Versano generalmente i contributi previdenziali all’Inps i lavoratori autonomi e liberi professionisti che non hanno una propria casse previdenziale privata e versano i contributi all’Istituto di Previdenza nazionale in base a determinate aliquote definite sugli scaglioni di redditi percepiti.
Nel momento in cui si decide di avviare un'attività in proprio e di aprire una Partita Iva è bene conoscere prima tutto il carico delle imposte cui si andrà incontro e i metodi di versamento dei contributi che dovranno essere versati alla gestione separata dell'Inps dove, come ben noto, e cosa che spaventa e non poco, le aliquote contributive sono decisamente elevate e si tratta di limiti che spesso portano i giovani a non versare completamente i contributi dovuti soprattutto in considerazione del fatto che, stando alle attuali leggi pensionistiche, è ormai consuetudine pensare che in pensione non si andrà mai, per cui perchè versare contributi e dare allo Stato che si riavranno mai? Ma non si tratta di un ragionamento propriamente corretto.
L’obbligo di versamento dei contributi previdenziali alla gestione separata dell’Inps vale per tutti i soggetti che svolgono un’attività in proprio. Non versano i contributi alla gestione separata dell’Inps solo i liberi professionisti iscritti alle proprie casse previdenziali private di appartenenza se iscritti a qualche albo o ordine professionale. Il versamento dell’importo dei contributi alla gestione separata dell’Inps dipende dal tipo di attività che si svolge e dallo scaglione di reddito nel quale si rientra. Stando a quanto definito dalla legge, le attività imprenditoriali sono divise in quattro grandi categorie:
Gli artigiani sono inquadrati come coloro che esercitano personalmente un’attività con lo scopo di produzione di beni o di servizi e sono considerati, per esempio, artigiani i falegnami, gli idraulici, gli elettricisti, i pasticceri, gli estetisti, i massaggiatori, i fotografi. Sono invece inquadrati come commercianti tutti coloro che acquistano e vendono beni di consumo, mobili, immobili o svolgono attività di servizi, come agenti di commercio o negozianti al dettaglio. Artigiani e commercianti versano alla gestione separata dell’Inps:
Versano alla gestione separata dell’Inps i contributi previdenziali anche i lavoratori autonomi che iniziano un’attività e non hanno una Cassa Previdenziale privata cui aderire. In questo caso, per il versamento dei contributi alla gestione separata dell’Inps è prevista un’aliquota del 25,72% da applicare al reddito lordo effettivo derivante dalla dichiarazione dei redditi. Per i lavoratori autonomi non ci sono i contributi fissi da versare e se nell’anno non si raggiunge il reddito di almeno 15.548 euro l’Inps non accredito un anno di contribuzione per i fini pensionistici.
Passando, invece, al caso dei professionisti che hanno una propria cassa previdenziale privata, come giornalisti, medici, avvocati, commercialisti, geometri, farmacisti, architetti, ingegneri, psicologi, si tratta di liberi professionisti che pur essendo titolari di Partita Iva non devono versare i contributi previdenziali alla gestione separata dell’Inps ma direttamente alla loro cassa di appartenenza e secondo le regole che queste stesse prevedono per calcolo degli importi da versare e tempi di versamento.