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Quali premi e bonus possono ricevere i dipendenti pubblici in busta paga nel 2025

di Marianna Quatraro pubblicato il
premi dipendenti pubblici

Dal trattamento integrativo di 100 euro al mese, ai fringe benefit, al bonus mamma e non solo: quali sono i bonus spettanti ai dipendenti pubblici nel 2025

Quali premi e bonus possono ricevere i dipendenti pubblici in busta paga nel 2025? Sono diversi i premi e i bonus che possono essere riconosciuti ai dipendenti del settore pubblici quest’anno 2025 e che permettono loro di ottenere aumenti in busta paga. Vediamo di seguito nel dettaglio quali sono e cosa prevedono. 

  • Il trattamento integrativo di 1.200 euro
  • I fringe benefit disponibili nel 2025
  • Il bonus mamme lavoratrici con la decontribuzione 
  • I premi produttività con tassazione agevolata al 5% ma non per tutti i dipendenti pubblici


Il trattamento integrativo di 1.200

Uno dei bonus spettanti anche ai dipendenti pubblici è il trattamento integrativo (ex bonus Renzi) da 100 euro al mese, per 1.200 euro netti annui.

L’agevolazione viene riconosciuta in misura differente a seconda della fascia di reddito di appartenenza.

In particolare:

  • i lavoratori con redditi fino a 15.000 euro annui hanno diritto all'importo pieno del bonus, pari a 100 euro mensili (1.200 euro annui), ma solo se l'imposta lorda dovuta è superiore alla detrazione da lavoro dipendente spettante meno 75 euro;
  • ai lavoratori con redditi tra 15.000 e 28.000 euro annui, il bonus viene riconosciuto solo se l'importo delle detrazioni fiscali spettanti risulta superiore all'Irpef lorda dovuta. 

I fringe benefit disponibili nel 2025

Anche le amministrazioni pubbliche possono adottare i fringe benefit per i dipendenti, che sono fino a 2.000 euro per lavoratori con figli fiscalmente a carico e fino a 1.000 euro per tutti gli altri dipendenti.

Inoltre, per i neoassunti che trasferiscono la residenza per lavoro di oltre 100 km, sono previsti importi maggiorati, le somme sono visibili direttamente sul cedolino e non concorrono alla formazione del reddito imponibile

Infine, per i dipendenti pubblici è prevista anche una detrazione Iva al 4% per benefit legati alla mobilità e alla formazione.

Il bonus mamme lavoratrici con la decontribuzione 

Anche le lavoratrici madri del settore pubblico possono usufruire del cosiddetto bonus mamme lavoratrici che consiste nell’esenzione del 9,19% sui contributi previdenziali, garantendo un aumento diretto dello stipendio netto.

La misura prevede un esonero totale della quota di contribuzione previdenziale a carico della lavoratrice, di importo variabile e nel limite massimo di 3mila euro annui, per le lavoratrici madri di tre o più figli, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.

L’esonero è valido dal primo gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 ed è applicabile solo alle lavoratrici con contratto dipendente a tempo indeterminato, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico
 

E' poi previsto quest'anno anche l’esonero parziale per le lavoratrici titolari di un rapporto di lavoro dipendente, sia a tempo determinato che indeterminato, con reddito annuo fino a 40mila euro e madri di due o più figli, fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

I premi produttività con tassazione agevolata al 5% ma non per tutti i dipendenti pubblici

E’ stata poi confermata anche per quest’anno l'aliquota agevolata al 5% (e non più al 10%) sui premi di produttività, permettendo di aumentare gli importi netti degli stipendi percepiti.

Precisiamo che tale misura vale solo per i lavoratori dipendenti del settore privato e non per i dipendenti della pubblica amministrazione, ma l’Agenzia delle Entrate ha precisato che anche alcuni lavoratori pubblici possono usufruirne. 

Si tratta di dipendenti di enti pubblici economici, che non sono propriamente classificati come amministrazioni pubbliche e rientrano nella definizione di settore privato ai fini dell’agevolazione. 

Stesso discorso vale per le agenzie di somministrazione di lavoro, indipendentemente dal fatto che i loro dipendenti svolgano attività all’interno della pubblica amministrazione.


 

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