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Quando conviene anticipare da vivi successione ed eredità ai figli? I pro e i contro

di Marianna Quatraro pubblicato il
Quando conviene anticipare vivi eredita

Quali sono i casi in cui risulta effettivamente conveniente anticipare l'eredità ai figli e come fare

Gestire in anticipo la trasmissione del patrimonio tra generazioni rappresenta un’opzione valutata da molte famiglie per ragioni sia pratiche che strategiche. Pianificare l’assegnazione di beni o risorse prima della morte consente spesso di ridurre il rischio di conflitti tra eredi, ottimizzare la gestione fiscale e mantenere maggiore autonomia nella scelta dei beneficiari.

Si tratta di decisioni che coinvolgono implicazioni personali, patrimoniali e legali, soprattutto quando si desidera tutelare l’equilibrio familiare e la prosperità dei discendenti.
Le motivazioni che spingono a valutare un simile approccio sono numerose: dalla volontà di favorire un figlio nella creazione del proprio nucleo familiare alla necessità di trasferire un’azienda garantendone la continuità, alla protezione del patrimonio da eventuali imprevisti o la gestione di disabilità tra i potenziali eredi. 

Quando conviene anticipare la successione e l’eredità: casi pratici e valutazioni

La decisione di anticipare l’eredità ai figli dipende dalla situazione concreta del nucleo familiare e dalle finalità che il disponente intende perseguire. La convenienza di questa scelta dipende dai casi:

  • si desidera evitare possibili liti ereditarie future assicurando una ripartizione condivisa tra i figli;
  • si vuole sostenere un figlio nell’avvio della propria indipendenza economica, ad esempio attraverso la donazione di una casa o di risorse per l’acquisto dell’abitazione;
  • l’obiettivo è facilitare il passaggio generazionale in azienda, salvaguardando continuità e valore dell’impresa di famiglia;
  • si mira a ottimizzare la tassazione, sfruttando le agevolazioni previste per trasferimenti diretti a figli o altri parenti di primo grado;
  • il patrimonio da trasmettere include beni soggetti a rischi specifici (ad esempio rischi professionali o patrimoniali dei genitori) che si intende mettere in sicurezza.
Anticipare l'eredità non sempre è conveniente. Nei casi di figli con situazioni economiche instabili (rischio di divorzi o esposizione a creditori), l’anticipo può esporre a rischi di depauperamento del patrimonio familiare.

Altro elemento cruciale è l’esistenza di debiti pendenti a carico dei genitori; anticipare l’assegnazione potrebbe lasciare i beni scoperti rispetto a potenziali azioni esecutive. In tal senso, una valutazione legale personalizzata risulta indispensabile per evitare di pregiudicare i diritti degli altri eredi e scongiurare impugnazioni future. 

Modalità per anticipare l’eredità: donazione, patto di famiglia e altri strumenti

Fra le soluzioni più adottate per il trasferimento anticipato dei beni ci sono:

  • Donazione di denaro, immobili, beni mobili o quote societarie, regolata da precise norme civilistiche;
  • Patto di famiglia, strumento pensato per la successione in azienda e la razionalizzazione dei rapporti tra legittimari;
  • Disposizioni testamentarie integrate da donazioni in vita;
  • Trust o altre forme di pianificazione patrimoniale, in presenza di esigenze particolari (tutela dei soggetti deboli o familiari con disabilità).
Ogni strumento si caratterizza per finalità, limiti e iter differenti. È frequente la scelta della donazione diretta, soprattutto per sostenere apprendistati, acquisto di casa, avviamento professionale o progetti personali dei figli; per patrimoni complessi o aziende, il patto di famiglia favorisce la formalizzazione di accordi condivisi e il rispetto delle posizioni degli altri eredi.

