La Manovra 2026 permette a Comuni e Regioni di definire agevolazioni fiscali per il recupero dei tributi di competenza, come l’IMU, la TARI e il bollo auto: cosa prevede la misura
Dal 2026 il panorama fiscale italiano si aggiorna con una serie di importanti novità, in particolare riguardo agli strumenti di definizione agevolata dei debiti con il Fisco. La Manovra Finanziaria porta all’attenzione contribuenti e operatori l’estensione di misure facilitanti per il saldo di cartelle esattoriali, multe e tributi dovuti alle amministrazioni centrali e agli enti territoriali. In un contesto in cui si dibatte spesso su rottamazioni “perenni”, è essenziale distinguere tra disposizioni di carattere sistemico e strumenti affidati alla discrezionalità di Comuni e Regioni.
La nuova legislazione valorizza la presenza della cosiddetta rottamazione quinquies a livello nazionale e introduce anche la facoltà per le amministrazioni locali di prevedere proprie sanatorie e definizioni agevolate.
La Manovra finanziaria 2026 si configura come uno dei passaggi più rilevanti nella gestione delle entrate locali. Il provvedimento rafforza l’autonomia degli enti territoriali, consentendo a Comuni e Regioni di stabilire proprie modalità di agevolazione fiscale per il recupero dei tributi di competenza, come l’IMU, la TARI e il bollo auto. Questa estensione della definizione agevolata non comporta una rottamazione automatica e generalizzata, ma introduce piuttosto la possibilità, su base volontaria, per ciascun ente, di offrire ai cittadini termini migliori per regolarizzare la propria posizione fiscale.
Nelle fonti normative della Legge di Bilancio viene riconosciuto ampio potere alle Giunte comunali e regionali che, tramite specifiche delibere, possono:
Restano escluse dal campo di applicazione le addizionali IRPEF, le compartecipazioni all’IRAP e altri tributi erariali che hanno natura nazionale e sono oggetto di altre discipline.
La rottamazione quinquies si conferma come il pilastro nazionale per la regolarizzazione dei debiti fiscali affidati all’Agenzia delle Entrate–Riscossione fino al 31 dicembre 2023. Questa rottamazione interessa principalmente i carichi derivanti da dichiarazioni annuali dei redditi, IVA, i debiti INPS non da accertamento e le sanzioni per il Codice della Strada, ma esclude esplicitamente i tributi locali non già affidati alla riscossione statale.
I dettagli principali previsti dalla normativa sono:
L'agevolazione può riguardare:
Una volta adottata la delibera, questa deve essere pubblicata online e comunicata al Portale nazionale del federalismo fiscale. La durata dell’adesione, le modalità di versamento e gli eventuali limiti di accesso vengono fissati a livello locale. Solo gli enti con situazioni di bilancio in ordine possono beneficiare stabilmente delle agevolazioni.
L’espressione rottamazione perenne ha alimentato molte aspettative e fraintendimenti. In termini reali, non esiste una rottamazione uguale e permanente per tutte le posizioni debitorie sulle tasse locali: la cosiddetta rottamazione perenne è semplicemente la facoltà, riconosciuta dalla legge ai Comuni e alle Regioni, di deliberare condizioni di favore in qualsiasi momento. La decisione dipende esclusivamente dalla volontà delle amministrazioni, e non rappresenta quindi né un automatismo né una previsione imposta dal legislatore nazionale.
Ciò significa che, grazie alle nuove disposizioni, gli enti locali possono periodicamente adottare “mini-condoni” fiscali, azzerando o riducendo sanzioni e interessi su imposte locali.
Un ulteriore elemento innovativo della riforma riguarda i meccanismi di premialità per i contribuenti più meritevoli. In particolare, la Manovra 2026 valorizza l’introduzione di sconti fino al 5% a beneficio di chi opta per l’addebito automatico di IMU e TARI sul conto corrente bancario.
Tra le principali agevolazioni che potranno essere adottate, a discrezione dell’ente locale, figurano: