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Imu già pagata per case occupate abusivamente, si può recuperare in maniera retroattiva. Come fare e per quanti anni

di Marianna Quatraro pubblicato il
Imu pagata case occupate abusivamente re

Quali sono i casi in cui i proprietari non hanno l'obbligo di pagare l'Imu su case occupate abusivamente secondo la nuova sentenza della Cassazione

L'applicazione dell'IMU (Imposta Municipale Unica) sugli immobili occupati senza titolo ha subito importanti trasformazioni negli ultimi anni, con impatti significativi per la tutela dei proprietari. In passato, la disciplina prevedeva l'obbligo del pagamento dell'imposta anche per chi risultava impossibilitato a disporre del proprio bene a causa di un'occupazione illecita, generando un paradosso fiscale. 

Ma negli ultimi tempi, la giurisprudenza in merito è cambiata e si è evoluta. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 60/2024, ha stabilito che l'obbligo impositivo dell'Imu decade se il proprietario denuncia tempestivamente l'occupazione abusiva e dimostra la perdita della disponibilità materiale. 

Secondo i giudici costituzionali, il presupposto stesso del tributo è la concreta idoneità dell'immobile a produrre ricchezza. In assenza di tale presupposto, per fatto illecito subito e regolarmente denunciato, l'obbligo di versamento viene meno.

Già la Legge di Bilancio 2022 aveva introdotto, a partire dal 2023, l'esenzione dall'IMU per i titolari di immobili non utilizzabili o non disponibili a causa di condotte illecite altrui. 

La sentenza della Cassazione n. 18940/2025 e la retroattività dell’esenzione IMU

La recente sentenza n. 18940 emessa dalla Corte di Cassazione il 10 luglio 2025 riprende quanto già sostenuto dalla Corte Costituzionale, tutelando tutti i proprietari che hanno subito occupazioni illecite e stabilendo che l'esenzione IMU riconosciuta in questi casi ha anche valore retroattivo. 

I giudici hanno, infatti, stabilito che l’Imu sugli immobili occupati abusivamente non si deve pagare e l’esenzione ha valore retroattivo.

Questo principio permette ai proprietari non solo di non pagare l’imposta per i periodi in cui il bene è stato sottratto al loro possesso, ma anche di chiedere il rimborso delle somme già versate.

Nel caso giudicato, la contribuente si è vista riconoscere il diritto al rimborso delle annualità IMU versate durante tutto il periodo in cui il suo terreno è stato occupato da soggetti terzi, nonostante la perdita della disponibilità materiale. La sentenza precisa che:

  • L'imposta ordinariamente si basa sulla disponibilità dell'immobile e non su un titolo astratto di proprietà.
  • L'esistenza di un'occupazione illegittima, tempestivamente denunciata, elimina il presupposto stesso del prelievo fiscale.
  • La retroattività degli effetti non si limita agli anni successivi alla sentenza, ma si applica per tutti i periodi per i quali il diritto sia documentabile e non ancora prescritto.
Questa svolta è particolarmente significativa perché consente di superare la prassi di molti Comuni che, fino a tempi recenti, continuavano a richiedere il pagamento dell'IMU anche in presenza di accertata occupazione abusiva e procedimenti giudiziari avviati dal titolare.
Normativa precedente Obbligo di pagamento anche senza possesso effettivo
Normativa attuale e giurisprudenza Esenzione riconosciuta e rimborso retroattivo, previa denuncia

Come richiedere il rimborso IMU già pagata su immobili occupati abusivamente

I proprietari che hanno subito un'occupazione abusiva e hanno regolarmente effettuato la denuncia sono legittimati a chiedere il rimborso delle somme IMU già pagate nei periodi in cui il possesso materiale dell'immobile era impossibile. 

Per chiedere il rimborso:

  • La richiesta va indirizzata al Comune in cui l'immobile è ubicato, utilizzando un apposito modulo (o, in alternativa, una domanda in carta libera conforme alle indicazioni comunali).
  • E' necessario allegare:
    • Denuncia dell'occupazione abusiva presentata alle forze dell'ordine o alle autorità competenti;
    • Documentazione che attesti il pagamento IMU delle annualità per cui si richiede il rimborso (quietanze o F24);
    • Elenco delle annualità interessate;
    • La specifica causale "rimborso IMU per mancanza di disponibilità a seguito di occupazione abusiva";
    • Codice IBAN per l'accredito;
    • Copia di un documento di identità valido.
  • La procedura prevede la presentazione entro cinque anni dal versamento dell'imposta o dal riconoscimento del diritto al rimborso.
  • Il rimborso è richiedibile a partire dagli importi versati dal 2019.
Le amministrazioni comunali hanno l'obbligo di rispondere alla richiesta entro 180 giorni dalla ricezione della domanda. In caso di silenzio, il contribuente può inviare un sollecito. Durante l'istruttoria, il Comune può chiedere ulteriore documentazione o informazioni integrative riguardanti la pratica.

Tempistiche, documentazione e limiti per il rimborso IMU: cosa devono sapere i proprietari

La gestione delle istanze di rimborso si colloca all'interno di un preciso quadro di tempistiche e limitazioni. In primo luogo, è importante sottolineare il rispetto del termine di cinque anni, che costituisce il limite massimo entro cui esercitare il diritto di rivalsa sulle somme IMU non dovute.

Documento richiesto Descrizione
Istanza di rimborso Modello fornito dal Comune o documento scritto con firme e dati del richiedente
Denuncia occupazione Copia della denuncia contro ignoti o soggetti responsabili
Quietanze F24 Ricevute dei pagamenti IMU eseguiti, corrispondenti agli anni richiesti
Documento d'identità Copia documento di riconoscimento in corso di validità
Codice IBAN Coordinate bancarie per l'accredito del rimborso

Le amministrazioni comunali, dal canto loro, sono tenute a esaminare la documentazione e a completare l'istruttoria entro 180 giorni dalla presentazione della richiesta. 

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