Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Quali minusvalenze e perdite finanziarie si possono recuperare con i Certificates e come fare con esempi

di Chiara Compagnucci pubblicato il
I Certificati come strumento fiscale

I Certificati sono strumenti derivati cartolarizzati, emessi da banche d'investimento, che replicano l'andamento di un sottostante.

Se ho delle perdite finanziarie, come faccio a recuperare le minusvalenze con i Certificates? Parlare di minusvalenze nell'ambito dei Certificati significa riferirsi a una perdita realizzata quando un titolo viene venduto a un prezzo inferiore rispetto a quello d'acquisto. La normativa fiscale consente di recuperare queste perdite attraverso un meccanismo di compensazione, ma solo a condizione che avvenga entro il quarto anno successivo alla loro generazione. Trascorso questo periodo, la possibilità di sfruttare fiscalmente la minusvalenza scade e il danno economico diventa definitivo.

Non tutte le perdite sono però uguali dal punto di vista fiscale. Quelle derivanti da strumenti come azioni, Etf, obbligazioni corporate e fondi comuni sono considerate redditi diversi, categoria per la quale la normativa prevede la possibilità di compensare eventuali plusvalenze future. Di contro, i guadagni da strumenti tassati come redditi di capitale - come ad esempio interessi da Btp o dividendi azionari - non sono compensabili con le minusvalenze pregresse. È in questo scenario che i Certificates entrano in gioco come strumenti utili per una gestione fiscale del proprio portafoglio:

  • I Certificati come strumento fiscale per recuperare le perdite
  • Un esempio di recupero e gestione del portafoglio

I Certificati come strumento fiscale per recuperare le perdite

I Certificates sono strumenti derivati cartolarizzati, emessi da banche d'investimento, che replicano l'andamento di un sottostante come un indice, un'azione, una valuta o una materia prima, ma con l'aggiunta di meccanismi opzionali che ne modificano il profilo di rischio-rendimento. La caratteristica fiscale più interessante dei Certificates è che i proventi generati sono considerati redditi diversi. Ed è proprio questa la chiave.

Le plusvalenze da Certificates, essendo compatibili fiscalmente con le minusvalenze da altri strumenti della stessa categoria, permettono all'investitore di recuperare perdite pregresse prima della loro scadenza fiscale. In pratica, chi ha in portafoglio delle minusvalenze non ancora compensate può pianificare l'acquisto di un Certificate in grado di generare un guadagno fiscalmente utile.

Negli ultimi anni sono state progettate alcune tipologie di Certificates per offrire questo vantaggio. I cosiddetti Certificates a maxi cedola distribuiscono un rendimento elevato nei primi mesi o nel primo anno dalla sottoscrizione. Questa maxi cedola, se pagata in presenza di condizioni di mercato, genera un flusso di reddito compensabile con le minusvalenze registrate fino a quattro anni prima. E se il Certificate viene poi venduto sul secondario a un prezzo inferiore al valore nominale, si genera una nuova minusvalenza posticipabile di altri quattro anni.

Un esempio di recupero e gestione del portafoglio

Facciamo un esempio pratico per chiarire il funzionamento. Immaginiamo un investitore che nel 2021 abbia registrato una minusvalenza di 5.000 euro per la vendita in perdita di titoli azionari. Quella perdita sarà fiscalmente utilizzabile fino al 31 dicembre 2025. Se l'investitore vuole recuperare questa minusvalenza prima della scadenza, può acquistare oggi un Certificate con maxi cedola del 20%, collegato a un paniere di titoli azionari solidi.

Supponiamo che il valore nominale del Certificate sia di 1.000 euro e la maxi cedola venga distribuita nei primi mesi dalla data di emissione. Il rendimento ottenuto, pari a 200 euro per ogni Certificate, viene tassato come reddito diverso. Se l'investitore ha acquistato cinque Certificates, incassa 1.000 euro in cedole, compensando il 20% delle perdite pregresse. Se a distanza di qualche mese decide di vendere i Certificates sul secondario a un prezzo di 900 euro, registra una minusvalenza aggiuntiva di 100 euro per titolo da utilizzare per altri quattro anni successivi.

Questa doppia operazione - incasso della cedola e vendita con perdita controllata - consente una gestione tattica del portafoglio. Va da sé che l'efficacia di questo meccanismo dipende dalla selezione accurata del Certificate, dalla solidità dell'emittente, dalla struttura del prodotto e dal rispetto delle scadenze previste.

Leggi anche