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Tasse, italiani e stranieri in manovra finanziaria: migliorano solo per i ricchi che vengono in Italia, i cittadini sono dimentica

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Aumenta per i ricchi la convenienza della fiscalità, per i ‘normali’ cittadini italiani le tanto decantate novità fiscali non sono poi altrettanto vantaggiose: cosa cambia con la Manovra Finanziaria 2026

La Manovra finanziaria 2026 approvata nella sua prima bozza introduce una serie di modifiche al sistema di tassazione, colpendo categorie molto diverse tra loro. Da un lato, spiccano interventi destinati ai grandi patrimoni e a chi sceglie di trasferire la propria residenza fiscale nel Paese; dall’altro, misure di alleggerimento fiscale di portata più limitata per lavoratori dipendenti, famiglie e redditi medio-bassi. Le intenzioni dichiarate dall’esecutivo mirano a garantire sostenibilità dei conti pubblici e rilancio economico, ma le priorità individuate suscitano molte perplessità tra i cittadini, che si sentono spesso esclusi dalle promesse inizialmente propagate. 

Flat tax per i super ricchi: come e perché aumenta a 300mila euro

Nel quadro delle novità fiscali, uno degli elementi di maggiore rilievo riguarda la cosiddetta flat tax per i grandi patrimoni stranieri. Introdotta nel 2017 con l’intento di attrarre in Italia capitali di entità elevata e profili ad alta redditività, questa misura consente a chi trasferisce la residenza fiscale nel Paese, senza essere stato residente nei precedenti nove anni su dieci, di optare per un’imposizione sostitutiva sui redditi prodotti all’estero. Per il 2026, il governo ha deciso di innalzare la tassa da 200.000 a 300.000 euro annui, mentre l’importo per i familiari cresce da 25.000 a 50.000 euro. Inoltre:

  • L’incremento di questa imposta risponde all’obiettivo di aumentare gli introiti fiscali, mantenendo l’Italia attrattiva nei confronti dei cosiddetti “high-net-worth individuals”.
  • Dal debutto della flat tax, il numero di richiedenti è considerevolmente cresciuto, portando lo Stato a incassare cifre triplicate in pochi anni.
  • L’Italia risulta ora tra i Paesi più gettonati dall’élite economica internazionale per la propria residenza fiscale.
La misura continua a rappresentare una leva importante: chi possiede ingenti redditi esteri può beneficiare di una tassazione forfettaria molto più conveniente rispetto alle aliquote progressive in vigore per i residenti ordinari. Il provvedimento si distingue per l’assenza di tetto massimo al reddito estero tassabile, offrendo così un vantaggio netto a chi percepisce grandi fortune al di fuori dei confini italiani.

Condizioni di accesso e impatto dell’agevolazione fiscale per i ricchi stranieri

La possibilità di usufruire della flat tax a 300mila euro è legata a condizioni specifiche:

  • Non aver avuto la residenza fiscale in Italia per almeno nove degli ultimi dieci anni.
  • Optare per il regime agevolato in fase di dichiarazione dei redditi o tramite richiesta all’Agenzia delle Entrate.
  • Essere una persona fisica, in quanto la norma non si applica a società.
Chi aderisce al regime può godere dell’imposta sostitutiva per un massimo di 15 anni. In questo periodo, tutte le altre imposte sui redditi provenienti dall’estero decadono, semplificando notevolmente la posizione fiscale dei neoresidenti facoltosi. L’impatto stimato dallo Stato prevede entrate aggiuntive per le casse erariali: secondo la Corte dei conti, il gettito annuo è salito da circa 44 a oltre 117 milioni di euro in pochi anni grazie all’aumento degli aderenti.

Taglio Irpef: chi ne beneficia davvero tra i cittadini italiani?

Un altro capitolo centrale della manovra riguarda la riduzione dell’Irpef, imposta che grava sui redditi delle persone fisiche. Il taglio Irpef effettivo nella Manovra 2026 è limitato all’aliquota intermedia, che scende dal 35% al 33% per i redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro lordi. Secondo le stime dei Consulenti del lavoro, il risparmio massimo raggiunge 440 euro annui, ovvero poco più di 36 euro mensili.

  • I benefici riguardano esclusivamente la fascia di reddito medio, lasciando fuori la platea di chi percepisce meno di 28mila euro.
  • Per i redditi sopra i 200mila euro, il risparmio viene sterilizzato, come precisato dal Ministero dell’Economia.
In definitiva, restano esclusi i cittadini in situazione economica più fragile, per i quali il taglio Irpef non produce alcun vantaggio tangibile. E così, mentre per i ricchi aumenta la convenienza, per i ‘normali’ cittadini italiani le tanto decantate novità fiscali non sono poi altrettanto vantaggiose. Nella tabella sottostante i principali effetti del taglio sull’Irpef:
Scaglione di reddito Nuova aliquota Risparmio annuo
28.000 - 50.000 € 33% Fino a 440 €
< 28.000 € Invariata Nessun vantaggio
> 200.000 € Sterilizzata Non applicabile

Detassazioni su straordinari e salari: quali vantaggi per i redditi più bassi?

Per il 2026 è stata confermata anche una misura volta ad aumentare la liquidità dei lavoratori dipendenti, in particolare quelli con salari più contenuti. Gli straordinari, i turni notturni e festivi nei settori privati (escluso il comparto turistico-alberghiero) godranno di una flat tax al 15%, che sostituisce Irpef e addizionali. Tuttavia, la disposizione è vincolata a soglie specifiche:

  • Valida solo per lavoratori con reddito annuo lordo fino a 40mila euro.
  • Per i salari più bassi, la detassazione su aumenti contrattuali scende fino al 5% per chi guadagna meno di 28.000 euro.
  • Buoni pasto defiscalizzati fino a 10 euro, con benefici calcolati fino a un massimo di 500 euro annui a seconda del reddito.
Queste misure sono dirette ad alleviare la pressione fiscale sulle retribuzioni più basse, favorendo il potere d’acquisto e incentivando la permanenza sul posto di lavoro anche in condizioni straordinarie. 
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