Per chi ha già un mutuo o sta pensando di sottoscriverne uno, ci sono diverse strategie che possono aiutare a risparmiare in questo contesto di tassi in evoluzione.
I tassi di interesse sui mutui in Italia, così come nel resto d’Europa, sono legati alle politiche monetarie della Banca Centrale Europea. Dopo una serie di aumenti tra il 2022 e il 2023, l’attenzione è ora rivolta a una possibile inversione di tendenza con una graduale riduzione dei tassi tra il 2024 e il 2025.
L’entità e la velocità di questa discesa dipenderanno da una serie di fattori macroeconomici, tra cui l'inflazione, la crescita economica e le decisioni di politica monetaria della BCE. Ecco quindi:
Si tratta di un miglioramento rispetto ai picchi del 2023, quando i tassi variabili avevano superato il 4% e quelli fissi avevano toccato livelli sopra il 5%.
Secondo gli analisti, nei prossimi mesi e fino al 2025, possiamo assistere a un calo graduale dei tassi, anche se non ci si aspetta un ritorno immediato ai livelli pre-crisi del 2021. L'inflazione sta rallentando e la BCE ha già iniziato a moderare l'andamento dei rialzi del costo del denaro. La riduzione potrebbe essere intorno ai 25-50 punti base entro la metà del 2025, portando i tassi variabili attorno al 3% e quelli fissi al 2,5%.
Gli esperti prevedono due scenari. Se l'inflazione dovesse stabilizzarsi e la crescita economica rimanere moderata, la BCE potrebbe decidere di abbassare il tasso di riferimento. In questo caso, i mutui a tasso variabile potrebbero scendere al 2,5%-3% entro la fine del 2025, con una riduzione progressiva delle rate mensili per chi ha già sottoscritto un mutuo. I tassi fissi potrebbero stabilizzarsi attorno al 2,5%-3%, un livello comunque più favorevole rispetto agli ultimi anni.
In caso di persistenti tensioni inflazionistiche o di una crescita economica più debole, la BCE potrebbe mantenere i tassi su livelli più alti. In questo caso, i mutui variabili rimarrebbero attorno al 3%-3,5%, mentre i tassi fissi potrebbero non scendere al di sotto del 2,75%-3,2%.
Per chi ha già un mutuo o sta pensando di sottoscriverne uno, ci sono diverse strategie che possono aiutare a risparmiare in questo contesto di tassi in evoluzione.
Se siha già un mutuo a tasso variabile, probabilmente conviene mantenere l'attuale contratto. I tassi variabili seguiranno il calo dell'Euribor, portando a una graduale riduzione delle rate mensili. Per esempio, una riduzione di 50 punti base potrebbe significare un risparmio di 50-100 euro al mese per un mutuo da 150.000 euro.
Se si preferisce la stabilità e la certezza della rata, potrebbe essere il momento di valutare un mutuo a tasso fisso. Nonostante i tassi fissi siano ancora alti rispetto ai minimi storici, stanno scendendo e potrebbero diventare ancora più competitivi nei prossimi 12-18 mesi.
Se è stato sottoscritto un mutuo negli anni di rialzo dei tassi, potrebbe essere utile valutare una surroga verso un mutuo a tassi più bassi. Molte banche offrono condizioni vantaggiose per attrarre nuovi clienti, e la surroga permette di trasferire il mutuo a un altro istituto mantenendo le stesse garanzie ma con tassi d'interesse più favorevoli.
Un'opzione sono ai mutui green, destinati all'acquisto di immobili ad alta efficienza energetica (classe A o B) o per la riqualificazione energetica. Questi mutui offrono tassi d'interesse più bassi rispetto ai mutui tradizionali, con un risparmio che può arrivare fino a 20 centesimi di punt.
Anche se il costo degli immobili green è spesso più alto rispetto a quelli con classi energetiche inferiori, il risparmio sui mutui può compensare in parte la spesa iniziale.
Va tenuto in considerazione che le agevolazioni per i giovani under 36, che permettono l'accesso a mutui a tassi agevolati con un anticipo ridotto, scadranno alla fine del 2024. Chi rientra in questa categoria potrebbe valutare di approfittarne ora, poiché non è garantito che questi incentivi verranno rifinanziati o prorogati.