Acconto Imu 2023 al 16 giugno, tutte le nuove regole, esenzioni, tasse modificate ed aggiornate

di Marianna Quatraro pubblicato il
Acconto Imu 2023 al 16 giugno, tutte le

Cosa prevedono le nuove regole di calcolo e pagamento dell’acconto Imu 2023 e ulteriori modifiche: ecco cosa cambia e per chi

Quali sono tutte le nuove regole, aliquote, esenzioni modificate ed aggiornate in vigore per l’acconto Imu 2023 del 16 giugno? Si avvicina la prima scadenza relativa al pagamento dell’Imu che, come ogni anno, deve essere versata nelle due rate previste di acconto il 16 giugno e saldo il 16 dicembre e il versamento deve essere effettuato o tramite bollettino postale o con modello F24, disponibile presso gli uffici postali e gli sportelli bancari.

  • Nuove regole di pagamento e aliquote per acconto Imu 2023
  • Nuove esenzioni pagamento Imu 2023

Nuove regole di pagamento e aliquote per acconto Imu 2023

Non ci sono nuove regole particolari relative al pagamento dell’Imu quest’anno: regole di calcolo e versamento restano, infatti, le stesse di sempre ma ciò che cambia, in moltissimi casi, sono le aliquote di calcolo dell’imposta che possono essere decise ogni anno dai singoli Comuni.

Stando a quanto previsto dalle novità 2023, se il Comune non stabilisce le proprie aliquote e le pubblica entro il 14 ottobre sul Portale del Federalismo Fiscale, si applicano le aliquote minime stabilite dalla legislazione nazionale. Precisiamo che l’aliquota di base dell’Imu è pari all’8,6 per mille, ma i Comuni hanno la facoltà di aumentarla fino al 10,6 per mille o di ridurre l’aliquota (anche di azzerarla). 

Se, quindi, fino al 2022, il Comune non aveva deliberato nuove aliquote per il calcolo Imu, l’acconto del 16 giugno si pagava in base alle aliquote dell’anno precedente e, in sede di saldo il 16 dicembre, si effettuava l’eventuale conguaglio su nuova delibera, quest’anno, invece, in mancanza di nuova delibera Imu, non si effettua più il calcolo sulle aliquote dell’anno precedente ma sull’aliquota minima nazionale. 

Una volta effettuato il calcolo dell’imposta da versare, se si decide di pagare con modello F24, per la sua compilazione corretta bisogna seguire i seguenti passaggi:

  • compilare la Sezione Imu e altri tributi locali; 
  • inserire il relativo codice tributo che è di 3912 per abitazione principale e relative pertinenze;
  • inserire gli importi da versare nella colonna Importi a debito versati;
  • compilare lo spazio Codice ente/codice comune con il codice catastale del comune nel cui territorio dove si trovano gli immobili; 
  • compilare lo spazio Ravv se il pagamento si riferisce al ravvedimento; 
  • inserire il Numero immobili (massimo 3 cifre);
  • compilare lo spazio Anno di riferimento dove inserire l'anno di imposta cui si riferisce il pagamento (2019 in questo caso);
  • barrare la casella Acc per il pagamento dell’acconto.

Nuove esenzioni pagamento Imu 2023

Le regole in vigore prevedono, da sempre, che l’Imu debba essere pagata su tutti gli immobili di proprietà ad eccezione di prima casa adibita ad abitazione principale e relative pertinenze e prime case di lusso e di pregio.

Tuttavia, quest’anno sono in vigore ulteriori esenzioni dal pagamento Imu che prevedono la totale esenzione dal pagamento dell’Imu per terreni agricoli che soddisfano specifiche condizioni, requisiti e anche ubicazioni e specifiche abitazioni.

In particolare, le esenzioni dal pagamento dell’Imu valgono già per le seguenti tipologie terreni:

  • terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola, comprese le società agricole e indipendentemente dalla loro ubicazione;
  • terreni agricoli ubicati nei comuni delle isole minori;
  • terreni agricoli a immutabile destinazione agrosilvo- pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile;
  • terreni agricoli o boschivi ubicati in aree montane o di collina classificati secondo i criteri di legge.
Le recenti modifiche per le esenzioni Imu prevedono anche l'esenzione dal pagamento dell’imposta anche su fabbricati rurali se l'attività sull'immobile non è esercitata dallo stesso soggetto, cioè anche nel caso in cui sussista una concessione di comodato a un imprenditore agricolo. L’unica condizione richiesta per usufruire in questo caso dell’esenzione dall’Imu è che i fabbricati rurali siano a uso strumentale, costruzioni cioè necessarie allo svolgimento dell’attività agricola.

Nuove esenzioni sono previste quest’anno per il pagamento Imu su case abusivamente occupate. In questi casi, infatti, è stato stabilito che il proprietario può essere esente dal pagamento Imu 2023 solo a condizione di aver presentato denuncia all’autorità giudiziaria per occupazione abusiva.

Sono esenti quest’anno dal pagamento dell’Imu 2023 anche gli immobili che si trovano nei territori colpiti dai terremoti del 2012 (Emilia Romagna, Lombardi e Veneto) e del 2016, come Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria.