Dal bonus carburante al bonus una tantum per pensionati, dipendenti fino alla detassazione tredicesima: ecco le novità allo studio.
Il bonus di 150 euro, un contributo una tantum introdotto dal governo tramite il decreto Aiuti Ter, è pronto per una nuova fase di erogazione. Nel mese di settembre, questo sostegno economico, definito dall'Inps come uno "strumento di supporto per i soggetti più vulnerabili durante le difficoltà congiunturali del Paese", sarà destinato sulla base del possesso di requisiti ben precisi. Esaminiamo tutti i dettagli:
Una seconda opzione in discussione riguarda l'istituzione di un nuovo bonus benzina di 150 euro, concepito principalmente come misura di sostegno per i contribuenti a basso reddito, al fine di affrontare l'aumento dei prezzi dei carburanti. Questa iniziativa non prevede una riduzione generale delle accise per tutti, ma mira a fornire assistenza specificamente alle categorie di persone più svantaggiate, basandosi sul calcolo dell'Indicatore della situazione economica equivalente (Isee).
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha fornito ulteriori dettagli sull'implementazione di questo nuovo bonus benzina. Si prevede che verrà erogato attraverso una nuova social card dal valore di 150 euro, destinata esclusivamente a coloro che hanno un reddito annuo inferiore a 25.000 euro. Questa misura è attesa entro la fine di settembre e sarà implementata mediante un decreto d'urgenza.
Le informazioni più recenti confermano quindi le intenzioni del governo Meloni di introdurre un nuovo bonus una tantum per pensionati e dipendenti, simile a quanto è stato fatto con i bonus da 150-200 euro l'anno scorso, che hanno ottenuto un notevole successo. Questa misura è vista come un mezzo per aumentare i salari e le pensioni e potrebbe anche servire al governo per guadagnare un maggiore sostegno, soprattutto in vista delle prossime elezioni europee nel 2024.
Il nuovo bonus una tantum non sarebbe destinato a tutti i lavoratori e pensionati, ma a coloro che hanno redditi più bassi. Questo approccio segue una tendenza già applicata sia con i bonus una tantum del governo precedente, guidato da Mario Draghi, che con l'attuale taglio del cuneo fiscale che mira ad aumentare i salari, e si basa sul criterio del reddito. In altre parole, gli aumenti verrebbero concessi solo a coloro che hanno redditi annui lordi inferiori a 25.000 o 35.000 euro. È possibile che anche il nuovo bonus proposto dal governo Meloni segua un simile criterio di reddito.
Un'alternativa considerata è la detassazione della tredicesima mensilità, che potrebbe essere presa in considerazione come alternativa al nuovo bonus.