I rimborsi percepiti dai pensionati devono essere sempre dichiarati: cosa prevede la normativa in vigore e le multe e le sanzioni che si rischiano
Quando i rimborsi percepiti per attività praticate in pensione fanno reddito? Quando un soggetto raggiunge i requisiti per la pensione e si colloca a riposo può anche decidere di continuare a lavorare subito dopo il pensionamento o di praticare attività anche di volontariato che prevedono rimborsi che non sono veri e propri stipendi mensili.
E’ importante sapere anche tali rimborsi hanno rilevanza sia da un punto di vista reddituale che fiscale. Vediamo di seguito quanto sono importanti e come comportarsi.
I rimborsi spese devono essere dichiarati e concorrono anche alla formazione reddito cumulabile anche con la pensione con quota 100-102 e 103, nonché con l’Ape Sociale.
Non tutte le tipologie di pensione permettono, infatti, di percepire contemporaneamente il trattamento pensionistico e il rimborso di qualche attività praticata, per esempio sportiva.
La situazione varia notevolmente a seconda del tipo di pensione di cui si è titolari. Per i titolari di pensione di vecchiaia o anticipata ordinaria, infatti, non ci sono limiti alla cumulabilità, per cui questi pensionati possono percepire sia la pensione che il rimborso per l’attività senza alcun limite.
Diversa è la situazione per le forme di pensioni anticipate sopra riportate.
Dunque, i rimborsi per eventuali attività svolte quando si è già in pensione fanno reddito, sono soggetti a tassazione vigente, considerando l’importo complessivo percepito tra trattamento mensile e rimborso, e rilevano nel calcolo della soglia di cumulabilità con la pensione che si percepisce.
I pensionati hanno l’obbligo di comunicare all’Inps i redditi percepiti, compresi i rimborsi e questa comunicazione deve avvenire entro il 31 luglio dell’anno successivo a quello di percezione dei redditi, contestualmente alla presentazione della dichiarazione dei redditi.
Se un pensionato riceve dei rimborsi spese e non li dichiara, rischia di incorrere in multe e sanzioni, che possono essere anche salate.
La sanzione può essere pari all’importo annuo della pensione percepita e viene prelevata direttamente dall’Inps sulle rate di pensione.