Calcolo ed esempi quanto si perde con mancata rivalutazione o aumento parziale pensioni come probabile avvenga

di Marianna Quatraro pubblicato il
Calcolo ed esempi quanto si perde con ma

Chi avrà aumenti delle pensioni parziali o per chi ci sarà una mancata rivalutazione pensionistica il prossimo anno: ecco i motivi

Quanto si perde con mancata rivalutazione o aumento parziali pensioni come probabile avvenga? Si teme per la rivalutazione pensionistica del prossimo anno e i timori derivano dai calcoli di aumenti delle pensioni più bassi del previsto a causa delle nuove percentuali rivalutative decise dal governo Meloni lo scorso anno, che dovrebbero essere ancora in vigore nel 2024 ma che non piacciono affatto a pensionati e sindacati, che le definiscono inique e penalizzanti, soprattutto per alcune categorie di pensionati. Vediamo allora come, perché e per chi ci potrebbe essere una perdita con la rivalutazione delle pensioni 2024.

  • Mancata rivalutazione o aumento parziali pensioni con nuove percentuali rivalutative
  • Calcolo ed esempi quanto si perde con mancata rivalutazione o aumento parziali pensioni 


Mancata rivalutazione o aumento parziali pensioni con nuove percentuali rivalutative

Le nuove percentuali di rivalutazione pensionistica, come già accaduto quest’anno, è possibile che portino aumenti parziali o anche mancate rivalutazioni totali delle pensioni il prossimo anno e si tratta di una situazione che si vorrebbe evitare.

Le percentuali rivalutative delle pensioni sono state, infatti, modificate per il 2023 dal governo Meloni che le ha portate dalle tre precedenti a sei. Le tre precedenti percentuali rivalutative erano le seguenti:

  • del 100% per le pensioni fino a tre volte il minimo, fino a 2062 euro lordi;
  • del 90% per le pensioni tra tre e cinque volte il minimo, fino a 2577,90 euro lordi;
  • del 75% per gli assegni oltre cinque volte il minimo, oltre 2.577,90 euro lordi.
Le nuove percentuali di rivalutazione delle pensioni sono, invece, sei e sono le seguenti:
  • 100% per gli assegni fino a 4 volte il minimo, pari a 2.100 euro lordi mensili;
  • 85% per pensioni fino a 5 volte al minimo, fino 2.626 euro lordi al mese;
  • 53% per pensioni fino 6 volte il minimo, fino a 3.150 euro;
  • 47% per pensioni fino a 8 volte il minimo, pari a 4.200 euro;
  • 37% per pensioni fino a 10 volte il minimo, fino a 5.250 euro mensili;
  • 32% per pensioni oltre le 10 volte il minimo.
E’ ben evidente come con le sei nuove percentuali di rivalutazione delle pensioni, l’atteso aumento non ci sarà effettivamente per tutte le pensioni, come non c’è stato quest’anno, ad eccezione che per le pensioni più basse, penalizzando coloro che percepiscono importi di pensione più alta ma che derivano da lunghe carriere lavorative di impegni e sacrifici e che meriterebbero riconoscimenti piuttosto che riduzioni. 

Non tutti i pensionati potranno, dunque, beneficiare degli stessi aumenti, mentre il governo ha anche dato mandato all'Inps per effettuare simulazioni per eventuali mancate rivalutazioni delle pensioni e rivalutazioni parziali in base ad importi, fasce reddituali, tipologie di pensioni, ecc. 

Calcolo ed esempi quanto si perde con mancata rivalutazione o aumento parziali pensioni 

Per fare degli esempi di calcolo di quanto si potrebbe perdere con la mancata rivalutazione o di aumenti parziali delle pensioni per effetto delle sei percentuali di rivalutazione in vigore, prendendo il caso di chi percepisce una pensione da 1.200 euro, la rivalutazione sarà al 100% per un totale di 1.087 euro al mese, che salgono a 116 euro in più al mese per chi prende una pensione di 1.600 euro. 

Per chi prende, invece, una pensione di 2.200 euro, la rivalutazione si riduce, considerando che prima avveniva sulla percentuale del 90% e ora su quella dell’85%, per aumenti mensili di 129 euro, che diventano circa 105 euro in più al mese per chi prende pensioni di 2.800 euro.

Peggio va per chi percepisce pensioni di 3.200 euro: prima la rivalutazione di tale importo avveniva sulla percentuale del 75% che si è notevolmente ridotta al 47%, per cui si passa da aumenti di circa 300 euro ad aumenti di circa 120 euro, fino a ridursi ancora per pensioni di importi superiori.

Per le pensioni elevate, dunque, la rivalutazione pensionistica, se confermata sulle sei percentuali ora in vigore, sarà parziale e potrebbe addirittura essere inesistente per pensioni di importo più alto. In ogni caso, comunque, ad eccezione delle pensioni basse, tutte le altre avranno aumenti inferiori rispetto a quelli che avrebbero avuto con le precedenti percentuali rivalutative e a quelli attesi.