei corsi di studio in funzione della percentuale di didattica online. L'iniziativa non riguarda soltanto gli atenei che operano unicamente a distanza, ma anche le università tradizionali che propongono corsi svolti in modalità online, favorendo così un'omogeneità di trattazione delle offerte formative. In pratica:

  • Lezioni sincrone: Secondo il decreto, almeno il 20% delle attività didattiche dovrà avvenire in tempo reale, promuovendo momenti di interazione diretta tra studenti e docenti. Questa misura mira a colmare il divario tra didattica tradizionale e online, incentivando la partecipazione attiva.
  • Esami in presenza: Viene ripristinata la modalità tradizionale per tutte le prove d'esame, con deroghe solo per particolari situazioni certificate, come disabilità o emergenze di carattere temporaneo.
  • Classificazione dei corsi: I percorsi didattici verranno suddivisi in quattro categorie: “convenzionali” (fino al 20% di attività a distanza), “misti” (tra il 20% e il 66% online), “prevalentemente a distanza” (oltre il 66% online), “integralmente a distanza” (100% digitale). Questa classificazione distingue non solo l'offerta, ma anche le condizioni di accreditamento e gli standard qualitativi richiesti.
  • Rapporto studenti/docenti: Viene stabilito un rapporto numerico più rigoroso tra studenti e professori, differenziato per ambiti disciplinari, al fine di assicurare un'adeguata assistenza didattica.
  • Monitoraggio e accreditamento: L'ANVUR intensificherà le attività di controllo sugli atenei digitali, promuovendo processi di accreditamento rigorosi e l'eliminazione delle cosiddette “finte università”.

Obbligo di lezioni sincrone: nuove dinamiche formative a distanza

La previsione che almeno un quinto delle lezioni debbano svolgersi in modalità sincrona, ovvero in tempo reale, rappresenta una significativa innovazione. Se prima la didattica telematica puntava soprattutto sull'accessibilità e sulla flessibilità di orari, con questa novità si introduce la necessità di momenti di incontro strutturati tra studenti e docenti. L'intento è favorire un apprendimento più partecipato, valorizzando il confronto e l'interattività tipici dei corsi in sede. I punti fermi sono:
  • Lezioni live non registrate: Le attività sincrone si svolgeranno da remoto ma in orari prefissati, richiedendo la presenza virtuale simultanea degli iscritti. Questo rafforza soprattutto le competenze trasversali come il lavoro di gruppo, la comunicazione e la gestione delle tempistiche.
  • Adeguamento tecnologico: Gli atenei dovranno aggiornare le proprie piattaforme digitali per garantire la possibilità di erogare sessioni sincrone a grandi numeri di studenti senza compromettere la qualità dell'esperienza didattica.
  • Impatti su studenti lavoratori: Se da un lato la novità aumenta il coinvolgimento, dall'altro comporta la necessità di conciliare impegni personali con orari accademici, ridefinendo il concetto di flessibilità storicamente associato alla formazione online.
Nel contesto delle nuove regole università telematiche, la componente sincrona assume quindi sia il valore di garanzia metodologica, sia di leva per l'evoluzione delle competenze relazionali nell'ambiente virtuale.

Esami in presenza: ritorno alla valutazione tradizionale e deroghe previste

Con le nuove normative, torna di attualità il requisito della presenza fisica per lo svolgimento degli esami. Prima della pandemia, questa regola era comune anche per le università telematiche, ma negli ultimi anni la diffusione degli esami online aveva portato a una prassi differenziata. Dal 2025-2026, le sessioni verranno effettuate prevalentemente presso le sedi universitarie, compresi poli territoriali o spazi attrezzati all'uopo. La seguente tabella riassume la situazione:

Indicazione

Dettagli operativi

Obbligatorietà della presenza

Necessaria per tutte le prove, salvo eccezioni documentate

Deroghe ammesse

Emergenze riconosciute (come calamità), disabilità certificate

Controlli ANVUR

Ispezioni su sedi e modalità di svolgimento

Presenza di docenti

Richiesta la partecipazione di almeno due docenti della disciplina esaminata

Le sessioni straordinarie online potranno essere autorizzate esclusivamente in condizioni particolari, come ad esempio in presenza di stati di emergenza dichiarati o per studenti con bisogni specifici legati alla salute. Rimane la possibilità di svolgere prove intermedie o parziali a distanza, ma la valutazione finale dovrà avvenire in aula con protocollo formale.

La misura mira a rafforzare l'affidabilità dei processi valutativi e l'autorevolezza degli atenei, allineandosi alle richieste di trasparenza provenienti dal Ministero e dai principali stakeholder del sistema universitario.

Standard di qualità e rapporto studenti-docenti: più professori per una didattica migliore

Il decreto stabilisce nuovi parametri per assicurare standard qualitativi elevati nella didattica a distanza. In particolare, vengono definiti limiti ben precisi per il rapporto numerico tra studenti e docenti, differenziati in funzione della tipologia del corso di studio. Evidenziamo che:

  • Potenziamento organico: Gli atenei saranno chiamati a incrementare il personale docente strutturato per rispettare i nuovi standard, anche tramite nuove assunzioni mirate.
  • Obblighi estesi: Tali parametri valgono anche per le università convenzionali che erogano una parte significativa dell'offerta didattica online.
  • Monitoraggio periodico: L'ANVUR supervisionerà il rispetto dei rapporti e della qualità della formazione erogata in scenari digitali.
La ratio perseguita è garantire un supporto più efficace allo studente, evitare fenomeni di sovraffollamento virtuale e promuovere una didattica personalizzata, anche nelle modalità a distanza.

La riforma introduce una puntuale classificazione dei corsi di laurea, per rispondere all'esigenza di massima trasparenza sulle modalità di erogazione e sugli standard da osservare. Nello specifico:

  • Convenzionali”: Fino al 20% di attività gestite online, maggioranza delle lezioni in aula.
  • Misti”: Dal 20% al 66% degli insegnamenti a distanza, con collaborazione tra atenei telematici e tradizionali.
  • Prevalentemente a distanza”: Percentuale di didattica online superiore al 66% ma inferiore al 100%.
  • Integralmente a distanza”: Intero percorso didattico erogato in modalità telematica.
Questa suddivisione comporta vincoli anche sui processi di accreditamento, parametrando gli standard qualitativi in base alla percentuale di attività erogate online. Vengono inoltre rafforzati i controlli per evitare che università non riconosciute possano operare nel settore, garantendo trasparenza nell'accreditamento e nella qualità dell'offerta formativa.

Transizione per gli iscritti attuali e tempistiche di entrata in vigore

Le modifiche approvate entreranno in vigore a partire dal 1° agosto 2025, al di là di critiche e dubbi. Gli studenti già iscritti ai corsi online continueranno ad usufruire delle precedenti modalità fino al termine dell'anno accademico in corso (2024-2025). La transizione permetterà agli atenei di adeguarsi gradualmente sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo.

Saranno predisposti periodi di adattamento, così da garantire la prosecuzione senza interruzioni dei corsi già avviati. Per i nuovi corsi e per le nuove immatricolazioni, le nuove regole università telematiche saranno applicate integralmente sin dall'anno accademico 2025-2026. Le università dovranno aggiornare gli strumenti informatici, modificare la propria offerta e procedere alle assunzioni necessarie entro le prossime scadenze fissate dal Ministero.

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