Tasse sui redditi da capitali
La legge di bilancio, in attesa di approvazione, proroga la facilitazione con cui ridurre al 14% anziché al 26% previsto per i redditi da capitali le tasse sulle plusvalenze.
Si va verso il dimezzamento delle tasse sugli investitori che possiedono redditi da capitale, polizze, fondi ed Etf, ad esempio. L'obiettivo dell'esecutivo è recuperare circa 1,5 miliardi di euro. In che modo? Proponendo ai cittadini di mettersi in regola pagando subito delle tasse quasi dimezzate sui redditi da capitale.
'aliquota al 14% anziché al 26% è proposta per incoraggiare i contribuenti a pagare le tasse con riduzione fra i mesi di giugno e settembre del prossimo anno.
Sono compresi con aliquota al 14% anche risparmiatori, possessori di patrimoni in fondi o polizze assicurative sulla vita. Ma soprattutto, a completamento di queste disposizioni, non è più previsto il pagamento del 26% sui redditi da capitale al momento di vendere l'investimento. Se il versamento viene eseguito entro settembre, anche senza vendere le quote o i titoli, diventa allora possibile rientrare nell'agevolazione del 14%.
Proprio questa è l'importanza della portata di questa misura governativa. Il taglio della tassazione dal 26 al 14% finisce per coinvolgere azioni e risparmi, titoli e fondi. Per quest'ultimi, come vedremo più specificatamente nel paragrafo successivo entra in gioco l'affrancamento di quote in polizze vita e Organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr). In buona sostanza si tratta degli strumenti finanziari che sono finora rimasti esclusi.
Il requisito da non perdere di vista è quello temporale in quanto questa facilitazione fiscale si applica sulle sole rivalutazioni certificate al 30 giugno. Se c'è invece un aspetto pratico da considerare riguarda l'entità e le modalità di calcolo della tassazione. L'allargamento dell'agevolazione fiscale non coinvolge la rivalutazione di tutto il patrimonio bensì solo la reale rendita finanziaria. Quest'ultima è la differenza tra cessione e costo fiscale attribuito alla partecipazione ceduta.
Ancora più precisamente, questa possibilità va comunicata entro tale data all'impresa di assicurazione o all'intermediario con cui è intrattenuto il rapporto. Dopodiché quest'ultimo è chiamato a versare l'imposta sostitutiva entro il 16 settembre 2023.
La legge di bilancio, in attesa di approvazione, proroga quindi a giugno 2023 la facilitazione con cui ridurre al 14% anziché al 26% previsto per i redditi da capitali le tasse sulle plusvalenze su terreni e partecipazione, estendendola anche ad azioni e titoli sui mercati finanziari, oltre che a risparmi e patrimoni in fondi e polizze assicurative sulla vita.
Il termine chiave da conoscere è affrancamento. Con questo termine si intende la procedura che - in caso di cambiamenti penalizzanti del regime fiscale - consente all'investitore di contenere le conseguenze economiche negative che derivano dall'aumento della tassazione.