L'importo della pensione riportato sul cedolino mensile presenta una significativa differenza tra il valore lordo, generalmente più elevato, e quello netto, che risulta sempre inferiore. Nel calcolo della conversione da pensione lorda a netta intervengono diverse componenti fiscali che è importante conoscere per comprendere appieno quanto si riceverà effettivamente sul conto corrente.
Come si calcola la pensione netta partendo dall'importo lordo
Per determinare l'importo netto di una pensione occorre sottrarre dal valore lordo tutte le trattenute fiscali previste dalla normativa vigente. Le principali voci che incidono sulla differenza tra lordo e netto sono:
- IRPEF nazionale (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche)
- Addizionale regionale IRPEF
- Addizionale comunale IRPEF
- Eventuali trattenute specifiche (come quelle sindacali o per prestiti)
Con la
riforma fiscale implementata per il 2025, le aliquote IRPEF sono state modificate, con effetti diversi a seconda della fascia di reddito del pensionato.
Pensione tra 600-2.000 euro lordi: importo netto e calcoli per il 2025
Per i pensionati che percepiscono importi mensili lordi compresi tra 600 e 2.000 euro, la situazione nel 2025 presenta interessanti cambiamenti.
Vantaggi per la fascia 1.150-2.150 euro lordi
Particolarmente favorevole è la situazione per chi percepisce pensioni lorde mensili comprese tra 1.150 euro e 2.150 euro circa (corrispondenti a redditi annui tra 15.000 e 28.000 euro). Questi pensionati beneficeranno della riduzione dell'aliquota IRPEF dal 25% al 23% introdotta con la riforma fiscale per il 2025.
Tale riduzione si traduce concretamente in:
- Minori imposte annuali da versare (centinaia di euro risparmiati)
- Incrementi mensili dell'assegno pensionistico di diverse decine di euro
Esempi pratici di calcolo
Ecco alcuni esempi concreti di come cambia l'importo netto della pensione nel 2025:
- Per una pensione lorda di 1.380 euro mensili (reddito annuo di 18.000 euro su 13 mensilità), l'importo netto aumenterà di circa 28 euro mensili grazie alla riduzione dell'aliquota IRPEF.
- Aumenti progressivi si registrano anche per pensioni lorde di 1.400 euro, 1.500 euro, 1.600 euro, 1.700 euro e fino a 2.100 euro, con incrementi che possono arrivare fino a 43 euro mensili circa.
Attenzione alle addizionali locali
È importante considerare che in alcuni territori, gli aumenti derivanti dalla riduzione dell'aliquota IRPEF potrebbero essere parzialmente o totalmente neutralizzati dall'incremento delle addizionali locali. In alcuni Comuni o Regioni, infatti, queste addizionali potrebbero arrivare a costare fino a oltre 700 euro all'anno, erodendo il vantaggio fiscale nazionale.
Pensioni da 2.200 a 3.000 euro lordi: quanto resta netto nel 2025
Per i pensionati che percepiscono assegni lordi mensili tra 2.200 e 3.000 euro, la situazione fiscale nel 2025 è diversa rispetto alle fasce più basse.
Aliquota IRPEF invariata
Per questa fascia reddituale (corrispondente a redditi annui tra 28.000 e 50.000 euro), l'aliquota IRPEF rimane confermata al 35%, senza beneficiare quindi della riduzione applicata allo scaglione inferiore.
Esempi di conversione da lordo a netto
Consideriamo alcuni esempi pratici:
- Per una pensione lorda di 2.200 euro mensili (reddito annuo di circa 28.600 euro), le imposte totali ammontano a circa 10.000 euro annui. Questo riduce la pensione netta mensile di quasi 1.000 euro, portandola a circa 1.400 euro netti, considerando IRPEF, addizionali locali ed eventuali altre trattenute.
- Calcoli analoghi si applicano per pensioni mensili lorde di 2.300 euro, 2.400 euro, 2.500 euro, 2.600 euro, 2.700 euro, 2.800 euro, 2.900 euro e 3.000 euro.
In questa fascia, la riduzione dall'importo lordo al netto può essere significativa, arrivando in alcuni casi anche a una diminuzione del 40-45% dell'assegno originario.
Pensioni tra 3.000 e 4.000 euro: impatto fiscale e importo netto nel 2025
I pensionati con assegni lordi mensili tra 3.000 e 4.000 euro subiscono l'impatto fiscale più rilevante nel passaggio dall'importo lordo a quello netto.
Doppia aliquota IRPEF
In questa fascia si applicano due diverse aliquote IRPEF:
- 35% per la parte di reddito compresa tra 28.000 e 50.000 euro (pensioni lorde tra 2.160 e 3.840 euro per 13 mensilità)
- 43% per la parte di reddito che supera i 50.000 euro (pensioni oltre i 3.840 euro lordi mensili)
Impatto delle addizionali locali
A peggiorare la situazione per questa fascia di pensionati, molte amministrazioni regionali hanno aumentato nel 2025 le percentuali di addizionale IRPEF locale, in particolare per i redditi più elevati. Questo significa un'ulteriore erosione dell'importo netto per chi percepisce pensioni in questa fascia.
