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Quanto guadagnano i militari italiani per ruolo, grado e corpo di appartenenza nel 2025

di Marianna Quatraro pubblicato il
Retribuzione militari per grado e ruolo

Dai soldati semplici agli alti gradi, passando per sottufficiali e ufficiali, lo stipendio dei militari italiani è un universo complesso. Ogni corpo ha proprie specificità retributive, con differenze che derivano dal ruolo, dall'anzianità e dalle missioni svolte

Lo stipendio dei militari italiani varia significativamente in base al ruolo, grado e corpo di appartenenza. Dall'Esercito alla Marina, dall'Aeronautica ai Carabinieri, un'analisi dettagliata delle retribuzioni rivela differenze sostanziali e meccanismi retributivi complessi.

Le Forze Armate Italiane, ruoli e corpi di appartenenza

Le Forze Armate Italiane si articolano in diverse componenti operative e ogni corpo svolge un ruolo specifico all'interno del sistema difensivo nazionale:

  • L’Esercito Italiano rappresenta la forza terrestre ed è suddiviso in fanteria, artiglieria, cavalleria e reparti specializzati come i paracadutisti e le truppe alpine. Ha il compito principale di garantire la sicurezza del territorio nazionale e partecipare a operazioni internazionali.
  • La Marina Militare, componente navale, gestisce operazioni marittime e ha unità specializzate come i sommergibilisti e i corpi di sbarco. Una funzione importante è svolta dai Gruppi Navali, responsabili della protezione dei confini marittimi e delle missioni di pattugliamento.
  • L’Aeronautica Militare è la forza responsabile del controllo dello spazio aereo, suddivisa tra caccia intercettori, trasporti, e unità di supporto operativo. Tra i ruoli più specializzati si trovano i piloti di aviogetti da combattimento e quelli che operano missioni di ricognizione strategica.
Ogni corpo è organizzato in una precisa catena gerarchica di gradi, che influisce direttamente sulle responsabilità e sulla retribuzione. Al suo interno troviamo ufficiali, sottufficiali e graduati, ognuno con un ruolo ben definito.

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha evidenziato la necessità di rafforzare le Forze armate, sottolineando la carenza di personale e l'importanza di adeguare l'esercito ai mutamenti geopolitici. A partire dal decreto legislativo 185/2023, sono stati ridefiniti gli organici delle Forze Armate, stabilendo nuovi obiettivi numerici entro il 2034.

Retribuzioni base mensili per il personale non dirigente

Le retribuzioni base mensili del personale non dirigente nelle Forze Armate italiane variano a seconda del grado. Per i graduati, lo stipendio netto mensile parte da circa 1.400 euro. A salire troviamo i Sottotenenti, che percepiscono 1.782,37 euro al mese, mentre i Tenenti raggiungono i 1.998,54 euro.

Subito sopra, il grado di Capitano consente di percepire una retribuzione netta di 2.128,45 euro. Questa crescita salariale riflette direttamente la scala gerarchica e le responsabilità crescenti all'interno dell’organizzazione. Ogni aumento di grado include miglioramenti non solo nella retribuzione ma anche negli assegni legati ad anzianità e funzioni specifiche.

Infine, il personale con esperienza pluridecennale che ricopre posizioni come Primo Luogotenente, con oltre 32 anni di servizio, può arrivare a percepire una cifra superiore ai 2.200 euro netti mensili grazie a ulteriori indennità specifiche. Anche per i Luogotenenti con più di 27 anni di anzianità vi è una retribuzione incrementata, attestandosi intorno ai 2.185,95 euro.

Questi valori rappresentano esclusivamente la retribuzione base e non includono eventuali indennità aggiuntive e tredicesima, che possono influire in modo significativo sulla retribuzione complessiva.

Gli stipendi del personale dirigente: retribuzioni ai massimi gradi

Gli stipendi del personale dirigente delle Forze Armate italiane raggiungono livelli significativamente più alti. Un Maggiore, primo grado della dirigenza, riceve una retribuzione base di circa 2.838 euro netti mensili. A salire, i Tenenti Colonnelli percepiscono 2.970 euro, mentre i Colonnelli raggiungono uno stipendio mensile di 3.976 euro.

Per i gradi più alti, il Generale di Brigata e il Generale di Divisione ottengono rispettivamente 4.249 e 5.272 euro netti al mese. Il massimo è invece riservato al Generale di Corpo d'Armata, che percepisce un compenso di 5.723 euro netti mensili.

Il corpo della Marina, con ruoli analoghi, offre retribuzioni simili: un Capitano di Vascello guadagna come un Colonnello, mentre un Ammiraglio di squadra navale percepisce lo stesso stipendio del Generale di Corpo d’Armata.

Questi stipendi rappresentano la base mensile e possono essere ulteriormente incrementati grazie a indennità variabili specifiche e mensilità aggiuntive.

Indennità e compensi aggiuntivi, come incidono sullo stipendio

Tra le più significative si trova l’indennità di impiego operativo, corrisposta al personale coinvolto in missioni particolarmente delicate, sia a livello nazionale che internazionale.

I piloti di elicotteri e aerei militari beneficiano di un’indennità di volo, che può incrementare notevolmente le loro retribuzioni mensili. Allo stesso modo, i militari imbarcati ricevono l’indennità di imbarco, applicata in modo proporzionale alla durata delle missioni in mare. Un altro esempio rilevante è dato dall’indennità di paracadutismo, riservata ai reparti speciali come i paracadutisti operativi.

Nel caso delle operazioni all’estero, i militari possono inoltre ricevere un’indennità di servizio all’estero, il cui valore varia in base al paese e al livello di rischio operativo. Analogamente, l’assegno di funzione premia l’anzianità di servizio e il livello di responsabilità raggiunto all’interno della struttura militare.

In molte situazioni, il totale delle indennità può superare anche lo stipendio base, rendendo questo tipo di compenso uno dei principali fattori di motivazione economica per il personale militare.

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