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Parti comuni condominio e bonus ristrutturazioni 2025, quali sono e come funzionano. Lavori possibili, procedure, percentuali

di Marianna Quatraro pubblicato il
Parti comuni condominio bonus ristruttur

Quali lavori si possono effettuare sulle parti comuni in condominio usufruendo dei bonus ristrutturazioni 2025 e le regole e i limiti previsti

Il 2025 segna un cambio di scenario per le agevolazioni legate agli interventi sulle parti comuni condominiali. Le modifiche legislative influenzano direttamente le procedure, le aliquote e la convenienza degli interventi. 

Le parti comuni condominiali sono quelle componenti dell’edificio che risultano indispensabili all’uso comune dei condomini. Questi spazi comprendono:

  • Fondazioni, muri portanti, tetti e lastrici solari
  • Scale, portoni d’ingresso, androni e cortili
  • Vani comuni, locali portineria, centrale termica, lavanderie, ascensori e impianti centralizzati
  • Cisterne, fognature, pozzi, recinzioni e aree di transito

Quali lavori sulle parti comuni condominiali rientrano nei bonus ristrutturazione 2025

Nel 2025, i bonus ristrutturazioni si possono applicare per gli interventi sulle parti comuni che rientrano nelle seguenti categorie:
  • Manutenzione ordinaria (ad esempio: riparazione tetto, tinteggiatura facciata)
  • Manutenzione straordinaria (rifacimento impianti, sostituzione infissi comuni)
  • Restauro e risanamento conservativo
  • Ristrutturazioni edilizie sulle porzioni comuni
Si aggiungono ulteriori interventi:
  • Installazione o adeguamento impianti per la sicurezza (videocitofoni, sistemi antifurto)
  • Lavori volti all’abbattimento delle barriere architettoniche
  • Bonifica dell’amianto presente negli spazi comuni
  • Adozione di misure antisismiche su strutture condivise
La detrazione spetta anche per le spese professionali legate ai lavori: progettazione, perizie tecniche, diritti di autorizzazione e collaudi.

Bonus ristrutturazione 2025 sulle parti comuni: aliquote, limiti di spesa e novità normative

La disciplina dei bonus ristrutturazione 2025 sulle parti comuni risente delle ultime revisioni introdotte dalla Legge di Bilancio. Dal primo gennaio 2025:

  • L'aliquota di detrazione IRPEF per le parti comuni scende al 36%
  • Limite massimo di spesa agevolabile 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare
  • Detrazione suddivisa in 10 rate annuali di pari importo
Non si può usufruire dei bonus con aliquota più elevata per gli interventi sulle prime case che ricadono sulle parti comuni, per cui è prevista invece la detrazione più bassa al 36%. 

Ricordiamo, inoltre, che non è più possibile beneficiare della cessione del credito e dello sconto in fattura.

Ecobonus e Sismabonus 2025 applicati alle parti comuni: dettagli e differenze con il Bonus ristrutturazione

Dal 2025 ecobonus e sismabonus presentano differenze rilevanti rispetto al bonus ristrutturazione per quanto riguarda le percentuali e i criteri di accesso:

Tipologia Aliquota 2025 Limite di spesa
Ecobonus 36% 96.000 € per unità immobiliare
Sismabonus 36% 96.000 € per unità
Superbonus (casi residuali) 65% limiti specifici

L’ecobonus spetta in particolare per lavori che aumentino l’efficienza energetica delle strutture comuni (coibentazione tetto, infissi, isolamento pareti). Il sismabonus interessa, invece, messa in sicurezza, consolidamenti e interventi antisismici.

Procedure operative e adempimenti: comunicazioni amministrative e criteri di ripartizione delle spese

Per fruire dei vantaggi fiscali su interventi condominiali sono necessari precisi adempimenti:

  • Delibera assembleare specifica (riepilogante lavorazioni, costi e suddivisione spese)
  • Effettuazione bonifici dedicati con causale specifica e codice fiscale di condominio e ditta
  • Certificazione delle spese da parte dell’amministratore (rilasciata ai fini dichiarazione dei redditi)
  • Comunicazione delle spese agevolabili all’Agenzia delle Entrate entro il 16 marzo 
Le spese vengono ripartite tra i condomini in base ai millesimi di proprietà. Le quote di detrazione spettano ai singoli solo per le somme effettivamente versate e certificate dall’amministratore. In presenza di contributi pubblici, la detrazione viene riconosciuta solo sulla quota rimasta effettivamente a carico.

Per i condomini minimi (fino a 8 proprietari senza amministratore) non è obbligatoria la comunicazione all’Agenzia, se non nominato un amministratore formale.

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