Donazione di immobili e denaro: regole, procedura e tassazione

La donazione di beni immobili o denaro da genitore a figlio si configura come atto pubblico da redigere davanti a notaio con la presenza di testimoni, quando riguarda beni di rilevante valore. L'iter si articola in:

  • analisi e verifica di eventuali gravami (mutui, ipoteche, diritti di terzi);
  • atto notarile dettagliato e registrato presso Agenzia delle Entrate e registri immobiliari (per i beni immobili);
  • trascrizione formale e pagamento delle imposte di donazione;
  • valutazione della legittimità rispetto alle quote degli altri eredi.
Sotto il profilo fiscale, il trasferimento è esente da imposta fino a 1.000.000 € per ciascun figlio; al di sopra di questa soglia si applica un’aliquota del 4% sulla parte eccedente. In caso di trasferimento agevolato per “prima casa”, le imposte ipotecaria e catastale sono pari a 200 € ciascuna. Ulteriori costi sono rappresentati dall’onorario del notaio, oscillante mediamente tra 1.500 e 3.000 euro. La donazione può essere attuata anche riservando l’usufrutto al donante, garantendo così il diritto di abitazione o godimento dei redditi fino alla morte.

Anticipare quote societarie agli eredi e passaggio generazionale in azienda

Il trasferimento anticipato di partecipazioni societarie ai figli può assumere la forma della donazione o del patto di famiglia. Si tratta di opzioni che permettono una transizione ordinata del controllo aziendale, con vantaggi sia in termini di continuità gestionale sia fiscali.

Le donazioni di quote, formalizzate per atto notarile, risultano esenti dall’imposta di donazione se trasferiscono il controllo effettivo della società e prevedono l’impegno dei donatari a mantenerlo almeno per cinque anni. Il rispetto di questo vincolo è essenziale per non decadere dai benefici.

Il patto di famiglia si configura come uno strumento contrattuale che coinvolge tutti i legittimari, i quali possono essere compensati con beni o denaro. In tal modo, si evitano future contestazioni e si consente all’azienda di mantenere stabilità e valore durante il delicato passaggio generazionale.

Pro e contro dell’anticipazione dell’eredità: benefici, rischi e limiti di legge

Le ragioni favorevoli all’assegnazione anticipata dei beni comprendono:

  • Maggiore autonomia nella scelta dei beneficiari e nei tempi di trasferimento dei beni;
  • Diminuzione delle potenziali liti ereditarie grazie a una ripartizione trasparente e condivisa;
  • Sfruttamento delle agevolazioni fiscali previste per i parenti diretti;
  • Pianificare e personalizzare il passaggio generazionale in azienda o nella gestione delle proprietà;
  • Assicurare il supporto concreto a figli che necessitano di interventi tempestivi (acquisto casa, avvio attività).
I principali rischi riguardano:
  • Possibili lesioni delle quote di legittima spettanti agli altri eredi, con rischio di future impugnazioni e azioni giudiziarie;
  • Esposizione delle somme o degli immobili donati a eventi avversi riguardanti i beneficiari (separazioni, crisi finanziarie);
  • Perdita di disponibilità e controllo sui beni donati, specie se non si ricorre a istituti come l’usufrutto;
  • Emersione di debiti o passività post-donazione che rendano la scelta economicamente svantaggiosa per la famiglia;
  • Complicazioni procedurali legate al mancato rispetto delle norme o alla mancata informazione a tutti i potenziali eredi.

Aspetti fiscali e quote legittime: come tutelare tutti gli eredi

In Italia, il trasferimento di beni tra genitori e figli con una donazione o strumenti simili è soggetto a regole precise in materia di imposte e protezione della quota di riserva. La disciplina fiscale prevede franchigie di 1.000.000 € per ciascun figlio e, solo sulla parte eccedente, un prelievo del 4%. Per altri soggetti, le aliquote salgono al 6-8% con franchigie molto inferiori.

Le quote legittime garantiscono ai figli, al coniuge e agli ascendenti una porzione “intoccabile” del patrimonio. Chiunque riceva beni in vita deve avere attribuito un valore esatto a quanto ottenuto, perché sia ricalcolato nella comunione ereditaria (collazione) al momento della successione. Qualsiasi violazione di queste porzioni può essere impugnata dagli altri aventi diritto.

Parente Franchigia donazione Aliquota eccedenza
Figlio 1.000.000 € 4%
Coniuge 1.000.000 € 4%
Fratello/sorella 100.000 € 6%
Altri 0 € 8%

 



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