Esempi concreti di calcolo
Ecco come si riducono gli importi netti per alcune fasce di pensione lorda:
- Per pensioni lorde tra 3.100 euro e 3.800 euro, l'applicazione dell'aliquota IRPEF al 35% e delle addizionali locali può ridurre l'importo netto di oltre un terzo.
- Per una pensione lorda di 3.900 euro mensili (reddito annuo di circa 50.700 euro), applicando l'aliquota IRPEF del 43% sulla parte eccedente i 50.000 euro e del 35% sulla parte restante, l'importo netto scende a circa 2.220 euro mensili.
- Considerando anche le addizionali locali, l'importo netto può ridursi ulteriormente, arrivando in alcuni casi a circa 2.000 euro, con una diminuzione di quasi il 50% rispetto al valore lordo.
Impatto delle detrazioni fiscali sull'importo netto della pensione
Nel calcolo dell'importo netto della pensione nel 2025, è fondamentale considerare anche l'effetto delle detrazioni fiscali, che possono mitigare l'impatto dell'IRPEF.
Principali detrazioni per i pensionati
Le detrazioni più rilevanti per i pensionati includono:
- Detrazioni per reddito da pensione: variano in base all'importo del reddito complessivo e diminuiscono progressivamente all'aumentare del reddito
- Detrazioni per familiari a carico: applicabili se il pensionato ha coniuge, figli o altri familiari fiscalmente a suo carico
- Detrazioni per spese sanitarie: particolarmente rilevanti per la popolazione anziana
- Detrazioni per spese di ristrutturazione o risparmio energetico
Per le pensioni più basse, l'effetto combinato di queste detrazioni può essere significativo, riducendo notevolmente il carico fiscale effettivo.
Differenze in base regioni e comuni nel calcolo della pensione netta
Un aspetto spesso sottovalutato nel calcolo dell'importo netto della pensione è la variabilità territoriale dovuta alle addizionali locali.
Impatto delle addizionali regionali e comunali
Nel 2025, le differenze tra Regioni e Comuni sono particolarmente marcate:
- Alcune Regioni hanno mantenuto addizionali relativamente basse (come ad esempio la Lombardia per i redditi medio-bassi)
- Altre hanno introdotto aliquote progressive particolarmente elevate per i redditi più alti (come Lazio, Piemonte e Campania)
- Anche a livello comunale, le variazioni possono essere significative, con alcuni Comuni che applicano l'aliquota massima consentita dello 0,8%
Queste differenze territoriali possono determinare variazioni nell'importo netto della pensione anche di diverse centinaia di euro all'anno a parità di pensione lorda.
Simulazione pratica: da lordo a netto per diverse fasce di pensione nel 2025
Per comprendere meglio l'impatto della tassazione, ecco una simulazione pratica per diverse fasce di pensione lorda:
Fascia 600-1.000 euro lordi
Per le pensioni di importo molto basso, la tassazione è minima o assente:
- Pensione lorda di 700 euro mensili: l'importo netto è quasi equivalente al lordo, grazie al sistema di detrazioni e alla no tax area
- Pensione lorda di 900 euro mensili: la riduzione è minima, con un netto che si aggira intorno agli 850-880 euro, variabile in base alla situazione personale del pensionato
Fascia 1.000-2.000 euro lordi
In questa fascia si inizia a sentire l'effetto della tassazione IRPEF al 23%:
- Pensione lorda di 1.200 euro mensili: l'importo netto si aggira intorno ai 1.050-1.100 euro
- Pensione lorda di 1.800 euro mensili: l'importo netto può variare tra 1.400 e 1.500 euro, in base alle detrazioni applicabili
Fascia 2.000-3.000 euro lordi
L'impatto fiscale diventa più significativo:
- Pensione lorda di 2.400 euro mensili: l'importo netto si riduce a circa 1.700-1.800 euro
- Pensione lorda di 2.800 euro mensili: l'importo netto scende a circa 1.900-2.000 euro
Fascia 3.000-4.000 euro lordi
La riduzione è molto marcata:
- Pensione lorda di 3.200 euro mensili: l'importo netto si aggira intorno ai 2.100-2.200 euro
- Pensione lorda di 4.000 euro mensili: l'importo netto può scendere fino a 2.300-2.400 euro, con una riduzione che può superare il 40%
Questi calcoli sono indicativi e possono variare in base alla situazione personale del pensionato, alle
detrazioni fiscali per i pensionati applicabili e al luogo di residenza.
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