Quali sono i motivi per cui nessuno vuol pi fare il medico, linfermiere o lOss tra bassi stipendi e rischi crescenti: i chiarimenti
Quali sono i motivi per cui nessuno vuol più fare il medico, l’infermiere o l’Oss (operatore socio-sanitario)? Gli ospedali si svuotano e sono sempre meno i medici, gli infermieri e gli Oss. Si tratta di una mancanza fondamentale che mette a rischio l’efficienza e la tenuta del nostro sistema ospedaliero.
E proprio per questo motivo, in molte regioni sono ripartiti i concorsi per le assunzioni, soprattutto dopo l'abolizione del tetto di spesa sulle assunzioni del personale sanitario. Ma si riuscirà nell’intento?
Le cause principali sono le seguenti:
I motivi in questo caso sono soprattutto la troppa mole di lavoro, diventato anche molto burocratico tra ricette e certificati da compilare, e una borsa di studio molto bassa per chi frequenta il corso triennale in medicina generale rispetto a chi decide di seguire una scuola di specializzazione per esempio in chirurgia generale o in pediatria.
Restano, invece, fissi gli stipendi dei medici di base e comunque relativamente buoni, considerando che cambiano in base a diversi fattori e quanti pazienti un medico ha.
A conferma della situazione decisamente poco attrattiva del lavorare in ospedale ci sono i dati recenti sugli ultimi concorsi banditi e andati a vuoto.
Per esempio, in Campania qualche mese è stato bandito un concorso unico regionale per i pronto soccorso, per la copertura di 363 posti a tempo pieno ed indeterminato di dirigente medico nella disciplina medicina d'emergenza urgenza.
La graduatoria definitiva ha visto solo 19 gli specialisti ammessi e 43 gli specializzandi per un totale di 62 medici, ma ad accettare l'incarico sono stati solo 51 medici, tra specializzandi e specialisti.
Risultati peggiori per i concorsi dell'Asl dell'Alto Adige andati deserti in Chirurgia pediatrica, Farmacologia, Geriatria. Psichiatria, Anatomia patologica, Neurochirurgia, Genetica medica.
Inoltre, a pesare sulla mancanza di medici, secondo analisi recenti, ci sono anche le diverse specializzazioni, alcune più attrattive, altre meno e considerate rischiose.
Si registra, infatti, un forte boom per le specializzazioni in chirurgia plastica o per diventare ginecologo, dermatologo, oftalmologo, o in malattia cardiovascolari, mentre quasi nessuno vuole fare il chirurgo generale o quello toracico.
Sono rimasti in pochissimi a scegliere anestesia o a voler lavorare in pronto soccorso. A pesare in questi casi, secondo le indagini, sono le prospettive di guadagno più basse rispetto a quelle di altre specializzazioni mediche e la mancanza di possibilità di poter esercitare anche l’attività privata.