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Si va verso una proroga delle sanatorie in vigore per saldare i debiti con il Fisco: quali sono, cosa prevedono e nuovi possibili tempi
Cosa prevede la nuova sanatoria cartelle fiscali e multe e proroga per quelle attuali con nuovo decreto entro Marzo? Si va verso una proroga dei termini per sanatorie in vigore e spunta anche l'ipotesi di 'introduzione di una nuova sanatoria e, stando a quanto riportano le ultime notizie, le due novità dovrebbero arrivare in Consiglio dei Ministri il prossimo 28 marzo. Vediamo cosa prevedono nel dettaglio.
Si tratta di una nuova sanatoria che dovrebbe riguardare gli atti di contestazione delle sanzioni, ma per cui ancora benefici e tempi devono essere definiti.
Insieme ad una nuova sanatoria per sostenere i cittadini in debiti con il Fisco e agevolarli nei relativi pagamenti, il governo lavora ad una revisione del calendario delle paci fiscali, ipotizzando una proroga dei termini per le sanatorie in vigore per il ravvedimento speciale e la regolarizzazione delle violazioni formali in scadenza il 31 marzo.
Il 31 marzo segna, infatti, il termine ultimo per:
Quest’ultima prevede il condono totale dei debiti fino a mille euro, che avviene in automatico direttamente dall’Agenzia delle Entrate senza alcuna necessità di presentare domande, e pagamenti ridotti e agevolati per debiti superiori a mille euro.
In tal caso, è previsto il pagamento dell’importo inizialmente dovuto della cartella ma senza calcoli di interessi di mora, somme aggiuntive e somme maturate a titolo di aggio. Per aderire a questo piano di pagamento agevolato di cartelle e multe, il contribuente deve presentare entro il prossimo 30 aprile 2023 apposita istanza online ed entro il 30 giugno l’Agenzia delle Entrate dovrebbe accettare l’istanza o respingerla.
L’Agenzia delle Entrate Riscossione, al momento della risposta al contribuente, comunica anche l’importo del debito, in quante saldare il debito e come pagarle, secondo date ben precise.
Chi decide, infatti, di regolarizzare la propria posizione con la nuova rottamazione 2023 può saldare il debito in un’unica soluzione (entro il 31 luglio 2023) o a rate. In tal caso è previsto un pagamento in massimo 18 rate e fino a 5 anni.
In tal caso, le prime due rate devono essere pari al 10% delle somme dovute e si devono pagare il 31 luglio 2023 e il 30 novembre 2023, mentre le date successive da rispettare per il piano di pagamento a rate (16 mancanti) dal 2024 sono le seguenti:
28 febbraio;
31 maggio;
31 luglio;
30 novembre.
Le rate devono essere tutte di uguale importo e pari al 5% del debito complessivo. Ciò significa che chi, per esempio, ha un debito da saldare di 30mila euro circa, nonostante cancellazioni di sanzioni e interessi, dovrebbe comunque pagare 25mila euro, con le prime due rate da 2.500 euro l’una, da pagare già il 31 luglio.
Tra le altre 12 principali ulteriori sanatorie oltre la rottamazione 2023 ci sono, per esempio:
nuova sanatoria 2023 per pagare in maniera agevolata gli avvisi bonari, permettendo ai contribuenti debitori con il Fisco di regolarizzare gli importi non ancora scaduti e che prevede il pagamento di imposte, contributi previdenziali contestati dal Fisco, interessi e somme aggiuntive ma con sanzioni da calcolare al 3% invece che del 10% e interessi al 3,5% e vale solo per gli avvisi bonari relativi ai periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2021, per cui la definizione agevolata vale per le dichiarazioni presentate nel 2020, 2021 e 2022 e sia per le imposte dirette sui redditi e sia per l’Iva;
definizione agevolata degli atti di accertamento, atti formali dell’Amministrazione finanziaria di contestazione al contribuente, che per essere soggetti ad agevolazione che prevede sanzioni ridotte, da un terzo a un diciottesimo del minimo di legge, per gli accertamenti con adesione relativi a processi verbali di contestazione consegnati entro il 31 marzo 2023, non devono essere stati impugnati e non devono essere scaduti i termini per presentare il ricorso;
sanatoria con pagamento forfettario di 200 euro per irregolarità, infrazioni e inosservanze di obblighi o adempimenti, di natura formale, al 31 ottobre, che non incidono sulla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, dell'Iva e dell'Irap e sul pagamento di questi tributi;
pace fiscale per controversie tributarie pendenti al primo gennaio 2023, che interessa tutti i giudizi, e, in particolare, per i giudizi in primo grado, è previsto il pagamento del 90% delle imposte; per il secondo grado di giudizio, è previsto il pagamento del 40% delle imposte, se la sentenza di primo grado è stata favorevole al contribuente, e se anche la sentenza di secondo grado è stata favorevole al contribuente si paga solo il 15% delle imposte, mentre se davanti alla Cassazione il contribuente ha sempre vinto, si paga il 5%;
novità per criptovalute, che prevedono un regime fiscale per i guadagni da criptovalute, con plusvalenze iscritte nei Redditi Diversi e tassate al 26%, di esenzione dal pagamento delle tasse fino ai 2 mila euro annui e una sanatorie per i guadagni passati e per aderire alla regolarizzazione delle criptovalute detenute fino al 31 dicembre 2021 a cui si può aderire presentando una domanda di emersione delle criptovalute detenute e, se risulta una plusvalenza, si paga un'imposta sostitutiva del 3,5%.
Altro modo di pagare meno le cartelle esattoriali recenti che non rientrano nella nuova rottamazione quater è quello di ricorrere alla nuova sanatoria per pagare in maniera agevolata gli avvisi bonari, permettendo ai contribuenti debitori con il Fisco di regolarizzare gli importi non ancora scaduti.
La nuova sanatoria per il pagamento degli avvisi bonari prevede il pagamento di imposte, contributi previdenziali contestati dal Fisco, interessi e somme aggiuntive ma le sanzioni, che comunque si pagano, devono essere calcolate al 3% invece che del 10% e gli interessi sono al 3,5%.
Il contribuente che decide di aderire alla sanatoria deve prima verificare quali sono gli importi contestati dal Fisco: nell’avviso bonario inviato al contribuente, sono infatti, riportati importi dell’imposta ripresa a tassazione, interessi e sanzioni calcolate sull’imposta evasa.
La definizione agevolata vale solo per gli avvisi bonari per cui non è scaduto il termine di pagamento, cioè non sono decorsi trenta giorni dal ricevimento dell’avviso (90 giorni nel caso di avviso telematico all’intermediario) o non ancora recapitati.
In particolare, la nuova sanatoria 2023 vale per gli avvisi bonari relativi ai periodi d’imposta in corso al: 31 dicembre 2019, al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2021, per cui la definizione agevolata vale per le dichiarazioni presentate nel 2020, 2021 e 2022 e sia per le imposte dirette sui redditi e sia per l’Iva.
E’ possibile effettuare il pagamento dei propri debiti aderendo alla nuova sanatoria per gli avvisi bonari o in un’unica soluzione o in 20 rate trimestrali di pari importo.