Dal 2025-2026 le università telematiche italiane cambiano volto: didattica sincrona obbligatoria, più esami in presenza, nuovi standard qualitativi e regole per studenti e docenti, anche per chi è già iscritto.
Il settore dell'istruzione universitaria online in Italia si prepara a importanti cambiamenti normativi che entreranno in vigore dall'anno accademico 2025-2026. Queste nuove disposizioni mirano a garantire elevati standard qualitativi, promuovendo un sistema formativo più omogeneo tra università telematiche e tradizionali. L'obiettivo principale delle nuove regole università telematiche, fissate dal decreto ministeriale guidato dal Ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, è una maggiore qualità formativa e una migliore integrazione delle modalità digitali nel panorama accademico nazionale.
Il nuovo quadro interesserà direttamente sia gli studenti già iscritti sia coloro che avranno intenzione di avviare il loro percorso formativo a distanza nei prossimi anni, incidendo sulle modalità di erogazione delle lezioni, di svolgimento degli esami e sui criteri di accreditamento degli atenei.
La riforma della disciplina in materia di formazione universitaria digitale si basa su alcune direttrici fondamentali. Tra queste spiccano l'introduzione di un obbligo di lezioni sincrone (non registrate), il ritorno alla presenza fisica per le sessioni d'esame e una nuova classificazione dei corsi di studio in funzione della percentuale di didattica online. L'iniziativa non riguarda soltanto gli atenei che operano unicamente a distanza, ma anche le università tradizionali che propongono corsi svolti in modalità online, favorendo così un'omogeneità di trattazione delle offerte formative. In pratica:
Con le nuove normative, torna di attualità il requisito della presenza fisica per lo svolgimento degli esami. Prima della pandemia, questa regola era comune anche per le università telematiche, ma negli ultimi anni la diffusione degli esami online aveva portato a una prassi differenziata. Dal 2025-2026, le sessioni verranno effettuate prevalentemente presso le sedi universitarie, compresi poli territoriali o spazi attrezzati all'uopo. La seguente tabella riassume la situazione:
Indicazione |
Dettagli operativi |
Obbligatorietà della presenza |
Necessaria per tutte le prove, salvo eccezioni documentate |
Deroghe ammesse |
Emergenze riconosciute (come calamità), disabilità certificate |
Controlli ANVUR |
Ispezioni su sedi e modalità di svolgimento |
Presenza di docenti |
Richiesta la partecipazione di almeno due docenti della disciplina esaminata |
Le sessioni straordinarie online potranno essere autorizzate esclusivamente in condizioni particolari, come ad esempio in presenza di stati di emergenza dichiarati o per studenti con bisogni specifici legati alla salute. Rimane la possibilità di svolgere prove intermedie o parziali a distanza, ma la valutazione finale dovrà avvenire in aula con protocollo formale.
La misura mira a rafforzare l'affidabilità dei processi valutativi e l'autorevolezza degli atenei, allineandosi alle richieste di trasparenza provenienti dal Ministero e dai principali stakeholder del sistema universitario.
Il decreto stabilisce nuovi parametri per assicurare standard qualitativi elevati nella didattica a distanza. In particolare, vengono definiti limiti ben precisi per il rapporto numerico tra studenti e docenti, differenziati in funzione della tipologia del corso di studio. Evidenziamo che:
La riforma introduce una puntuale classificazione dei corsi di laurea, per rispondere all'esigenza di massima trasparenza sulle modalità di erogazione e sugli standard da osservare. Nello specifico:
Le modifiche approvate entreranno in vigore a partire dal 1° agosto 2025, al di là di critiche e dubbi. Gli studenti già iscritti ai corsi online continueranno ad usufruire delle precedenti modalità fino al termine dell'anno accademico in corso (2024-2025). La transizione permetterà agli atenei di adeguarsi gradualmente sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo.
Saranno predisposti periodi di adattamento, così da garantire la prosecuzione senza interruzioni dei corsi già avviati. Per i nuovi corsi e per le nuove immatricolazioni, le nuove regole università telematiche saranno applicate integralmente sin dall'anno accademico 2025-2026. Le università dovranno aggiornare gli strumenti informatici, modificare la propria offerta e procedere alle assunzioni necessarie entro le prossime scadenze fissate dal Ministero.