Chi avrà aumenti delle pensioni parziali o per chi ci sarà una mancata rivalutazione pensionistica il prossimo anno: ecco i motivi
Quanto si perde con mancata rivalutazione o aumento parziali pensioni come probabile avvenga? Si teme per la rivalutazione pensionistica del prossimo anno e i timori derivano dai calcoli di aumenti delle pensioni più bassi del previsto a causa delle nuove percentuali rivalutative decise dal governo Meloni lo scorso anno, che dovrebbero essere ancora in vigore nel 2024 ma che non piacciono affatto a pensionati e sindacati, che le definiscono inique e penalizzanti, soprattutto per alcune categorie di pensionati. Vediamo allora come, perché e per chi ci potrebbe essere una perdita con la rivalutazione delle pensioni 2024.
Le percentuali rivalutative delle pensioni sono state, infatti, modificate per il 2023 dal governo Meloni che le ha portate dalle tre precedenti a sei. Le tre precedenti percentuali rivalutative erano le seguenti:
Non tutti i pensionati potranno, dunque, beneficiare degli stessi aumenti, mentre il governo ha anche dato mandato all'Inps per effettuare simulazioni per eventuali mancate rivalutazioni delle pensioni e rivalutazioni parziali in base ad importi, fasce reddituali, tipologie di pensioni, ecc.
Per fare degli esempi di calcolo di quanto si potrebbe perdere con la mancata rivalutazione o di aumenti parziali delle pensioni per effetto delle sei percentuali di rivalutazione in vigore, prendendo il caso di chi percepisce una pensione da 1.200 euro, la rivalutazione sarà al 100% per un totale di 1.087 euro al mese, che salgono a 116 euro in più al mese per chi prende una pensione di 1.600 euro.
Per chi prende, invece, una pensione di 2.200 euro, la rivalutazione si riduce, considerando che prima avveniva sulla percentuale del 90% e ora su quella dell’85%, per aumenti mensili di 129 euro, che diventano circa 105 euro in più al mese per chi prende pensioni di 2.800 euro.
Peggio va per chi percepisce pensioni di 3.200 euro: prima la rivalutazione di tale importo avveniva sulla percentuale del 75% che si è notevolmente ridotta al 47%, per cui si passa da aumenti di circa 300 euro ad aumenti di circa 120 euro, fino a ridursi ancora per pensioni di importi superiori.
Per le pensioni elevate, dunque, la rivalutazione pensionistica, se confermata sulle sei percentuali ora in vigore, sarà parziale e potrebbe addirittura essere inesistente per pensioni di importo più alto. In ogni caso, comunque, ad eccezione delle pensioni basse, tutte le altre avranno aumenti inferiori rispetto a quelli che avrebbero avuto con le precedenti percentuali rivalutative e a quelli attesi.