Quali sono le soluzioni per pagare meno le cartelle esattoriali che non possono essere cancellate o ridotte con nuova rottamazione 2023
Come pagare meno le cartelle esattoriali recenti e che non rientrano in rottamazione quater 2023? La nuova rottamazione quater 2023 prevede condono totale dei debiti per importi fino a mille euro e pagamento ridotto e agevolato di cartelle di importo superiore a mille euro a specifiche condizioni da rispettare.
Si tratta però di una nuova pace fiscale 2023 che riguarda le cartelle ricevute tra il 2000 e il 2022. Molte carelle esattoriali non rientrano, dunque, nella rottamazione quater 2023, ma ci sono comunque ulteriori possibilità di pagamento inferiore dei propri debiti. Vediamo di seguito quali sono.
In particolare, se non si pagano le imposte allo Stato, quest'ultimo calcola sanzioni e interessi dovuti dalla data in cui avrebbe dovuto essere eseguito il pagamento e sanzioni e interessi fanno lievitare il conto da pagare.
Se, però, il contribuente non paga anche quando ricevere l’avviso di accertamento, l’Agenzia delle Entrate passa all’iscrizione a ruolo del debito e incarica l’Esattore alla riscossione delle somme, per cui il contribuente riceve la cartella esattoriale.
Da allora scatta il periodo da calcolare per una eventuale prescrizione della stessa cartella che avviene:
Altro modo di pagare meno le cartelle esattoriali recenti che non rientrano nella nuova rottamazione quater 2023 è quello di ricorrere alla nuova sanatoria per pagare in maniera agevolata gli avvisi bonari, permettendo ai contribuenti debitori con il Fisco di regolarizzare gli importi non ancora scaduti.
La nuova sanatoria per il pagamento degli avvisi bonari prevede il pagamento di imposte, contributi previdenziali contestati dal Fisco, interessi e somme aggiuntive ma le sanzioni, che comunque si pagano, devono essere calcolate al 3% invece che del 10% e gli interessi sono al 3,5%.
Il contribuente che decide di aderire alla sanatoria deve prima verificare quali sono gli importi contestati dal Fisco: nell’avviso bonario inviato al contribuente, sono infatti, riportati importi dell’imposta ripresa a tassazione, interessi e sanzioni calcolate sull’imposta evasa.
La definizione agevolata vale solo per gli avvisi bonari per cui non è scaduto il termine di pagamento, cioè non sono decorsi trenta giorni dal ricevimento dell’avviso (90 giorni nel caso di avviso telematico all’intermediario) o non ancora recapitati.
In particolare, la nuova sanatoria 2023 vale per gli avvisi bonari relativi ai periodi d’imposta in corso al: 31 dicembre 2019, al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2021, per cui la definizione agevolata vale per le dichiarazioni presentate nel 2020, 2021 e 2022 e sia per le imposte dirette sui redditi e sia per l’Iva.
E’ possibile effettuare il pagamento dei propri debiti aderendo alla nuova sanatoria per gli avvisi bonari o in un’unica soluzione o in 20 rate trimestrali di pari importo.