Le pensioni tra 500-2000 euro al mese cambiano in maniera differente tra aumenti, nuove tasse (locali, regionali e comunali) e bonus da 200 euro una tantum (che dovrebbe essere corrisposto con le pensioni di luglio) a seconda della fascia di reddito di appartenenza ma anche della residenza del pensionato, considerando che per pensionati residenti in alcune regioni del Centro Italia la tassazione sulle pensioni è di appena il 7%.
Come cambia pensione tra 500-2000 euro tra aumenti, nuove tasse e bonus? Cambiano le pensioni di diversi importi per le novità in vigore approvate, da riforma delle tasse 2022 a nuovi aumenti locali, a nuovi bonus introdotti dal governo, non per tutti, ma che rappresentano un ulteriore aiuto per chi ha redditi più bassi. Vediamo allora nel dettaglio come cambia una pensione tra 500-2000 euro.
Le prime novità che incidono sui cambiamenti delle pensioni di importo tra 500-2000 euro sono quelle introdotte dalla riforma delle tasse 2022, con revisione delle aliquote Irpef, passate da cinque a quattro e aumenti che interessano soprattutto coloro che percepiscono pensioni a partire da 1.200 euro al mese, e modifiche delle detrazioni per reddito da pensione.
Partendo dalle aliquote Irpef, le nuove da quest’anno sono le seguenti:
Passando alle detrazioni 2022 per redditi da pensione sono, invece, le seguenti:
Dunque, per pensioni da 500, 600 euro e fino a 1.110 euro al mese, gli aumenti sono irrisori e dovuti soprattutto all’applicazione delle nuove detrazioni, perché per quanto riguarda l’Irpef nulla cambia per questi scaglioni di reddito.
Tra nuove aliquote Irpef e detrazioni 2022, le pensioni tra 1.200 e 2000mila euro al mese registrano aumenti oscillanti, in generale, da qualche decina a qualche centinaia di euro, fino ad aumenti anche di 300 euro e oltre.
Tuttavia, gli aumenti delle pensioni tra 500- 2000 euro, per alcuni pensionati, sono mitigati dalle nuove, aumentate, tasse regionali e comunali. Regioni e Comuni possono, infatti, aumentare la percentuale di pagamento della relativa addizionale Irpef, andando così ad incidere sugli aumenti registrati per effetto dell’Irpef generale e delle detrazioni.
In alcune regioni, però, la tassazione sulle pensioni diminuisce, il che significa prevedere vantaggi per pensioni tra 500 e 2mila euro al mese. E’, infatti, prevista una imposta sulle pensioni di appena il 7% se si trasferisce la residenza nelle regioni del Centro Italia, come Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, colpite dal terremoto del 2016.
Possono beneficiare del taglio delle tasse al 7% sulla pensione i pensionati che percepiscono un assegno medio-alto, dai 15 mila euro all’anno in su. Per esempio, se prendiamo il caso di un pensionato che percepisce una pensione netta di 1.200 euro al mese per 13 mensilità, per un importo annuo complessivo di 15.600 euro, paga di tasse solo per 1.092 euro con tassazione al 7% invece che 3.900 euro previste con tassazione ordinaria.
A fronte di aumento delle tasse locali, sia regionali che comunali, c’è, però, per pensionati con redditi lordi entro i 35mila euro all’anno anche un nuovo bonus una tantum di 200 euro, che dovrebbe essere corrisposto con le pensioni di luglio.
Si tratta di un ulteriore aumento per le pensioni che si aggiunge a quelli già riconosciuti quest’anno, pur se minimi, da rivalutazione annuale delle pensioni a riforma delle tasse che, riducendo la tassazione Irpef e aumentando le detrazioni, ha aumenta le pensioni tra 500-2000 euro al mese.
Dunque, riprendendo il caso del pensionato che percepisce 1.200 euro al mese e paga solo 1.092 euro di tasse invece di 3.900 euro può beneficiare delle nuove detrazioni, della nuova aliquota Irpef al 25% invece che al 27% e del bonus di 200 euro una tantum registrando aumenti anche fino a 400 euro.