Come cambiano gli importi delle pensioni di dicembre 2025 tra tasse, detrazioni, tredicesima e per alcuni anche quattordicesima
Ogni anno, il periodo che precede le festività natalizie è particolarmente rilevante per chi percepisce un trattamento previdenziale. L’ultimo pagamento dell’anno, infatti, è caratterizzato da importi più alti rispetto alle mensilità ordinarie grazie al cumulo di diversi fattori: l’erogazione della tredicesima, la possibile attribuzione della quattordicesima per determinate categorie e le rivalutazioni legate all’inflazione. I
l cedolino di dicembre, dunque, assume una valenza doppia sia dal punto di vista economico sia in ottica di verifica sulla propria situazione fiscale. In questa mensilità, inoltre, sono assenti le consuete trattenute per addizionali regionali e comunali, ulteriore motivo per cui il netto risulta spesso superiore rispetto agli altri mesi dell’anno.
La data di pagamento delle pensioni viene definita in maniera precisa sia per i destinatari che ricevono l’accredito bancario sia per chi si reca agli sportelli postali. Nel mese in oggetto, il pagamento inizia da lunedì 1° dicembre 2025 per chi riceve l’importo direttamente sul conto corrente, libretto postale o carta abilitata e per i correntisti degli istituti bancari. La riscossione in contanti presso gli uffici di Poste Italiane segue invece una divisione alfabetica dei cognomi, ideata per evitare assembramenti e gestire ordinatamente l’afflusso:
Il cedolino INPS rappresenta il documento ufficiale che illustra dettagliatamente il trattamento pensionistico pagato mensilmente. Per visualizzare il cedolino di dicembre 2025, è sufficiente autenticarsi sul sito www.inps.it tramite SPID, CIE o CNS e accedere all’area riservata, selezionando la sezione “Cedolino pensione”. Il documento può essere esaminato online, scaricato o stampato per controlli futuri.
Il cedolino Inps riporta:
A dicembre 2025, il cedolino mostra una particolarità nell’applicazione della tassazione: viene eseguito il prelievo dell’IRPEF ordinaria e la tredicesima è soggetta a tassazione senza detrazioni per lavoro dipendente o carichi familiari, normalmente applicate sulle mensilità regolari. Questo implica che, sebbene la tredicesima aumenti l’importo lordo, il relativo netto può essere sensibilmente inferiore rispetto a una rata standard. Le aliquote IRPEF in vigore sono:
| Fino a 28.000 euro | 23% |
| Oltre 28.000 e fino a 50.000 euro | 35% |
| Oltre 50.000 euro | 43% |
Le addizionali regionali e comunali non vengono trattenute nel mese di dicembre e vengono recuperate in undici rate nei mesi successivi all’anno fiscale a cui sono riferite, contribuendo ad aumentare il netto percepito in questo mese.
Sul cedolino vengono chiaramente indicate tutte le voci fiscali e previdenziali che impattano sull’importo finale pagato.
La mensilità aggiuntiva, elemento più atteso della fine dell’anno, rappresenta un aumento considerevole del cedolino. La tredicesima viene calcolata dividendo la somma complessiva lorda percepita durante l’anno per dodici, se la pensione è stata erogata sin da gennaio; in caso di decorrenza in corso d’anno, il calcolo è proporzionale ai mesi di godimento.
Ad esempio:
| Contributi fino a 15 anni (dipendenti) o 18 (autonomi) | 437 euro (entro 1,5 volte il minimo); 336 euro (tra 1,5 e 2 volte il minimo) |
| Contributi tra 15 e 25 anni (dip.) / 18-28 anni (aut.) | 546 euro (entro 1,5 volte il minimo); 420 euro (tra 1,5 e 2 volte il minimo) |
| Contributi oltre 25 anni (dip.) / oltre 28 anni (aut.) | 655 euro (entro 1,5 volte il minimo); 504 euro (tra 1,5 e 2 volte il minimo) |
L’attribuzione è automatica, con carattere provvisorio, in attesa della verifica reddituale definitiva. Chi ritiene di averne diritto e non la vedesse accreditata può inoltrare domanda tramite gli strumenti messi a disposizione dall’INPS o tramite i patronati.
Alcuni pensionati percepiscono, oltre alle mensilità ordinarie e alla tredicesima, un bonus integrativo di 154,94 euro. Questo beneficio viene erogato a chi percepisce prestazioni pensionistiche inferiori al trattamento minimo e che rientra nei limiti di reddito previsti.
Dicembre è anche il mese in cui si applica l’ultima rata della rivalutazione annuale, che per il 2025 è pari allo 0,8%: il tasso pieno viene riconosciuto fino a quattro volte il minimo, poi ridotto ai livelli previsti dalla normativa. Ulteriore beneficio è la sospensione delle addizionali regionali e comunali che, non essendo trattenute, consentono un netto in pagamento superiore rispetto agli altri mesi.