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Trimestrale Banca Intesa, batte le attese: i numeri, le iniziative e piani correntisti, Pmi e aziende e le prevision

di Marcello Tansini pubblicato il
trimestrale banca intesa

Banca Intesa Sanpaolo registra risultati trimestrali superiori alle attese: bilancio, piani per correntisti e imprese, politiche di remunerazione verso gli azionisti, analisi di mercato e scenari futuri degli esperti.

L’ultima rendicontazione periodica rilasciata da Intesa Sanpaolo si inserisce in un territorio di forti aspettative, sia per la posizione della banca come principale gruppo bancario italiano sia per il difficile contesto macroeconomico che caratterizza il secondo semestre 2025. L’istituto, guidato da Carlo Messina, ha dimostrato una notevole resilienza, segnando performance rilevanti in un periodo di normalizzazione dei tassi d’interesse nell’Eurozona e aumento della volatilità sui mercati finanziari. 

I numeri della trimestrale e andamento delle principali voci di bilancio

L’ultimo trimestre di Intesa Sanpaolo ha fornito risultati nettamente in linea con le attese del mercato e in alcuni casi le ha persino superate, come testimoniato da utili e ricavi solidi. La banca ha registrato nel semestre ricavi netti per circa 7 miliardi di euro, segnando una crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al centro della performance si evidenzia il margine d’interesse, attestatosi a 3,8 miliardi di euro, in flessione su base annua ma compensato dall’aumento delle commissioni nette (+2,5%) e dalla componente assicurativa (+2,2%).

Principali dati di sintesi Valore
Ricavi netti trimestrali 7 miliardi €
Utile netto trimestrale 2,6 miliardi €
Margine di interesse 3,8 miliardi €
Commissioni nette 2,45 miliardi €
Attività assicurativa 0,46 miliardi €
CET1 ratio 13,3% - 13,9%

L’utile netto ha superato i 2,6 miliardi di euro (+5% a/a), riflettendo una combinazione di gestione efficiente dei costi operativi – in calo rispetto allo scorso anno – e un solido controllo sulla qualità del credito. Il rapporto costi/ricavi, sceso sotto il 40%, si conferma tra i più bassi del panorama europeo, evidenziando elevata efficienza operativa. Nonostante il calo dei tassi abbia inciso sul margine d’interesse, la banca è riuscita a mantenere un cost/income virtuoso anche grazie all’afflusso di nuovi fondi nel wealth management e nei servizi assicurativi. Da sottolineare la qualità attiva degli asset, con crediti deteriorati in ulteriore diminuzione: l’incidenza a fine trimestre risulta sotto l’1,2% netto delle rettifiche, mentre il CET1 ratio si mantiene solidamente oltre il 13%.

Analisi delle strategie e delle iniziative: focus su correntisti, PMI e aziende

L’approccio strategico di Intesa Sanpaolo pone grande rilievo sull’accompagnamento della clientela nei cambiamenti economici attuali. Tra le azioni intraprese spiccano numerose iniziative dedicate ai correntisti, soprattutto riguardo costi di tenuta conto e commissioni, che non risultano toccati dalle recenti modifiche fiscali o dai contributi richiesti alla categoria bancaria a livello di manovra pubblica. Viene ribadito l’impegno ad evitare che le variazioni fiscali si traducano in oneri aggiuntivi per i clienti retail.

  • Correntisti: incremento dei servizi di consulenza e ampliamento delle soluzioni digitali; tutele contro l’innalzamento dei costi a causa di nuovi tributi.
  • PMI: ampliamento delle linee di credito a medio-lungo termine, con oltre 15 miliardi erogati nei primi nove mesi dell’anno, focus su strumenti di crescita sostenibile ed ESG.
  • Aziende medio-grandi: ampliamento dell’offerta di advisory e supporto per operazioni di internazionalizzazione; accelerazione nei servizi assicurativi e strumenti di gestione della liquidità.
Lato PMI, l’accento è posto sulla formazione, il networking e l’accesso a risorse dedicate all’innovazione e alla transizione digitale, mentre per il segmento corporate viene sottolineata la capacità di Intesa di offrire soluzioni integrate, sfruttando la presenza su scala nazionale e internazionale. Da segnalare inoltre l’impegno sociale con programmi di sostegno alle categorie fragili e alle comunità, riflesso di una crescente attenzione al tema dell’inclusione finanziaria.

