Il cronoprogramma prevede che dal 2022 sono obbligate al passaggio al libero mercato energia 2022 le aziende tra 10 e 50 dipendenti e fatturato annuo tra 2 e 10 milioni di euro oppure potenza impegnata del punto prelievo maggiore a 15 kW ovvero le Pmi. Non c'è quindi un obbligo specifico per le partite Iva. Dal prossimo anno sarà il turno di consumatori singoli, famiglie, associazioni e delle microimprese che non rientrano nei requisiti previsti per il 2022.
Entra ufficialmente in scena il libero mercato energia 2022 e le prime realtà a essere coinvolte sono le Pmi. Si tratta del mercato in cui si accede con la libera adesione a un'offerta commerciale di un fornitore di luce o gas.
Le condizioni sono definiti dall'operatore e accettati dal cliente con l'adesione alla proposta. Le nuove regole sono in vigore anche per le partite Iva? C'è una disposizione specifica che le riguarda? Vediamo meglio in questo articolo:
Nel libero mercato energia 2022 i fornitori sono in competizione e stabiliscono le proprie tariffe così come contrattano direttamente con il consumatore e propongono diverse tipologie di offerta.
Il cronoprogramma prevede che dal 2022 sono obbligate al passaggio al libero mercato energia 2022 le aziende tra 10 e 50 dipendenti e fatturato annuo tra 2 e 10 milioni di euro oppure potenza impegnata del punto prelievo maggiore a 15 kW ovvero le Pmi. Non c'è quindi un obbligo specifico per le partite Iva.
Dal prossimo anno sarà il turno di consumatori singoli, famiglie, associazioni e delle microimprese che non rientrano nei requisiti previsti per il 2022.
A proposito di microimprese, si tratta di quelle con meno di 10 dipendenti, un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo fino a 2 milioni di euro, titolari di punti di prelievo connessi in bassa tensione con un livello di potenza impegnata fino a 15 kW. Se il prezzo applicato è naturalmente una componente decisiva nella scelta dell'operatore, è ben ricordare che non bisogna fermarsi solo sulla tariffa.
Nell'individuazione del fornitore è altrettanto imporrante che sia assicurata la migliore qualità del servizio ovvero quella che risponde in maniera più accurata alle esigenze della propria piccola e media impresa.
Come impatta il libero mercato dell'energia sulle piccole e medie imprese e come inciderà sulle partite Iva? Nel mercato libero i costi commerciali e della materia prima sono stabiliti dall'offerta dell'operatore e accettati dal cliente.
Con il mercato tutelato sono invece stabiliti ogni tre mesi dall'Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente. I costi complementari come imposte e oneri di sistema sono invece uguali per tutti senza alcuna modifica. L'operatore riscuote per conto di altri soggetti.
Da qui l'importanza di fare la scelta giusta tenendo conto che a oggi in Italia ci sono circa 600 venditori di energia elettrica e almeno il doppio delle tariffe per i clienti. Individuare la tariffa più adatta non è quindi un'operazione così scontata e immediata. Il tutto senza dimenticare che anche il calcolo dell'energia può rivelarsi complesso.
Non è sempre facile comprendere il prezzo relativo a un singolo kWh, senza dimenticare che occorre aggiungere le voci riguardanti le imposte, i costi di trasporto o gli oneri generali di sistema. A volte le tariffe sono impostate secondo complicate formule aritmetiche.
Inevitabile allora domandarsi se il mercato libero dell'energia porti vantaggi o svantaggi per gli utenti ovvero se i costi applicati finiscono per essere più alti o meno. I benefici dipendono innanzitutto dall'offerta e occorre quindi valutare caso per caso.
Basti pensare alla doppia possibilità iniziale proposta tra prezzo fisso e prezzo variabile.
Nel primo caso la tariffa può rivelarsi interessante sono nell'iniziale periodo promozionale. Prima della scadenza può arrivare la comunicazione dei nuovi prezzi e non è detto che siano più convenienti.
Il costo variabile, correlato a un indice che potrebbe essere il prezzo stabilito dalla Borsa per l'energia elettrica o il prezzo del mercato di tutela, è in genere consigliati agli utenti - tra partite Iva e Pmi - che consumano energia soprattutto nelle fasce serali e nei fine settimana.