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Pace Fiscale, rottamazione e condono: come era stata pensata e promessa e cosa c' davvero in Manovra Finanziaria 2026

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Come cambia la rottamazione quinquies 2026 approvata in Manovra e le modifiche rispetto alla prima proposta avanzata

Il dibattito sulla Pace fiscale per il 2026 si è animato fin dalle prime indiscrezioni, attirando attenzione sia tra i contribuenti sia tra gli esperti. Nelle intenzioni originarie, questa misura doveva segnare una svolta: offrire una sanatoria più ampia e flessibile rispetto al passato, con l’obiettivo di chiudere definitivamente le pendenze residue tra cittadini e amministrazione tributaria.

Tuttavia, la versione inserita nella Manovra finanziaria ha ridimensionato molte delle promesse iniziali. La volontà di garantire regole più stringenti, limitare la durata delle rateazioni e rafforzare i criteri di accesso, mira a evitare abusi e a rafforzare la selettività della misura. 

Rottamazione Quinquies 2026: caratteristiche, funzionamento e requisiti di accessoe

Il fulcro della nuova pace fiscale sarà la Rottamazione quinquies. Questa misura consente ai contribuenti di definire i debiti fiscali affidati alla riscossione dal 2000 fino al 31 dicembre 2023, con una dilazione che, secondo la proposta definitiva, potrà estendersi fino a un massimo di 9 anni (54 rate bimestrali).

Inizialmente la proposta prevedeva un orizzonte temporale di dieci anni, poi ridotto in fase di approvazione. La rata minima fissata, attualmente, è di 100 euro per ciascuna quota, una scelta che riduce la platea dei potenziali beneficiari nei casi di piccoli debiti, che dovranno essere estinti rapidamente. Le caratteristiche della nuova quinquies 2026 sono le seguenti:

  • Campo di applicazione: la misura è riservata ai debiti risultanti da dichiarazioni regolarmente presentate ma non versate, compresi quelli emersi da controlli automatizzati o formali dell’Agenzia delle Entrate. Restano esclusi gli importi derivanti da accertamenti d’ufficio e i ruoli già oggetto di precedenti definizioni agevolate ancora in corso e regolari.
  • Modalità di pagamento: la definizione agevolata prevede la cancellazione di sanzioni e interessi di mora, mentre il capitale e le spese di notifica restano dovute. In caso di opzione per il pagamento rateale, verrà applicato un interesse annuo pari al 4% a partire da agosto 2026.
  • Esclusioni: non potranno accedere i contribuenti che sono decaduti da precedenti sanatorie per mancato pagamento delle rate, né chi ha pendenze legate a tributi locali o multe che non rientrano nel perimetro della manovra.
  • Accesso selettivo: l’ammissione alla rottamazione dipende dalla regolarità fiscale pregressa e dall’impegno a mantenere i pagamenti futuri secondo scadenze rigide.

Saldo e stralcio dei micro-debiti entro i 1.000 euro

Oltre alla rottamazione quinquies, nella Manovra non compare l'intervento specifico proposto sui cosiddetti micro-debiti fiscali inferiori a 1.000 euro. La misura era stata pensata per:
  • Destinatari: il beneficio è rivolto ai contribuenti con carichi iscritti a ruolo entro la soglia di 1.000 euro, accumulati tra il 2000 e il 2023.
  • Meccanismo: la chiusura può avvenire in modo semplificato e in alcuni casi automatico, sulla base di criteri reddituali e patrimoniali valutati dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Questo comporta la possibilità di cancellazione integrale del debito oppure la sua estinzione mediante il versamento di una quota ridotta.
  • Tempi ridotti: a differenza dei carichi maggiori, nei micro-debiti la rateizzazione massima sarà molto breve a causa del tetto minimo imposto per ogni rata, generalmente inferiore ai due anni.

Novità della Manovra 2026: limiti, esclusioni e criteri selettivi della nuova rottamazione

Le nuove disposizioni introdotte dalla Manovra, ben diverse dalle proposte avanzate dalla Lega, definiscono una rottamazione con novità come:
  • Durata delle rateazioni: il termine massimo scende da 10 a 9 anni, con un massimo di 54 rate bimestrali, per le posizioni che superano il minimo per rata.
  • Tetto minimo di rata: la soglia minima di 100 euro (in alcune ipotesi 50 euro) limita fortemente la dilazione per i debiti esigui, riducendone i tempi di estinzione.
  • Esclusioni per tipologia di debito: le pendenze verso comuni e regioni, comprese multe, IMU e TARI, sono escluse dalla definizione agevolata. La ragione risiede nel fatto che molti crediti locali sono stati cartolarizzati e non possono essere utilizzati per il risanamento dei conti pubblici nazionali.
  • Controlli e storicità: l’accesso alla rottamazione non sarà più automatico, ma subordinato a una verifica delle passate adesioni e della regolarità nei pagamenti. L’Agenzia incrocerà i dati dei soggetti per evitare reiterazioni di comportamenti opportunistici.
  • Ticket d’ingresso: per i debiti superiori a 50.000 euro potrebbe essere richiesto un versamento anticipato, pari al 5% del totale dovuto.
  • Limitazioni per i "recidivi" del Fisco: esclusione di chi sia decaduto da precedenti sanatorie e di chi abbia utilizzato precedenti strumenti solo per congelare le procedure senza poi effettuare i pagamenti.

Calendario, scadenze e modalità di adesione alla pace fiscale 2026

La tempistica di accesso rappresenta uno degli aspetti più rilevanti per chi è interessato alla regolarizzazione dei propri debiti fiscali. Stando alla bozza attualmente disponibile, le fasi principali saranno le seguenti:
  • Presentazione della domanda: entro il 30 aprile 2026 sarà possibile inoltrare richiesta di adesione all’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
  • Comunicazione delle somme dovute: l’ente informerà il contribuente dell’importo complessivo e delle singole rate entro il 30 giugno 2026.
  • Primo versamento: la prima (o unica) rata dovrà essere saldata entro il 31 luglio 2026.
  • Rate successive: per chi opta per il pagamento dilazionato, le scadenze ricorreranno nei mesi di gennaio, marzo, maggio, luglio, settembre e novembre di ciascun anno.
  • Interessi: dal 1° agosto 2026 scatterà un interesse annuo pari al 4% sulle somme rateizzate.
La perdita del beneficio per mancato pagamento riguarda la seconda rata arretrata, senza la possibilità di nuovo accesso a ulteriori piani di rateizzazione. È prevista la sospensione delle procedure esecutive fino al pagamento della prima quota e la sospensione dei termini di prescrizione. 


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