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Rogito case, cambia nel 2025. Non ci sarà più obbligo dichiarazioni provvigioni. Le conseguenze di questa nuova legge

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Cosa cambia nei contratti di vendita delle case dal prossimo 2025 con la cancellazione di alcuni adempimenti oggi previsti: le modifiche al via

Cosa cambia per il rogito delle case nel 2025? Si preparano a cambiare gli adempimenti obbligatori al momento dell’acquisto di una casa e a modificarli è il Ddl Lavoro appena trasmesso al Senato dopo l'ok della Camera. Vediamo cosa prevede nel dettaglio la modifica.

  • Cancellato l’obbligo di dichiarazione delle provvigioni quando si compra una casa, cosa prevede la novità
  • Quali sono le conseguenze delle novità previste per i rogiti delle case nel 2025

Cancellato all’obbligo di dichiarazione delle provvigioni quando si compra una casa, cosa prevede la novità

Il nuovo Ddl Lavoro cambia le regole per i rogiti delle case. Stando, infatti, a quanto approvato, non sarà più obbligatorio riportare nei contratti di vendita quanto è stato pagato di provvigioni all’agente immobiliare.

Basterà solo indicare il numero della fattura e dichiarare che quanto pagato coincide con quanto indicato sul documento.

La norma attualmente ancora in vigore prevede che, al momento della vendita, le parti dichiarino se si sono avvalse di un mediatore, riportandone il codice fiscale o la partita Iva, riferendo il suo numero di iscrizione al ruolo degli agenti di affari in mediazione e della Camera di commercio, e riportando anche l’ammontare della spesa sostenuta da entrambe le parti a titolo di provvigione per il mediatore.

Non ci sono cambiamenti in merito ai primi adempimenti riportati ma cambia l’ultima parte, per cui acquirente e venditore non saranno più tenuti a dichiarare l'importo della provvigione pagata all'agente che ha seguito la compravendita. 

Quali sono le conseguenze delle novità previste per i rogiti delle case nel 2025

La cancellazione dell’obbligo per gli acquirenti e i venditori di inserire le provvigioni versate agli agenti immobiliari all’interno dell’atto di rogito di una casa non avrà particolari conseguenze pratiche su chi decide di acquistare casa.

Secondo Gian Battista Baccarini, presidente nazionale Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali), si tratta di una misura che punta a tutelare la privacy e la riservatezza sugli aspetti economici della prestazione di mediazione e a salvaguardare la libera trattativa tra cittadino e professionista. 

E sul dubbio di eventuali frodi, viene chiarito che il debutto della fatturazione elettronica, di cui deve essere riportato il numero sul rogito, cancella tale eventuale rischio. 

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