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Quali sono le aziende artigianali in cui conviene andare a lavorare in Italia per stipendi, solidità, ambiente e carriera

di Marcello Tansini pubblicato il
Stipendi, solidità, ambiente e carriera

Per quanto concerne gli aspetti legati agli stipendi nelle aziende artigianali, la prospettiva cambia sensibilmente a seconda del CCNL sottoscritto

Quando si ragiona su quale impresa artigiana in Italia sia oggi una scelta vantaggiosa è utile farsi guidare dalla legge che stabilisce limiti dimensionali, prevalenza della prestazione d'opera dell'imprenditore e delle sue caratteristiche missionarie, proprio come sancito dalla Legge 443/1985 che traccia il perimetro delle botteghe moderne italiane.

Considerare che l'imprenditore o il socio deve essere in proporzione più attivo del capitale investito orienta le scelte professionali nel mondo dell'artigianato.

Retribuzioni contrattuali e vantaggi economici

Per quanto concerne gli aspetti legati agli stipendi, la prospettiva cambia a seconda del CCNL sottoscritto, del livello d'inquadramento e dell'effettiva disponibilità dell'azienda a riconoscere superminimi che valorizzano competenze specialistiche. Nel settore metalmeccanico artigianale, per esempio, le retribuzioni lorde mensili di partenza si aggirano tra i 1 550 e i 2 020 euro secondo il livello, e, grazie a scatti programmati, è possibile intravedere un percorso economico di crescita reale.

Nel comparto benessere la forbice iniziale dei minimi tabellari oscilla tra i 1.500 e i 1.650 euro lordi mensili, con ulteriori rialzi già calendarizzati fino al 2026. Se poi si considera che molte imprese corrispondono premi, welfare integrativo e indennità contrattuali, emerge che un profilo con specializzazioni dimostrabili può acquisire un pacchetto retributivo superiore.

Nel quadro economico italiano il settore artigiano mantiene una centralità: con oltre 210.000 imprese operative nel solo comparto manifatturiero e circa 780.000 addetti, è il 20,2 % dell'occupazione industriale e immune a cicli recessivi prolungati, grazie alla resilienza delle filiere destinate all'export di qualità.

Il fatto che da otto mesi si registri una progressione dell'occupazione, nonostante l'andamento complessivo dell'economia, costituisce un segnale altamente rassicurante per chi cerca una destinazione professionale stabile. Quando un'azienda appartiene a un distretto orientato alla fornitura di pregio, come oreficeria, pelletteria, ceramica o tessuti pregiati, è più probabile imbattersi in una domanda articolata e continua, capace di garantire solidità e di offrire sviluppo di carriera.

Percorsi e opportunità nei distretti di eccellenza

Esaminando i territori dove si concentrano queste eccellenze, si scopre un ventaglio di destinazioni professionali attrattive. A Scandicci e Firenze, la pelletteria d'eccellenza è alimentata dalla Scuola di Pelletteria, che forma aspiranti tagliatori, montatori e prototipisti e li convoglia verso realtà come Il Bisonte, che coltiva una pipeline di talenti strutturata con stipendi competitivi, forte reputazione e percorsi di crescita rapidi.

Spostandosi in Piemonte e Veneto, l'alto artigianato orafo - concentrato soprattutto tra Valenza e Vicenza - trova linfa vitale in istituti come Damiani Academy, ITS Cosmo e la Scuola d'Arte e Mestieri CPV, dove si apprendono tecniche come la lavorazione al banco, l'incastonatura e la lucidatura con un orientamento all'assunzione che favorisce il consolidamento del profilo professionale.

In Toscana, l'esempio della ceramica artistica con Bitossi Ceramiche è un modello di laboratorio vivo, dove il dialogo con i designer e una narrativa di marca ben curata rendono l'ambiente produttivo aperto e stimolante.

Nel tessile d'alta qualità veneziano, Rubelli privilegia relazioni di lavoro durature e percorsi sul campo, dove le competenze su telai e tessuti sono valorizzate in progetti contract, migliorando lo status del lavoratore.

In Brianza, esempi come la Bottega Ghianda permettono a chi ambisce all'ebanisteria raffinata di crescere in team ristretti, coltivando responsabilità e artigianalità su pezzi unici.

Chi è attratto dall'occhialeria indipendente troverà ambienti come quelli di RES/REI o L.G.R. in cui l'eccellenza manuale si traduce in passaggi verso qualità e prodotto, sostenuti da superminimi.

Nell'universo della sartoria, realtà come la Kiton Academy di Napoli e la Scuola di Arti e Mestieri di Brunello Cucinelli a Solomeo offrono percorsi di crescita inseriti in modelli di welfare minuziosamente costruiti. L'esempio di D'Orica come B-Corp combinata all'ambiente orafo testimonia un'armonia tra mission sociale e valore artigianale, dando vita a condizioni di lavoro ritenute elevate.

Infine la filiera vetraia di Murano, nutrita dalla Scuola del Vetro Abate Zanetti, contiene una sintesi tra tradizione, design contemporaneo e pratiche didattiche che favoriscono l'accesso alle fornaci. Ancora, Manifatture Sigaro Toscano, nella coniugazione tra lavoro manuale e pragmatismo industriale, dimostra che un mestiere artigianale in scala può garantire stabilità, continuità produttiva e una struttura contrattuale evoluta.

Formazione, welfare e mobilità interna

Scoprire quanto conti il welfare contrattuale in queste realtà significa valutare elementi spesso trascurati ma centrali: fondi sanitari integrativi come San.Arti. garantiscono coperture rilevanti, mentre strumenti come il FSBA proteggono il reddito in periodi di flessione produttiva.

Di raro un artigiano riceve solo il salario; molto più spesso si trova coinvolto in percorsi di formazione continua, riconoscimento del merito nelle progressioni di livello e inserimento in sistemi di bilateralità che rafforzano la protezione sociale.

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