Si preparano a cambiare a partire da gennaio 2025 gli importi delle pensioni rivalutati: come aumentano e diminuiscono anche nei mesi successivi dellanno
Come cambiano le pensioni da gennaio 2025? I trattamenti pensionistici mensili si preparano ad essere modificati con l'inizio del nuovo anno con gli aumenti derivanti dalla rivalutazione pensionistica, ma non solo. Vediamo per chi e quanto cambieranno e come anche nei mesi successivi dell'anno.
Sugli assegni di gennaio 2025 si effettua anche il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali relative al 2024 (Irpef e addizionale regionale e comunale a saldo) in base all'importo complessivo delle sole prestazioni pensionistiche erogate dall’Inps.
Se le trattenute sono state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua, l’Istituto di Previdenza, come sostituto di imposta, recupera le differenze a debito sulle rate di pensione di gennaio e febbraio 2025.
Nel caso di pensionati che percepiscono un importo annuo complessivo di pensione fino a 18mila euro, per cui il ricalcolo dell'Irpef ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, il pagamento avviene in 11 rate, da gennaio fino alla mensilità di novembre.
Sulle pensioni di gennaio, oltre al ricalcolo per la rivalutazione pensionistica e al pagamento Irpef dovuto, si applicano anche le trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2024.
Precisiamo che le pensioni di invalidità civile e sociali non sono soggette a tassazione.
Se a gennaio scatta la rivalutazione pensionistica con aumenti (seppur molto bassi) delle pensioni, modificando gli importi, anche i mesi successivi dell’anno prevederanno modifiche dei trattamenti mensili e per diversi motivi.
Le trattenute per le addizionali locali riferite all’anno precedente, come accennato, saranno calcolate, infatti, fino alla fine dell’anno, cioè a novembre, per alcuni pensionati, determinato così riduzioni degli assegni.
Da luglio a ottobre-novembre 2025, però, potrebbero esserci aumenti dei trattamenti dovuti ai rimborsi derivanti dal 730 2025 (riferito al periodo di imposta 2024). Se risultano, infatti, conguagli a credito, i pensionati avranno diritto a ricevere le somme spettanti direttamente nei cedolini di pensioni e i tempi cambieranno in base alla presentazione della dichiarazione dei redditi.
Per i pensionati i tempi dei rimborsi sono generalmente di due mesi successivi alla presentazione del 730, per cui se si presenta a maggio, per esempio, saranno riconosciuti nel mese di luglio. Se, invece, si presenta a giugno, si avranno ad agosto, e così via.
A luglio, poi, alcuni pensionati avranno ulteriori aumenti per il pagamento della quattordicesima mensilità che, specifichiamo, non spetta a tutti.
La quattordicesima della pensione viene, infatti, riconosciuta solo ai pensionati che hanno almeno 64 anni di età sono titolari di pensione di vecchiaia, pensione anticipata ordinaria (a 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne), pensione di reversibilità e pensione di invalidità o di inabilità, e percepiscono redditi inferiori a due volte il minimo, cioè circa mille euro al mese.
Infine, cambiano ancora gli importi delle pensioni a dicembre per effetto della tredicesima. Come per i lavoratori dipendenti, anche i pensionati a fine anno hanno diritto a ricevere la mensilità aggiuntiva, il cui importo varia a seconda del periodo di pensionamento di ogni singolo soggetto, se cioè è stato in pensione per tutto l’anno, o solo in parte.