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730 2025: al via i rimborsi di dicembre per chi lo ha fatto senza sostituto d'imposta. Potranno andare avanti fino a marzo 2026

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Cambiano i tempi per ottenere i rimborsi del 730 2025 presentato senza sostituto di imposta a seconda di diversi fattori: i pagamenti possono avvenire anche fino a marzo del prossimo 2026

Nel periodo di dicembre si apre la stagione dei pagamenti per chi ha presentato la dichiarazione dei redditi con il cosiddetto modello 730 senza sostituto d’imposta. Questa procedura assume un significato particolare per numerosi contribuenti che, pur privi di un datore di lavoro o ente pensionistico che possa effettuare il conguaglio fiscale, hanno comunque diritto ai rimborsi Irpef maturati. L’avvio dei rimborsi in questo periodo, gestito direttamente dall’Agenzia delle Entrate, è una prassi consolidata per chi opta per questa modalità. Tuttavia, occorre prestare attenzione alle regole e alle possibili tempistiche, che variano in base all’importo dovuto e alla regolarità della dichiarazione. 

Cos’è il rimborso del modello 730 senza sostituto d’imposta e chi può richiederlo

Il rimborso collegato alla dichiarazione con l’assenza di un sostituto d’imposta riguarda in modo specifico quei contribuenti che non hanno un soggetto, come datore di lavoro o ente pensionistico, incaricato di effettuare conguagli fiscali. Tale soluzione è utilizzata generalmente da:

  • persone senza occupazione nel periodo di riferimento,
  • lavoratori a termine con contratto cessato,
  • chi, pur avendo un sostituto, sceglie di ottenere direttamente il credito fiscale dall’Amministrazione Finanziaria.
Per accedere a questa opzione è necessario barrare la casella specifica relativa all’assenza del sostituto nel prospetto della dichiarazione e, in caso di modello precompilato o presentato tramite CAF o intermediario, selezionare la corretta opzione nella sezione dei dati anagrafici.

Una volta definita la modalità "senza sostituto", il calcolo delle imposte a credito o debito è gestito direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Eventuali crediti derivanti dalla dichiarazione 730 2025 sono quindi restituiti dall’Agenzia stessa, senza passaggi nelle buste paga o nelle pensioni, a differenza di quanto accade nella modalità ordinaria. 
Se invece dal calcolo della dichiarazione emerge un debito, il pagamento deve essere effettuato dal contribuente tramite modello F24.

Tempistiche dei rimborsi: quando iniziano i pagamenti e fino a quando possono arrivare

Il rimborso relativo alla dichiarazione dei redditi in modalità senza sostituto d’imposta segue un calendario distinto rispetto a chi riceve l’eccedenza a credito dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico. Le tempistiche dipendono da diversi fattori: quantità della somma da restituire, correttezza della dichiarazione, presenza di eventuali anomalie o errori e data di trasmissione del modello.

I pagamenti per chi ha trasmesso il modello 730 senza sostituto di norma iniziano a dicembre dell’anno di presentazione:

  • Importi inferiori a 1.000 euro: accrediti generalmente dalla seconda metà di dicembre;
  • Somme tra 1.000 e 4.000 euro: i versamenti possono estendersi fino a marzo dell’anno successivo, anche per la necessità di controlli automatizzati;
  • Importi superiori ai 4.000 euro: sono soggetti a ulteriori verifiche, che possono posticipare ulteriormente la liquidazione.
La seguente tabella riassume le principali finestre temporali:
Importo Rimborso Periodo Accredito
Fino a 1.000 euro Da dicembre
1.000-4.000 euro Entro marzo
Oltre 4.000 euro Dopo controlli supplementari (marzo o oltre)

Per chi compila correttamente la dichiarazione e comunica un IBAN valido, i tempi di accredito sono più contenuti. Anomalie, errori o la mancanza delle coordinate bancarie possono comportare ulteriori ritardi. È importante sottolineare che il Fisco procede con i versamenti in modo scaglionato e non simultaneo per tutti: per alcuni, il credito potrebbe arrivare anche nelle settimane o nei mesi successivi all’avvio dei pagamenti.

Rimborsi fino e oltre 4.000 euro: controlli dell’Agenzia delle Entrate e possibili ritardi

L’Agenzia delle Entrate pone particolare attenzione alle posizioni che generano rimborsi considerevoli. Quando la somma da restituire supera i 4.000 euro, la normativa vigente prevede controlli preventivi sulla dichiarazione, finalizzati a verificare la coerenza dei dati e la correttezza della documentazione fornita.

Questi controlli possono includere:

  • verifica delle detrazioni fiscali richieste,
  • confronto con i dati in possesso dell’Amministrazione,
  • analisi di potenziali incoerenze o errori materiali.
Le verifiche non si limitano solo ai crediti elevati, ma vengono attivate anche in presenza di dati dichiarativi discordanti o detrazioni superiori alla media. Quando parte il controllo preventivo, il termine per ricevere l’accredito può allungarsi anche di alcuni mesi, arrivando, nei casi più complessi, fino ai mesi di marzo o aprile dell’anno successivo rispetto all’avvio dei pagamenti. 

Come ricevere il rimborso: comunicazione dell’IBAN e altre modalità di accredito

Il modo più semplice per ottenere i rimborsi consiste nel comunicare il proprio IBAN all’Agenzia delle Entrate. Tale operazione può essere effettuata già nella compilazione della dichiarazione dei redditi, oppure successivamente tramite i servizi online nell’area riservata del sito ufficiale, utilizzando SPID, CIE o CNS per l’accesso.

Le modalità previste sono:

  • inserimento dell’IBAN direttamente in dichiarazione,
  • aggiornamento o nuova comunicazione online dopo l’invio,
  • consegna cartacea presso gli uffici territoriali dell’Agenzia, allegando documento d’identità.
Nel caso in cui non vengano fornite le coordinate del conto, l’accredito avviene tramite assegno vidimato inviato da Poste Italiane o altre forme di pagamento alternative (ad es. bonifico domiciliato). Queste procedure comportano spesso tempistiche più lunghe e la necessità di ritirare fisicamente l’importo presso gli sportelli postali.

Un IBAN errato o non aggiornato può bloccare completamente il processo, allungando i tempi di erogazione e impedendo l’accredito diretto sul conto corrente. 

Monitorare lo stato del rimborso: strumenti e procedure online

La possibilità di seguire lo stato della propria pratica rappresenta un aspetto rilevante nella gestione dei tempi di attesa. L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione vari strumenti digitali per monitorare l’avanzamento delle pratiche e il progresso dei versamenti.

  • Accesso all’area riservata del sito dell’Agenzia (sezione Cassetto Fiscale) mediante credenziali digitali;
  • Consultazione dello stato della dichiarazione (in elaborazione, controllo in corso, autorizzato al rimborso, pagamento effettuato);
  • Visualizzazione della data di liquidazione e della modalità di accredito prescelta;
  • Eventuali notifiche se vengono richiesti chiarimenti aggiuntivi o riscontrate anomalie.
Per chi preferisce un contatto diretto sono disponibili anche i centri di assistenza (CAF, professionisti intermediari) o i contact center dell’Amministrazione Finanziaria. 


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