Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Perché conviene sempre più condividere i propri dati bancari? Quali vantaggi porta, ma anche a cosa stare attenti

di Marcello Tansini pubblicato il
Vantaggi dati bancari

Nel contesto dell'open banking la condivisione dei dati bancari offre vantaggi, ma pone sfide legate a sicurezza e frodi digitali. Comprendere opportunità e rischi è cruciale, sia per privati che per aziende.

La tendenza di condividere i dati bancari si fonda sulla ricerca di servizi finanziari più personalizzati, una gestione del denaro più efficiente e un'esperienza d'uso migliorata per clienti privati e aziende. Oltre agli aspetti pratici, il contesto normativo ha aumentato la concorrenza tra gli operatori bancari, incentivando la trasparenza e il diritto degli utenti di accedere alle migliori offerte disponibili. Tuttavia, occorre valutare anche i possibili rischi legati alla sicurezza e alle minacce digitali, mantenendo un approccio informato e consapevole su opportunità e cautele. Approfondire perché condividere i dati bancari conviene permette di cogliere tutte le opportunità, riducendo le perplessità legate a possibili vulnerabilità.

L'evoluzione della condivisione dei dati bancari: open banking e mercato concorrenziale

L'introduzione della normativa sull'open banking nell'UE, avviata con la direttiva PSD2 del 2019 (Direttiva UE 2015/2366), ha segnato una svolta nel settore bancario europeo. L'obiettivo prioritario è quello di rendere il mercato dei servizi bancari più aperto, competitivo e trasparente. Gli utenti, oggi, possono autorizzare terze parti a consultare e utilizzare dati bancari, per ricevere proposte su misura, accedere a tassi vantaggiosi e ottenere condizioni più eque sull'accesso al credito.

Nonostante una partenza iniziale segnata da ostacoli tecnici e culturali, la condivisione digitale dei dati bancari ha registrato una forte crescita sia tra i giovani della generazione Z-che vi vedono uno strumento per costruire la propria reputazione creditizia-sia tra le generazioni più mature, che valorizzano principalmente il risparmio.

  • Semplificazione delle procedure: L'adozione di sistemi digitali intuitivi e la scomparsa della doppia autenticazione obbligatoria per ogni accesso hanno reso l'esperienza utente più fluida.
  • Offerte personalizzate: Banche e fintech possono creare servizi sempre più specifici e in linea con le reali esigenze finanziarie dell'utenza.
  • Ampio accesso ai servizi: Anche chi non dispone di una lunga storia creditizia può ottenere soluzioni finanziarie avanzate grazie ai nuovi metodi di raccolta dei dati.
In questo scenario emerge una maggiore attenzione alla trasparenza e al diritto di ciascun utente di governare i propri dati.

I vantaggi concreti di condividere i dati bancari per privati e aziende

Permettere l'accesso alle proprie informazioni finanziarie autorizza banche e fornitori di servizi a proporre soluzioni più evolute, competitive e calibrate. Sia i clienti privati sia le imprese possono beneficiare concretamente di questa apertura:

  • Accesso facilitato al credito: Fornendo autorizzazione a visionare i propri dati, anche chi non dispone di una storia creditizia consolidata può ottenere finanziamenti e linee di credito, valorizzando la propria affidabilità tramite comportamenti di spesa trasparenti.
  • Migliori condizioni e risparmio: Condividendo in modo selettivo i dati con più operatori, crescono le possibilità di ricevere offerte più vantaggiose, tassi d'interesse più bassi e servizi “su misura”.
  • Gestione semplificata e tracciabilità: Strumenti innovativi permettono di monitorare in tempo reale entrate, uscite e flussi di cassa, sia per privati che per aziende, facilitando la pianificazione finanziaria e la rendicontazione.
  • Servizi aggiuntivi: App e piattaforme digitali possono sfruttare i dati per inviare notifiche, proporre investimenti, opportunità di risparmio o suggerimenti personalizzati, promuovendo una gestione più consapevole delle finanze.
  • Maggiore sicurezza e professionalità: La tracciabilità delle operazioni, garantita dalla condivisione, offre una tutela sia in termini di controllo anti-frode sia nella gestione contabile e fiscale.
L'ottimizzazione delle proprie scelte finanziarie passa quindi attraverso una gestione consapevole e strategica della condivisione dei dati:

Privati

Aziende

Facile accesso a prestiti e mutui

Monitoraggio flussi di cassa

Comparazione tra offerte bancarie

Separazione finanziaria tra conti

Notifiche su anomalie o spese sospette

Automazione di pagamenti e incassi

Condivisione dei dati bancari e sicurezza: quali rischi esistono davvero?

