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Quali CCNL rimangono da rinnovare attualmente e prospettive dopo i numerosi contratti nazionali rinnovati nelle ultime 2 settimane

di Marianna Quatraro pubblicato il
Quali CCNL rimangono rinnovare attualmen

Se molti Ccnl sono stati recentemente rinnovati, molti altri sono ancora in attesa di rinnovo, a partire da quello dei Metalmeccanici: la situazione attuale

L’attuale scenario delle relazioni industriali in Italia si caratterizza per una dinamicità senza precedenti: negli ultimi mesi si è assistito a una forte accelerazione dell’attività negoziale, con il recepimento di numerosi contratti collettivi nazionali e una riduzione generale dei tempi di attesa per molti settori. Tuttavia, persistono diverse situazioni non ancora risolte che coinvolgono milioni di lavoratori, con un impatto diretto sul potere d’acquisto e sulle condizioni retributive reali.
Sul tavolo delle trattative influiscono variabili economiche, come la recente tendenza inflazionistica e l’approvazione di incentivi fiscali alla contrattazione, ma anche esigenze di tutela dei diritti e valorizzazione del lavoro. Il quadro è ulteriormente complicato da un contesto macroeconomico in cui il dialogo tra parti sociali, governo e associazioni datoriali appare decisivo per sbloccare vertenze ancora aperte.

I contratti collettivi nazionali già rinnovati: le principali novità delle ultime settimane

L’ultima tornata di rinnovi ha interessato una platea ampia e diversificata. Fra i più rilevanti, meritano attenzione i patti sottoscritti per il comparto degli Enti Locali, il CCNL Telecomunicazioni, il contratto dei Portieri e quello dei dirigenti delle aziende del terziario, distribuzione e servizi.

In totale, secondo l’ISTAT, a giugno 2025 il 56,3% dei dipendenti italiani, pari a circa 7,4 milioni di persone, risulta ora coperto da un contratto aggiornato dal punto di vista economico.
Le innovazioni emerse dai recenti rinnovi spaziano dalla valorizzazione del welfare aziendale all’incremento delle indennità professionali, fino all’introduzione di strumenti di flessibilità e premialità.

Contratti come quello bancario (+435 euro), elettrico (+290 euro), gas-acqua (+282 euro) e chimico-farmaceutico (+280 euro) si sono distinti per l’attenzione a produttività, competitività e benessere dei lavoratori, accompagnando spesso l’aumento in busta paga con bonus, premi di risultato o accesso esteso a benefit non monetari.


Il settore pubblico, soprattutto per Ministeri, Forze armate e Pubblica Amministrazione Centrale, ha visto accordi che garantiranno aumenti fino a 280 euro entro il 2027 e misure specifiche come l’anticipo contrattuale per il personale di ruolo. Nei comparti in cui le trattative hanno tenuto conto della perdita di potere d’acquisto accumulata negli scorsi anni, si è stabilito il riconoscimento automatico degli arretrati e l’adeguamento retroattivo delle retribuzioni rispetto alla data di scadenza del CCNL precedente.

Settore Aumenti concordati Caratteristiche
Bancari +435 euro Welfare e premi produttività
Elettrico +290 euro Tutele innovative, smart working
Gas e acqua +282 euro Maggiorazione arretrati
Chimico-farmaceutico +280 euro Plus welfare contrattuale

Quanti e quali CCNL restano da rinnovare: panoramica settore per settore

Nonostante il clima positivo delle ultime settimane, restano scoperti ancora diversi Contratti. Fra i principali ancora in attesa di rinnovo vi sono i contratti dei metalmeccanici, della sanità privata, telecomunicazioni, terziario, chimica, farmaceutica, cooperative sociali nonché comparti del pubblico impiego in cui si attende ancora la firma definitiva.
Nel settore privato in media meno di tre lavoratori su dieci sono in attesa di rinnovo, soprattutto nei settori:

  • Industria, con particolare riguardo al CCNL Metalmeccanici
  • Sanità privata e comparto socioassistenziale
  • Chimica, farmaceutica, cooperative sociali
  • Settori residuali come giornalismo e multiservizi.

Industria e metalmeccanica: la situazione dei principali CCNL scaduti

Il cuore delle trattative ancora in corso riguarda il settore industriale e, in particolare, i metalmeccanici. Il CCNL Metalmeccanici, scaduto il 30 giugno 2024 e riguardante circa 1,5 milioni di addetti, rappresenta la partita più rilevante a livello numerico ed economico. Le trattative avviate tra Federmeccanica, Assistal e le principali sigle sindacali sono incentrate su un incremento che va oltre il semplice recupero dell’inflazione passata, guardando a un adeguamento di almeno 280 euro sui minimi nel triennio 2024-2027.


Le posizioni tra sindacati e associazioni datoriali restano distanti: i rappresentanti dei lavoratori puntano su richieste elevate sia in termini retributivi sia sul piano dell’orario lavorativo (riduzione a 35 ore), mentre le associazioni datoriali propongono aumenti inferiori (circa 173 euro) e una durata contrattuale estesa a quattro anni.

Accanto al settore metalmeccanico, altri comparti industriali sono in attesa di rinnovo: gomma-plastica, vetro, lampade, occhialeria, lavanderie industriali e legno-arredo. Le rivendicazioni sindacali, da 225 a 235 euro medi di adeguamento, sono già state presentate, mentre le piattaforme negoziali sono pronte per i 200mila addetti del legno-arredo, anch’essi in attesa di sblocco.

Sanità e pubblico impiego: lo stato dell’arte dei rinnovi

Nel comparto sanità, le trattative restano particolarmente complesse. Il personale sanitario reclama aumenti dignitosi, con richieste collettive di portare l’indennità di base a livelli più adeguati rispetto alle nuove responsabilità e ai rischi affrontati.

Nel pubblico impiego l’accordo è stato siglato per il triennio 2022-2024 ma il comparto si trova di nuovo in attesa di rinnovo, con richieste sindacali di adeguamenti che coprano la perdita salariale accumulata e una prospettiva di +280 euro a regime entro il 2027 per enti locali e funzioni centrali.

Altri settori critici: chimica, farmaceutica e cooperative sociali

I CCNL della chimica, della farmaceutica e delle cooperative sociali continuano a rappresentare aree di forte criticità. Nel settore chimico-farmaceutico sono state avanzate richieste di aumenti consistenti e la piattaforma per il triennio 2026-2028 è già sul tavolo, segnalando la volontà sindacale di superare i ritardi. 

Le cooperative sociali, invece, vivono una situazione di stallo da diversi anni: più di 450mila addetti nei comparti pulizia, sorveglianza, mense, socio-assistenziale, sono in attesa di un rinnovo che ormai supera in molti casi i cinque anni. La problematica degli arretrati salariali, che in alcuni settori arriva fino al 20%, testimonia la difficoltà storica di questi comparti a recuperare potere d’acquisto e restituire dignità economica ai lavoratori.

 



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