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Secondo aumento per sigarette, sigari e tabacco dal 27 marzo dopo gennaio. I nuovi prezzi. E sigarette elettroniche?

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Tassazione e rincari

Le principali marche di sigarette hanno registrato un aumento che, seppur apparentemente contenuto, pesa sul bilancio mensile di chi fuma.

Dopo l'aumento dei prezzi di gennaio, arriva una seconda ondata che coinvolge sigarette, sigari e tabacco trinciato. È una conseguenza dell'aumento delle accise deciso dal governo, con l'obiettivo dichiarato di disincentivare il consumo e aumentare il gettito fiscale. Il nuovo balzello pesa anche sulle tasche di chi ha scelto alternative al tabacco tradizionale: non sono infatti esenti i prodotti da inalazione, come le sigarette elettroniche, anch'esse colpite da una nuova tassazione.

L'adeguamento dei listini è stato ufficializzato dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha pubblicato i nuovi prezzi validi a partire dalla fine di marzo. Vediamo da vicino:

  • Quanto costano oggi sigarette e tabacco trinciato
  • Tassazione e rincari anche per le sigarette elettroniche

Quanto costano oggi sigarette e tabacco trinciato

Le principali marche di sigarette hanno registrato un aumento che, seppur apparentemente contenuto, pesa sul bilancio mensile di chi fuma. Ad esempio, un pacchetto di JPS Original o Red è passato a 5,40 euro, mentre le Peter Stuyvesant si attestano sui 6 euro. Le Davidoff, nelle varie versioni, superano ormai i 6,50 euro a confezione. Anche chi fuma sigarette come le Gauloises Blondes deve affrontare un prezzo aggiornato a 5,30 euro. Marchi storici come West non fanno eccezione, salendo a 5 euro.

L'aumento si inserisce in un percorso di ritocchi periodici ai listini, guidati dall'aumento progressivo delle accise e da una strategia di disincentivazione del consumo promossa dalle istituzioni.

Ancora più marcata è la variazione di prezzo per il tabacco trinciato, sempre più popolare tra i fumatori abituali. Il Golden Virginia in confezione da 40 grammi ha raggiunto i 10,50 euro, mentre Drum e JPS si attestano rispettivamente sui 10 e 7,20 euro. Anche i Pueblo non sono risparmiati: 7,70 euro per il pacco da 30 grammi e 17,70 euro per quello da 70 grammi. La tendenza è chiara: fumo più caro per tutti, senza eccezioni.

Tassazione e rincari anche per le sigarette elettroniche

Chi pensava che passare al vaping significasse evitare aumenti si sbagliava. Anche i liquidi per sigarette elettroniche sono stati oggetto di una nuova tassazione, introdotta già il primo gennaio 2025. L'imposta colpisce in maniera distinta i liquidi con nicotina e quelli senza. Ogni millilitro di liquido con nicotina viene tassato 0,143849 euro, mentre per quelli privi di nicotina l'imposta è fissata a 0,098896 euro per millilitro.

Per fare un esempio concreto, una boccetta da 10 ml con nicotina costa ora circa 1,44 euro in più, mentre una senza nicotina subisce un rincaro di quasi un euro. La decisione ha sollevato non poche critiche nel settore, dove si teme una contrazione del mercato e una fuga dei consumatori verso canali meno regolamentati o addirittura verso il tabacco tradizionale, con tutte le conseguenze sanitarie e fiscali del caso.

Secondo le associazioni di categoria, questa misura rischia di mettere in difficoltà piccoli esercenti e negozi specializzati, già provati da un contesto economico poco favorevole. Anche i consumatori chiedono maggiore chiarezza e una regolamentazione che tenga conto del minore impatto sanitario del vaping rispetto al fumo classico.

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