Oggi martedìì 2 dicembre diversi emendamenti, tra cui Opzione donna e la detassazione dei contratti, sono stati esclusi dalla Manovra 2025. L'articolo analizza le ragioni, le reazioni politiche e le possibili evoluzioni future.
Le ultime novità sul percorso parlamentare della Manovra 2025 hanno generato intenso dibattito tra addetti ai lavori e lavoratrici interessate a determinate misure. L'esclusione di numerosi emendamenti, in particolare delle proposte relative al prepensionamento femminile, ha sollevato interrogativi sulla tenuta delle garanzie e delle tutele sociali. La cancellazione temporanea delle modifiche invocate da diverse forze parlamentari, tra cui Fratelli d'Italia e Lega, non ha però sancito la parola fine sul destino di Opzione donna e su altre misure di sostegno, alimentando attese e richieste di chiarezza.
Durante le ultime analisi del testo della Legge di Bilancio in Senato, la Commissione Bilancio ha annunciato che 21 proposte emendative sono state dichiarate inammissibili. Queste decisioni sono il risultato di ulteriori approfondimenti sia sul piano tematico (4 emendamenti) sia finanziario (17 emendamenti), come evidenziato nei comunicati ufficiali della Commissione stessa.
Fra le motivazioni principali, la mancanza di coperture finanziarie adeguate emerge come criterio determinante: le proposte senza risorse disponibili sono state automaticamente escluse. Sono coinvolte misure di ampio impatto sociale come la proroga e l’ampliamento della platea per il trattamento pensionistico anticipato delle lavoratrici, ma anche l’estensione della detassazione sui contratti lavorativi. Tra le proposte escluse figurano:
L’iter delle iniziative parlamentari per il trattamento pensionistico anticipato rivolto alle lavoratrici mostra un’intensa attività politica. Dopo una prima esclusione in fase iniziale della discussione sulla Manovra, una seconda proposta, firmata da membri della Commissione Bilancio e fortemente voluta da una parte della maggioranza, ha subito la stessa sorte.
Le richieste puntavano ad aumentare il numero di beneficiarie, consentendo la maturazione dei requisiti fino alla fine del 2025: ciò avrebbe permesso a un numero maggiore di lavoratrici con almeno 35 anni di contributi e determinate soglie d’età di accedere al trattamento. Il nodo principale resta sempre la copertura: la misura stimata costerebbe circa 90 milioni di euro per il prossimo anno e, senza interventi correttivi, avrebbe gravato quasi interamente sul fondo già previsto per le modifiche parlamentari.
L’esclusione è stata motivata dall’impossibilità di dimostrare fonti di finanziamento stabili e tracciabili, come richiesto dall’art. 81 della Costituzione. Restano comunque attese da una vasta platea interessata, molte delle quali coinvolte nell’esame degli sviluppi e nelle audizioni istituzionali. La conclusione della fase di inammissibilità non rappresenta comunque una chiusura definitiva: secondo fonti di maggioranza, eventuali riformulazioni potrebbero essere ripresentate se accompagnate da dettagliate soluzioni finanziarie.
Oltre agli interventi sulle pensioni, altri emendamenti ad alto impatto sulle politiche occupazionali e fiscali sono stati giudicati inammissibili. L’estensione della detassazione dei contratti, proposta per agevolare l’accesso al lavoro stabile e sostenere il potere d’acquisto, non ha superato il filtro per la mancanza di risorse specificate.
La misura sulla decontribuzione per l’occupazione stabile al Sud avrebbe dovuto incentivare le assunzioni a tempo indeterminato nelle aree svantaggiate, proseguendo una linea d’azione già avviata negli anni precedenti, ma è incappata nelle stesse criticità di copertura.
Simile sorte per l’emendamento dedicato ai giovani: la proposta prevedeva una flat tax al 5% per i nuovi assunti under 30, unitamente a tre anni di esonero contributivo per i datori di lavoro. Queste iniziative, pur potenzialmente strategiche per il tessuto produttivo nazionale, secondo le valutazioni della Commissione, richiederebbero nuovi e robusti strumenti finanziari per poter essere sostenute nel lungo periodo.
Nonostante la dichiarazione di inammissibilità, resta formalmente aperta la possibilità di presentare una nuova versione degli emendamenti esclusi. I gruppi parlamentari hanno infatti tempo fino alle ore 15 del giorno successivo per depositare riformulazioni corredate da specificazione di coperture economiche adeguate.
Le fonti parlamentari fanno trapelare un certo ottimismo per una possibile risoluzione. Secondo rappresentanti di Fratelli d’Italia, “quando è questione di oneri è rimediabile”, indicando che, se il governo individuerà i fondi necessari, il trattamento anticipato per alcune lavoratrici potrà essere riproposto dinnanzi alla Quinta Commissione. Lo stesso vale per le altre misure escluse in via provvisoria.
Le discussioni sulla Legge di Bilancio hanno evidenziato la presenza di temi particolarmente complessi e con impatto trasversale su vari settori. Tra le priorità segnalate dai gruppi parlamentari vi sono:
La Commissione Bilancio, nel rispetto dell’art. 81 della Costituzione e delle normative di contabilità pubblica, ha confermato l’assoluta inderogabilità del rispetto degli equilibri finanziari, condizionando direttamente la sorte di molte delle iniziative in corso di valutazione.
Dalla lettura di quanto emerge in Commissione, le possibilità di recuperare alcune misure di tutela e incentivazione sociale rimangono realistiche soltanto in presenza di nuove coperture economiche. Il lavoro di relatori e governo è ora incentrato sulla ricerca di soluzioni praticabili che consentano di reintrodurre provvedimenti come il pensionamento anticipato per le lavoratrici, assieme agli interventi su detassazione e sconto contributivo.
La trasparenza delle procedure e la tracciabilità delle risorse restano la garanzia principale per l’affidabilità delle future approvazioni. Allo stato attuale non è possibile prevedere con certezza l’inserimento di quanto escluso, ma il dibattito continua ad alimentarsi sulle concrete esigenze delle categorie coinvolte e sulle capacità della macchina statale di intervenire con tempestività.
| Misura | Stato attuale | Possibilità di recupero |
| Pensionamento anticipato lavoratrici | Inammissibile per copertura | Condizionata a nuove soluzioni finanziarie |
| Detassazione contratti | Non ammessa | Valutabile con nuovi fondi |
| Flat tax giovani | Bocciata | Solo con compatibilità bilancio |
Il confronto tra gruppi politici e governo è destinato a proseguire, con il coinvolgimento delle parti sociali e delle categorie interessate che chiedono maggiore chiarezza sui tempi e sulla possibilità di usufruire delle misure proposte.