Uno degli interrogativi principali per chi si avvicina alla filosofia open banking riguarda la sicurezza. La condivisione delle informazioni finanziarie è progettata per essere regolata, protetta e tracciabile dalle banche stesse, in ottemperanza a normative precise (come il Regolamento UE 2016/679 - GDPR):

  • Condivisione selettiva: I clienti decidono a quali soggetti permettere l'accesso ai propri dati, revocando facilmente il consenso in qualsiasi momento.
  • Protezione dell'IBAN e delle informazioni sensibili: Il solo IBAN, pur se condiviso, non permette a terzi di sottrarre fondi, autorizzare addebiti o accedere direttamente al conto senza un consenso specifico e ulteriore conferma. Anche in caso di tentativi di addebito diretto, è necessaria la doppia autenticazione.
  • Normative sulla privacy stringenti: Le banche e gli operatori autorizzati sono obbligati a tutelare i dati, evitando ogni utilizzo non autorizzato o la divulgazione a soggetti terzi.
I rischi aumentano solo quando l'utente abbina la diffusione dell'IBAN ad altre informazioni riservate (password, PIN, credenziali di accesso a servizi di home banking). È proprio la combinazione di dati personali e tecniche di social engineering che rappresenta il vero pericolo, più che la semplice condivisione del codice bancario.

La corretta informazione e la verifica dei partner con cui si condividono i dati, unita a un attento controllo degli accessi, consente di mantenere elevati standard di affidabilità e sicurezza.

Come i truffatori sfruttano le informazioni bancarie: l'ingegneria sociale e le frodi digitali

I tentativi di truffa che ruotano attorno alla condivisione dei dati bancari non dipendono tanto dalla natura dei dati, quanto dalle strategie che i criminali digitali utilizzano per manipolare le vittime:

  • Phishing e vishing: Tramite email, SMS o chiamate fingendo di essere istituti bancari, i truffatori cercano di ottenere password, codici OTP o altre credenziali sensibili.
  • Sostituzione IBAN nelle comunicazioni: Nei contesti aziendali e talvolta privati, la cosiddetta “truffa dell'IBAN modificato” avviene infiltrandosi nelle email o nelle fatture digitali, cambiando l'IBAN del beneficiario con quello di un complice, così che pagamenti e bonifici finiscano su conti errati.
  • Frode tramite social engineering: Si manipolano emozioni e fiducia per spingere la vittima a fornire dati riservati o autorizzazioni inconsapevolmente.
Le strategie di attacco sfruttano l'urgenza, l'autorità apparente e la scarsa verifica dei dettagli. Un dato bancario come l'IBAN, se condiviso senza attenzione o combinato con informazioni aggiuntive, può essere usato come «esca» in frodi più articolate.

Proteggere i propri dati bancari: regole pratiche e suggerimenti utili

Per ridurre al minimo i rischi e massimizzare le opportunità, è consigliato seguire alcune regole di sicurezza nella gestione dei propri dati finanziari:

  • Condividere solo se necessario: Preferire fornitori affidabili, evitando la pubblicazione del proprio IBAN su portali pubblici o tra sconosciuti.
  • Evitare l'associazione con dati sensibili: Mai abbinare all'IBAN altre informazioni come credenziali di accesso, password, PIN o dati anagrafici completi.
  • Verifica delle comunicazioni: Chi riceve richieste di cambio IBAN deve sempre contattare il referente tramite un canale ufficiale, senza rispondere direttamente a email sospette.
  • Autenticazione forte e monitoraggio degli accessi: Utilizzare la doppia autenticazione per l'accesso ai servizi bancari e mantenere aggiornati password e strumenti di sicurezza.
  • Controllo costante dei movimenti: Un monitoraggio regolare del conto consente di identificare tempestivamente operazioni sospette e segnalarle prontamente alla banca.
  • Attivare notifiche su operazioni online: Molte app bancarie offrono alert in tempo reale per ogni movimento rilevante.
Non fornire mai informazioni sensibili tramite telefono o email e prestare particolare attenzione a richieste inusuali o a richieste che mettono fretta.


Leggi anche