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Si riprende trattativa per rinnovo contratto metalmeccanici a settembre. I temi in discussione, le date e prospettive

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Riprende la trattativa per il rinnovo del Ccnl Metalmeccanici ed è stato fissato un nuovo calendario di incontri a settembre: i punti della piattaforma.

A distanza di mesi dalla scadenza del contratto collettivo CCNL metalmeccanici e numerosi incontri andati a vuoto, le trattative per il rinnovo vedono ancora una distanza tra le parti. Sindacati e associazioni datoriali sono ancora impegnati in un confronto complesso, tra scioperi e manifestazioni che hanno caratterizzato il calendario degli ultimi mesi. 

Un rinnovo del contratto molto importante, non solo per il settore, ma per tutta l'economia italiane. Non a caso, anche le pressioni istituzionali si stanno facendo sentire ed è notizia appena uscita che le trattative riprenderanno a settembre con date e temi ben definiti.

Il calendario degli incontri a settembre 2025

Dopo l’incontro del 15 luglio, che ha segnato la ripartenza della trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale dei Metalmeccanici, con Fim, Fiom e Uilm e Federmeccanica e Assistal che si sono ritrovate a Roma per riprendere le discussioni, sospese ormai dallo scorso novembre, i prossimi incontri ufficiali sono in programma nel mese di settembre, precisamente nelle date dell’11-18 e 25 settembre.

In base agli accordi raggiunti nelle ultime riunioni, il calendario prevede:

  • Incontri periodici previsti: almeno due a ottobre e uno a novembre, per monitorare lo stato di avanzamento delle proposte e delle controproposte.
  • Sessioni tecniche: dedicate ad approfondimenti su temi specifici come orario di lavoro, previdenza complementare e sicurezza, coinvolgendo anche tecnici delle parti e rappresentanti di enti bilaterali.

Le principali richieste sindacali e la posizione delle associazioni datoriali

Le organizzazioni sindacali hanno presentato una piattaforma unitaria articolata su diversi fronti per un rinnovo contrattuale ottimale. Gli obiettivi prioritari includono:
  • Incremento salariale: richiesta di 280 euro lordi mensili per il livello C3, in linea con la dinamica inflattiva e il recupero del potere d’acquisto rispetto al triennio precedente.
  • Estensione dei diritti: uniformità di trattamento normativo e retributivo per tutti i lavoratori metalmeccanici, a prescindere dal livello di inquadramento o tipologia contrattuale.
  • Maggiore welfare contrattuale: aumento dell’importo annuo previsto per il welfare a 250 euro, istituzione di una piattaforma unica nazionale per la gestione dei servizi integrativi e la possibilità di conversione del premio di risultato.
  • Valorizzazione delle competenze: rafforzamento del diritto alla formazione continua, con l’obiettivo di assicurare l’aggiornamento professionale e la partecipazione dei lavoratori a processi di innovazione tecnologica e transizione ecologica.
  • Previdenza complementare: miglioramento dell’accesso e della contribuzione aziendale, con attenzione a chi vive periodi di sospensione dal lavoro o transizioni occupazionali.
D’altro lato, la posizione delle associazioni datoriali punta a modelli fondati su sostenibilità competitività e innovazione. Federmeccanica e Assistal rimarcano la necessità di tenere conto delle condizioni macroeconomiche sfavorevoli, ribadendo che:
• Gli aumenti proposti dai sindacati sono ritenuti insostenibili per il sistema produttivo.
• Si propone un adeguamento retributivo legato esclusivamente all’andamento dell’inflazione (IPCA NEI), escludendo forme di aumento non correlate alla produttività.

I nodi ancora irrisolti: salario, orario, welfare e sicurezza

Le divergenze principali tra le delegazioni si concentrano ancora su quattro misure principali:

  • Salario: la distanza tra la richiesta sindacale e la disponibilità delle aziende resta significativa. Gli industriali propongono solo adeguamenti all’IPCA lucidamente dettagliati, mentre i sindacati ritengono questa impostazione insufficiente alla luce dell’aumento del costo della vita e della pressione inflattiva degli ultimi anni.
  • Orario di lavoro: i rappresentanti dei lavoratori spingono per una riduzione graduale dell’orario verso la settimana di 35 ore, in parte già sperimentata in alcune realtà aziendali. Le associazioni datoriali evocano, invece, la difficoltà di applicazione generalizzata a causa del contesto produttivo complesso e del rischio di perdita di competitività internazionale.
  • Welfare: la richiesta principale riguarda l’aumento dei fondi destinati a servizi integrativi, come assistenza sanitaria, previdenza e interventi per la conciliazione vita-lavoro. Sul tavolo anche soluzioni per l’equità nei premi di risultato dove non sono presenti contratti aziendali.
  • Sicurezza e salute sul lavoro: il nodo della prevenzione degli infortuni e della promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro resta centrale. I sindacati chiedono un incremento delle ore di formazione obbligatoria per i rappresentanti, oltre all’introduzione di sistemi più efficaci di monitoraggio e gestione dei “quasi infortuni” per rafforzare la tutela e la cultura della sicurezza.

La controproposta Federmeccanica e Assistal: elementi innovativi e punti critici

Federmeccanica e Assistal hanno illustrato una controproposta sotto la denominazione di CCNL ESG, con l’intento di integrare i principi di sostenibilità, responsabilità sociale e governance nei parametri contrattuali:
  • Durata: si propone un contratto quadriennale (2024-2028).
  • Una tantum: 700 euro per le aziende prive di contratti integrativi; 350 euro ove presenti riconoscimenti economici individuali.
  • Aumento retributivo: esclusivamente legato all’indice IPCA NEI, con eventuale conguaglio superiore all’1% riconosciuto a dicembre invece che a giugno.
  • Elemento economico innovativo: sostituzione degli aumenti periodici di anzianità con l’Elemento di Continuità Professionale (ECP), anticipato ogni biennio e con erogazioni aggiuntive per tutti al livello medio.
  • Focus su previdenza e welfare: aumento del contributo aziendale al fondo previdenziale fino al 2,5% per under 35 e nuove iscritte donne; introduzione di coperture assicurative per non autosufficienza e servizi di assistenza.
  • Flexible benefit: rafforzamento anche per spese familiari, scolastiche e convenzioni per la conciliazione vita-lavoro.

Le attese e prospettive per l'autunno con la ripresa degli incontri

Dopo l'elezione di Simone Bettini, come nuovo presidente di Federmeccanica, il futuro della trattativa presenta diversi scenari possibili. La ripresa delle discussioni a settembre apre la strada sia a un potenziale avvicinamento tra le posizioni delle parti che al rischio della prosecuzione dello stallo.

Da un lato il rafforzamento della mobilitazione sindacale, ancora in corso con scioperi e blocchi degli straordinari, stimola Federmeccanica e Assistal a riconsiderare alcune rigidità, mentre l’evoluzione del contesto macroeconomico e delle politiche di sostegno al settore potrà incidere sulla disponibilità delle imprese a concessioni di rilievo.

Le ipotesi sul tavolo includono:

  • Intese ponte con riconoscimento parziale e graduale degli aumenti retributivi, con revisione periodica in base alla crescita degli indici economici settoriali.
  • Sperimentazioni limitate su welfare e orario, con progetti pilota in aziende disposte alla contrattazione decentrata.
  • Un rafforzamento del ruolo degli enti bilaterali e una più incisiva implementazione di progetti ESG su larga scala, come richiesto dalla controproposta datoriale.
  • Maggiore coinvolgimento istituzionale, con eventuale intervento del Ministero del Lavoro come già avvenuto in storiche mediazioni analoghe.
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