Il Ministero dell’Economia ha introdotto i nuovi valori minimi settoriali per il concordato preventivo biennale 2024.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha fissato nuovi parametri per il concordato preventivo biennale fiscale con il decreto del 14 giugno 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il giorno successivo. Questo provvedimento stabilisce i valori minimi di reddito per vari settori, al di sotto dei quali non è previsto un accordo fiscale. Ecco tutti i dettagli:
rettifiche derivanti dagli indicatori Isa;
Il principio alla base del decreto è che la proposta di reddito per un’impresa o un professionista non può essere inferiore allo stipendio che questi corrispondono o corrisponderebbero ai propri dipendenti. Questo approccio si ispira a quanto previsto per il calcolo del contributo IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) dovuto da artigiani e commercianti. Il contributo IVS si basa su un livello minimo retributivo, calcolato sul minimale giornaliero di retribuzione utilizzato per determinare i contributi per gli operai dei settori artigianato e commercio.
Con questa normativa, il Ministero dell’Economia mira a garantire che le proposte di reddito siano realistiche e congruenti con i costi effettivi sostenuti dalle imprese, evitando che le dichiarazioni fiscali siano sottostimate.
Al vertice dei minimi settoriali nel contesto del concordato preventivo biennale fiscale spiccano le farmacie e le attività finanziarie e assicurative, con un valore fissato a 25.912 euro. Segue l'attività di noleggio di macchinari e attrezzature per l'edilizia, che ha un minimo di 24.143 euro. Le imprese che forniscono energia elettrica, gas, acqua, vapore e aria condizionata, insieme alla gestione delle reti fognarie e delle attività di risanamento, hanno un minimo settoriale di 23.478 euro.
Tra i settori con i minimi più bassi troviamo le tintorie e lavanderie, con 16.871 euro, e le imprese che fabbricano articoli da viaggio, borse, e prodotti di selleria, con 17.366 euro. Anche le aziende che costruiscono e riparano protesi dentarie (17.281 euro) e i servizi di acconciatura (13.435 euro) sono tra quelli con i valori minimi più bassi.
Per quanto riguarda le professioni, i settori con i valori minimi più elevati includono i servizi di informazione e comunicazione, con 25.139 euro, i ricercatori di mercato e sondaggisti, con 24.724 euro, e i servizi linguistici e organizzazione di convegni e fiere, con 23.566 euro.
Le professioni con i minimi settoriali più bassi includono gli psicologi, con 16.599 euro, i veterinari, con 15.158 euro, e gli studi medici e laboratori di analisi, con 14.450 euro.