Fattori come l'età, il tenore di vita, la composizione familiare e il possesso di un'abitazione influenzano la sostenibilità della rendita.
Vivere di rendita con un capitale di 500.000 euro è un obiettivo potenzialmente realizzabile, a patto di valutare numerosi fattori. Tra questi, l’età del beneficiario, il tenore di vita desiderato, la composizione della famiglia e la presenza di un’abitazione di proprietà sono variabili decisive. Entriamo nei dettagli:
Per una persona in età avanzata, l’orizzonte temporale più breve consente un maggiore margine di manovra. In questi casi, è possibile adottare strategie di prelievo più aggressive poiché il capitale deve garantire una rendita per un periodo più limitato. Ma anche in questa situazione bisogna mantenere un approccio bilanciato per fronteggiare eventuali imprevisti, come spese mediche straordinarie.
Il tenore di vita desiderato è un fattore per determinare se 500.000 euro siano sufficienti per vivere di rendita. Una regola utilizzata è la regola del 4%, secondo cui è possibile prelevare il 4% del capitale ogni anno senza intaccare il patrimonio iniziale. Seguendo questa regola, un capitale di 500.000 euro garantirebbe una rendita annua di 20.000 euro.
Questo importo potrebbe essere adeguato per uno stile di vita modesto, soprattutto se il beneficiario vive in una zona con un costo della vita contenuto. Al contrario, per mantenere un tenore di vita più elevato, con spese maggiori per viaggi, svaghi o altre attività, il capitale potrebbe non essere sufficiente. In questo caso bisogna evidentemente rivedere le aspettative o integrare la rendita con altre fonti di reddito, come investimenti aggiuntivi o pensioni.
La composizione del nucleo familiare influisce poi sulla sostenibilità della rendita. Una persona single ha spese più contenute rispetto a una famiglia con figli a carico. I costi per l’istruzione, le attività extrascolastiche e le necessità quotidiane dei figli aumentano il fabbisogno finanziario annuo e rendono più difficile vivere di rendita con 500.000 euro.
Il possesso di un’abitazione di proprietà è un altro beneficio perché cancella la necessità di sostenere spese per l’affitto o il mutuo. Attenzione però alle spese ricorrenti legate alla manutenzione, alle tasse sulla proprietà e alle utenze, che continueranno a gravare sul bilancio. Se l’abitazione non è di proprietà, l’onere del canone di locazione riduce il reddito disponibile e compromette la sostenibilità della rendita.
Un aspetto da considerare per vivere di rendita è la strategia di investimento. Un portafoglio diversificato, che combini azioni, obbligazioni e strumenti a basso rischio come i conti deposito, può garantire un rendimento medio annuo tra il 3% e il 5%. La scelta degli strumenti finanziari va calibrata in base al profilo di rischio e agli obiettivi dell’investitore.
Un’altra variabile critica è l’inflazione, che erode il potere d’acquisto nel tempo. Per esempio, con un’inflazione media del 2% annuo, un reddito di 20.000 euro oggi avrà un valore reale inferiore tra 10 o 20 anni.