Remunerazione degli azionisti: dividendi, buyback e politiche di payout

La remunerazione del capitale rimane uno dei pilastri della strategia del gruppo. Nel 2025 il payout ratio è stato confermato al 70% dell’utile netto consolidato, assicurando una delle politiche di distribuzione più generose tra i principali istituti europei.

  • Distribuzione di dividendi per oltre 6 miliardi di euro, con acconto e saldo già definiti
  • Buyback da 2 miliardi di euro avviato nel semestre e già in parte eseguito
  • Payout sulle azioni ordinarie superiore all’8% (dividend yield) su base annua
La tabella seguente sintetizza il piano di ritorno agli azionisti per l’anno in corso:
Strumento Importo Tempistica
Saldo Dividendi 3,1 miliardi € Maggio 2025
Acconto Dividendi 3 miliardi € Novembre 2024
Buyback 2 miliardi € Giugno-Luglio 2025

Il rendimento per gli azionisti si posiziona tra i più elevati a livello europeo, sostenuto dalla stabilità del capitale (CET1 ratio ben sopra il 13%). L’ulteriore rafforzamento della posizione patrimoniale garantisce margini per eventuali distribuzioni supplementari soggette all’approvazione dei risultati annuali.

Le valutazioni degli analisti e l’andamento in Borsa

I report pubblicati nelle ultime settimane descrivono un sentiment generalmente positivo da parte delle principali case di investimento. Analisti come Equita, Barclays e JP Morgan hanno sottolineato la resilienza della banca in condizioni di mercato meno favorevoli in termini di tassi d’interesse. Il titolo ha beneficiato di otto rialzi consecutivi, raggiungendo nuovi massimi pluriennali e mostrando una crescita superiore al 30% da inizio anno.

La sintesi delle raccomandazioni degli analisti vede:

  • Rating medi tra "buy" e "overweight"
  • Target price medio in linea con o superiore ai valori di mercato attuali (range 5,30-6,60 euro)
  • Stime di profitto netto superiore a 9 miliardi per l’intero esercizio
Fra gli elementi rilevanti, si evidenziano il solido posizionamento patrimoniale (CET1 ratio), la sostenibilità della politica di dividendi e l’assenza di rischi di fusione o acquisizione nel breve termine. Tuttavia, la reazione borsistica post-trimestrale ha mostrato fenditure tra attese e realtà: dopo i risultati robusti, il titolo ha subito realizzi di profitto, riflettendo una temporanea rotazione degli investitori verso settori a più alto potenziale di crescita, senza tuttavia intaccare la fase di fiducia di lungo periodo per la banca.

Previsioni e prospettive future per Banca Intesa Sanpaolo

Le previsioni per i prossimi trimestri rimangono orientate a una crescita sostenibile, con l’obiettivo dichiarato di mantenere l’utile netto ben oltre i 9 miliardi di euro e di rafforzare il modello di business diversificato. Gli analisti ritengono che, pur nella nuova fase di normalizzazione dei tassi, la strategia di copertura sui tassi di interesse e il rafforzamento della componente commissionale e assicurativa sosterranno la redditività e la stabilità dei ricavi.

In particolare:

  • Sviluppo di prodotti digitali per la clientela, con un focus su efficienza dei processi e sicurezza informatica
  • Ulteriore ampliamento dell’offerta ESG, favorendo una finanza sempre più sostenibile e inclusiva
  • Monitoraggio attento della qualità del credito e contenimento del costo del rischio, con accantonamenti previsti stabili
  • Piano di investimenti in tecnologia e risorse umane per accrescere la competitività nel medio-lungo periodo
I rischi da monitorare rimangono legati a eventuali rallentamenti dell’economia reale, evoluzione della regolamentazione bancaria (anche alla luce della manovra 2026-2028) e dinamica dei tassi nell’Eurozona.