Dal trattamento integrativo di 100 euro al mese, ai fringe benefit, al bonus mamma e non solo: quali sono i bonus spettanti ai dipendenti pubblici nel 2025
Quali premi e bonus possono ricevere i dipendenti pubblici in busta paga nel 2025? Sono diversi i premi e i bonus che possono essere riconosciuti ai dipendenti del settore pubblici quest’anno 2025 e che permettono loro di ottenere aumenti in busta paga. Vediamo di seguito nel dettaglio quali sono e cosa prevedono.
L’agevolazione viene riconosciuta in misura differente a seconda della fascia di reddito di appartenenza.
In particolare:
Inoltre, per i neoassunti che trasferiscono la residenza per lavoro di oltre 100 km, sono previsti importi maggiorati, le somme sono visibili direttamente sul cedolino e non concorrono alla formazione del reddito imponibile
Infine, per i dipendenti pubblici è prevista anche una detrazione Iva al 4% per benefit legati alla mobilità e alla formazione.
Anche le lavoratrici madri del settore pubblico possono usufruire del cosiddetto bonus mamme lavoratrici che consiste nell’esenzione del 9,19% sui contributi previdenziali, garantendo un aumento diretto dello stipendio netto.
La misura prevede un esonero totale della quota di contribuzione previdenziale a carico della lavoratrice, di importo variabile e nel limite massimo di 3mila euro annui, per le lavoratrici madri di tre o più figli, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.
L’esonero è valido dal primo gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 ed è applicabile solo alle lavoratrici con contratto dipendente a tempo indeterminato, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico
E' poi previsto quest'anno anche l’esonero parziale per le lavoratrici titolari di un rapporto di lavoro dipendente, sia a tempo determinato che indeterminato, con reddito annuo fino a 40mila euro e madri di due o più figli, fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
E’ stata poi confermata anche per quest’anno l'aliquota agevolata al 5% (e non più al 10%) sui premi di produttività, permettendo di aumentare gli importi netti degli stipendi percepiti.
Precisiamo che tale misura vale solo per i lavoratori dipendenti del settore privato e non per i dipendenti della pubblica amministrazione, ma l’Agenzia delle Entrate ha precisato che anche alcuni lavoratori pubblici possono usufruirne.
Si tratta di dipendenti di enti pubblici economici, che non sono propriamente classificati come amministrazioni pubbliche e rientrano nella definizione di settore privato ai fini dell’agevolazione.
Stesso discorso vale per le agenzie di somministrazione di lavoro, indipendentemente dal fatto che i loro dipendenti svolgano attività all’interno della pubblica amministrazione.